"La vicenda della struttura "Livello Undici Ottavi", finanziata attraverso il progetto della Regione Puglia "Bollenti Spiriti", è paradossale - dice il Presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro - e rischia di tradursi nella percezione da parte dell'opinione pubblica dell'ennesimo spreco di soldi pubblici a causa della superficialità o negligenza della burocrazia."
BARI - "La vicenda della struttura "Livello Undici Ottavi", finanziata attraverso il progetto della Regione Puglia "Bollenti Spiriti", è paradossale e rischia di tradursi nella percezione da parte dell'opinione pubblica dell'ennesimo spreco di soldi pubblici a causa della superficialità o negligenza della burocrazia. Auspichiamo che tutto possa risolversi positivamente in tempi brevi e che il Governo regionale provveda a individuare le responsabilità di chi consentito un finanziamento di 700mila Euro senza accertare la sussistenza delle condizioni ed i necessari presupposti per l'avvio dell'attività".
È quanto affermato dal presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro, che ha espresso solidarietà nei confronti degli imprenditori e dei gestori della Casa della Musica "Livello Undici Ottavi, nata nell'ex mercato dei fiori di Trepuzzi, che vede a rischio la sua attività a causa della mancanza di autorizzazione all'accesso della struttura, in quanto la stessa si trova su una strada ad alta densità di traffico e considerata pericolosa.
"Comprendiamo lo sconforto di questi giovani che hanno investito e creduto nella possibilità di fare impresa e cultura sul nostro territorio, attraverso un progetto importante e che ora vedono vanificate le loro aspettative a causa della mala-burocrazia – ha sottolineato il capogruppo Udc – Sicuramente queste vicende non rappresentano un esempio di funzionalità delle Istituzioni e contribuiscono ad allargare il divario che si è creato negli ultimi anni tra la politica ed i cittadini. La vicenda del "Livello Undici Ottavi" è l'ennesima testimonianza che occorre un intervento della politica a tutti i livelli per mettere mano alla riforma della cosiddetta legge Bassanini che regola la macchina amministrativa e burocratica e delega ad atti dirigenziali monocratici la gestione senza sottoporli ad alcun controllo. Atti la cui responsabilità finisce per essere addebitata alla politica mentre nessun nucleo di valutazione sanziona gli errori dei responsabili".
"Nel caso specifico – ha concluso Salvatore Negro – auspichiamo un urgente intervento del Governo regionale e in particolare dell'assessore alle Politiche giovanili Fratoianni, affinché voglia individuare le cause di queste deficienze burocratiche, sanzionando gli errori. Allo stesso tempo, ci auguriamo che la politica voglia intervenire a tutti i livelli affinché si possa mettere la Casa della musica "Livello Undici Ottavi" in condizione di aprire i cancelli in tempi brevi e svolgere in serenità e sicurezza la propria attività".