"Sembra quasi che tutto il male del pallone possa essere espiato punendo il Lecce"

Ne è convinto il parlamentare salentino on. Ugo Lisi, secondo il quale "il mondo delle istituzioni non può stare a guardare poiché il calcio è patrimonio di un'intera città e di un intero territorio."

LECCE - "La giustizia sportiva si è spaventata degli squali? Possibile che paghino soltanto i pesci piccoli? Come mai la montagna ha partorito un topolino per tutte le società professionistiche, eccezion fatta per Lecce e Grosseto?"

Sono queste le domande che si pone il parlamentare salentino on. Ugo Lisi, secondo il quale "Appare a tutti noi più che fondata e più che giustificata la posizione della società che parla a buon diritto di iniquità da parte della Procura Federale.

Sembra quasi che tutto il male del pallone possa essere espiato punendo il Lecce. Il mondo delle istituzioni non può stare a guardare poiché il calcio è patrimonio di un'intera città e di un intero territorio. Non si può, con rassegnazione, accettare che altri se ne escano con un "chiedo scusa" ed il Lecce, invece, paghi in maniera spropositata per l'intero sistema.

Sarà bene, pertanto, immaginare di rivolgersi a tutte le forme di Giustizia, laddove, quella sportiva dovesse risultare arbitraria per veder riconosciuti i diritti di Lecce e del Salento.

Negli occhi di tutti sono ancora impresse le immagini di una curva, di una stadio e di una tifoseria che malgrado la retrocessione, in piedi, applaudivano con fair play la squadra e la maglia. Questi tifosi meritano rispetto!", conclude l'on. Lisi.