NARDO', "Il servizio di ristorazione scolastica devetutelare la salute dei nostri figli"

"Premiare chi offre il pasto al prezzo più basto significherebbe risparmiare sulla qualità degli alimenti che verrebbero preparati ai nostri figli. Nel settore della refezione scolastica, privilegiare il prezzo più basso è come dire vinco se offro il cibo di peggiore qualità."

NARDO' (Lecce) - "È imminente la valutazione e l'approvazione da parte della Giunta Comunale del nuovo bando di gara per la ristorazione scolastica. Nella veste di Rappresentanti Istituzionali attenti alle esigenze della Comunità Cittadina, soprattutto quando i destinatari di tale servizio sono i bambini, riteniamo che la nostra attenzione debba essere massima."

Lo affermano in una nota congiunta i consiglieri comunali Andrea Frassanito, Pierpaolo Losavio e Sergio Vaglio, che così proseguono: "I mezzi di comunicazione riportano quasi quotidianamente di sequestri da parte dei NAS di derrate alimentari, destinate alla ristorazione, avariate ed in cattivo stato di conservazione.

Da quello che ci è dato sapere, nel bando cittadino è previsto un incremento del numero di pasti giornalieri, incremento di carico di lavoro che la cucina comunale ubicata in via Torino non è in grado di sopportare, sia per dimensioni che per rispetto delle norme.

Quello che chiediamo all'ufficio che deve predisporre la gara ed al Sindaco ed Assessori che dovranno autorizzarla, è di operare affinchè si dia attenzione soprattutto alla qualità tecnica delle Aziende che si proporranno e non ad una valutazione che premi il ribasso su base d'asta.

Nulla sarebbe più sbagliato!!!

Premiare chi offre il pasto al prezzo più basto significherebbe risparmiare sulla qualità degli alimenti che verrebbero preparati ai nostri figli.

Nel settore della refezione scolastica, privilegiare il prezzo più basso è come dire vinco se offro il cibo di peggiore qualità.

Nella predisposizione del bando, l'ufficio deve soprattutto tenere conto degli aspetti fondamentali che caratterizzano la qualità dell'impresa che opera nel campo della ristorazione e previste dalla normativa Europea n. 852/2004 recepita dallo Stato Italiano e dalla Regione Puglia - BURP n. 181 del 24/11/2008.

Tali aspetti riguardano le caratteristiche e le certificazioni che devono possedere le imprese che operano nella ristorazione e che sono:

- spazi ben divisi ed organizzati per far procedere le derrate secondo il criterio della marcia in avanti, in tutte le fasi del processo di lavorazione e preparazione degli alimenti;

- presenza di abbattitori della temperatura;

- presenza di celle frigorifere differenziate per: carni rosse, carni bianche, formaggi, salumi, prodotti surgelati, frutta e verdura, prodotti finiti;

- presenza di locali ed attrezzature per la lavorazione separata dei vari prodotti ( carni rosse e bianche, frutta e verdura, pesce e surgelati) con la planimetria degli spazi e la descrizione delle attrezzature utilizzate nei vari processi produttivi;

- certificazioni di qualità come: ISO 9001:2008, ISO 14001:2004, S A 8000 possedute dalla singola impresa;

- presenza di un Laboratorio di analisi merceologico e microbiologico interno.

Altro aspetto di fondamentale importanza è rappresentato dalla presenza nei centri di cottura - soprattutto nella refezione scolastica - di una cucina separata per i celiaci e per la preparazione di diete speciali ( allergie ed intolleranze alimentari certificate), in ottemperanza alla Deliberazione della Giunta Regionale della Puglia n. 890 del 9/05/2012.

Pertanto chiediamo che:

- il Dirigente Responsabile del Settore tenga presente, nell'espletamento della nuova gara, di tali indispensabili requisiti utili per garantire che ai bambini vengano dati prodotti genuini e controllati;

- al Sindaco ed agli Assessori se sia il caso che il bando di gara preveda a carico dell'impresa aggiudicataria la realizzazione di una nuova cucina comunale avente i requisiti previsti dalla DGR 890/2012 e congrua al carico di lavoro previsto.

Se ciò non fosse possibile, che il bando di gara preveda, oltre alla possibilità di utilizzo dell'attuale cucina comunale - nei limiti di produttività prevista dalla norma - che l'impresa aggiudicataria sia in possesso di un proprio centro di cottura, autorizzato secondo le norme citate ed in grado di soddisfare la produzione, il confezionamento ed il trasporto del restante numero di pasti, necessario all'espletamento del servizio."