"L'incontro del 18 maggio con la delegazione dei parlamentari pugliesi - afferma il Presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro - sia anche l'occasione per trovare una soluzione alla vicenda dei medici cosiddetti "non concorsuali", cioè di quei professionisti che si sono ritrovati a non aver completato l'iter con la firma del contratto a tempo indeterminato".
BARI - "L'incontro del 18 maggio con la delegazione dei parlamentari pugliesi sia anche l'occasione per trovare una soluzione alla vicenda dei medici cosiddetti "non concorsuali", cioè di quei professionisti che pur avendo avuto accesso alle procedure di stabilizzazione si sono ritrovati, a causa dell'inadempienza di alcune Asl, a non aver completato l'iter con la firma del contratto a tempo indeterminato".
Lo ha detto il presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro in vista dell'incontro del 18 maggio con i parlamentari pugliesi, convocato dal Presidente Vendola per trovare una soluzione alla vicenda dei medici de-stabilizzati da una sentenza della Corte Costituzionale.
"Non possiamo dimentica il dramma dei "non concorsuali" – ha sottolineato il capogruppo Udc – decine e decine di medici che da un giorno all'altro hanno perso la speranza di un posto di lavoro su cui avevano investito economicamente ed esistenzialmente. Una vicenda paradossale, considerata anche la disparità di trattamento da provincia a provincia che questi professionisti hanno dovuto subire. Infatti, mentre molti operatori delle Asl di Taranto e Brindisi da mesi sono stati rigettati nella disperazione della disoccupazione, quelli della Asl di Bari e soprattutto nella Asl di Foggia, dove quasi nessuno dei circa 50 dirigenti ha sostenuto il concorso, continuano a lavorare con incarichi a tempo determinato. Ciò dopo aver garantito per anni, senza soluzione di continuità, i basilari servizi della Sanità pubblica in condizioni di carenza organica e strutturale. Particolarmente difficile risulta la situazione di quei dirigenti licenziati ad Agosto per i quali non è stato possibile neanche ottenere una proroga come avvenuto per altri loro colleghi. Tutto questo potrebbe tradursi presto anche in un danno per le già provate casse delle Asl e della Regione su cui a breve potrebbe piovere una valanga di ricorsi per risarcimento danni determinati da ritardi e negligenza.
L'auspicio – ha concluso il capogruppo Udc – è che l'incontro del 18 maggio sia l'occasione per affrontare anche questa delicata vicenda e lanciare un segnale forte della volontà politica di risolverla in tempi brevi così come si è fatto e si sta facendo per altre categorie di lavoratori".