Il Sindaco del comune di Gagliano del Capo dott. Carlo Nesca, il presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce dott. Donato De Giorgi e il vice Presidente dott. Luigi Peccarisi, si sono incontrati stasera presso la sede della Guardia Medica dove prestava servizio la dottoressa Maria Monteduro, barbaramente uccisa 19 anni fa, il 25 aprile 1999.
GAGLIANO DEL CAPO (Lecce) - Il Sindaco del comune di Gagliano del Capo dott. Carlo Nesca, il presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce dott. Donato De Giorgi e il vice Presidente dott. Luigi Peccarisi, si sono incontrati stasera presso la sede della Guardia Medica dove prestava servizio la dottoressa Maria Monteduro, barbaramente uccisa 19 anni fa, il 25 aprile 1999.
È stata l’occasione per testimoniare un evento drammatico che continua a rimanere indelebile nelle menti non solo degli operatori del settore ma anche e soprattutto nella cittadinanza che le ha dato i natali.
Medico eccellente, assessore attento, madre encomiabile, moglie ideale, Maria Monteduro continua a vivere nei ricordi di quanti l’hanno conosciuta ed apprezzata.
Il suo Comune le ha intitolato il Centro Diurno polivalente mentre l’Ordine dei Medici le ha dedicato la sala Multimediale nella sede di via Nazario Sauro e la commissione ordinistica sulla SICUREZZA E DISAGIO LAVORATIVO.
A distanza di quasi venti anni le violenze contro i medici continuano con episodica casualità soprattutto a carico degli operatori nei posti di frontiera quali le guardie mediche, i pronto soccorso ospedalieri, il 118.
L’Ordine dei Medici provinciale, fra gli impegni assunti, è prioritariamente attento contro ogni abuso e violenza in ogni sua manifestazione.
Gli incontri già avvenuti con S.E. il Prefetto, i vertici della ASL, il Sindaco del capoluogo salentino, e le istituzioni variamente rappresentate, hanno avuto per tema prioritario la sicurezza nelle sedi di lavoro.
Questa sera a Gagliano, l’incontro fra l’Ordine ed il Sindaco della cittadina ha sancito un patto teso a mantenere indelebile nelle menti un episodio esecrabile, che sia da monito per giungere a ottimali rapporti fra i medici e i pazienti che hanno come obiettivo comune la sconfitta della malattia.