Il Castello di Ugento non è interessato al sequestro disposto dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari

I lavori sequestrati non hanno NULLA A CHE FARE con il cantiere del “Restauro, Recupero e rifunzionalizzazione del Castello di Ugento” che per giunta è in via di completamento.

 

 

UGENTO (Lecce) - Riceviamo dal Prof. Arch. Rosa Carafa, coordinatore dell’Ufficio della direzione dei Lavori del “Restauro, recupero e rifunzionalizzazione del Castello di Ugento, la seguente nota, che pubblichiamo integralmente.

"Ho appreso dai media che “i carabinieri hanno sequestrato una porzione del castello D’Amore di Ugento interessata da lavori non autorizzati”.

La sottoscritta prof. arch. Rosa Carafa, nella qualità di coordinatore dell’Ufficio della direzione dei Lavori del “Restauro, recupero e rifunzionalizzazione del Castello di Ugento”, precisa che:

• In data 26/11/2015 è stato notificato dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari un sequestro probatorio (RGNR 8772/2015) ai sensi dell’articolo 253 e seguenti del codice di Procedura Penale presso un immobile di civile abitazione di proprietà privata, sita in angolo tra via d’Amore e via Porta Paradiso ad Ugento (Lecce) nelle VICINANZE del Castello;

• l’area del Castello di Ugento e le zone ad essa limitrofe sono vincolate ai sensi del decreto ministeriale del 22 agosto 1994.

• l’immobile sottoposto a sequestro pur ricadendo nel perimetro del vincolo non ha nulla a che fare con il Castello d’Amore;

• i lavori sequestrati non hanno NULLA A CHE FARE con il cantiere del “Restauro, Recupero e rifunzionalizzazione del Castello di Ugento” che per giunta è in via di completamento;

• nessuna comunicazione o fermo è stato notificato alla Ditta che sta eseguendo i lavori di restauro dell’immobile, ne alla Direzione dei Lavori, né tantomeno ai comproprietari eredi dei Principi d’Amore;

• i lavori in corso al castello sono tutti approvati ed autorizzati dalle Soprintendenze competenti, ASL e Vigili del Fuoco, oltre ad essere costantemente monitorati da detti Enti per l’importanza dell’immobile ed il suo valore sia storico che artistico. Si chiede pertanto di pubblicare e rettificare titolo ed articolo, sentendoci lesi da tali notizie ingannevoli.

In fede

Prof. Arch. Rosa Carafa"