RIPERCORRERE LA STORIA DELLA PUGLIA CON LE ARCHITETTURE DI ORAZIO ANTONACI

L’evoluzione dei tempi tra modernità e contemporaneità. L’evento si terrà, venerdì 15 dicembre, presso la sede dell’ordine degli architetti, ore 18.00.

 

 

LECCE - La storia dell’Orazio Antonaci. Una inedita pubblicazione dell’urbanista e designer, sarà illustrata venerdì, ore 18, presso l’ordine degli architetti di Lecce. Un’idea della Galleria Foresta.

 

Questa ricerca - spiega Alfredo Foresta, architetto e autore dell’evento - ha l’obiettivo di catalogare e promuovere l’operato degli uomini che hanno contributo attraverso l’architettura e l’arte, a realizzare la Lecce moderna e al fine di creare una banca dati digitale del territorio.

 

Il volume racchiude una prima catalogazione con la ricerca di Ester Maria AnnunziataTiziana PanareoAnna Lea Tommasi e Daniela Urro e si arricchisce del contributo dei ricercatori dell’Università del Salento, Patrizia Lecci e Carlo Potì, con un taglio economico per la fruizione del patrimonio architettonico.

 

La pubblicazione, riconosciuta di interesse pubblico dalla Soprintendenza archivistica della Regione Puglia, è un contributo alle politiche di tutela dell’architettura moderna e contemporanea che mirano alla diffusione della conoscenza degli archivi degli architetti del XX secolo.

 

Una ricerca che può inserirsi negli obiettivi già condotti a partire dal 2001, a scala nazionale dalla Direzione generale per gli Archivi di architettura di intesa con la Direzione generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanea (DARC) con il “Piano Nazionale per la tutela del patrimonio documentario per l’architettura del novecento.

 

Inoltre, la mostra è l’occasione per aprire un dibattito politico e sociale sul tema: “Assorbire la modernità; come nasce la Lecce moderna; cosa rimane, cosa deve rimanere, cosa cambiare”. Un progetto ambizioso”.

 

Conclude. “L’architetto salentino Orazio Antonaci è stata una delle figure più rappresentative del novecento pugliese. Il suo lavoro è un patrimonio di immenso valore, in grado di testimoniare la storia degli ultimi decenni. Il rigore e il purismo delle sue opere, la lungimiranza e la passione dei suoi scritti rappresentano, ancora oggi, una innovazione nel pensiero, una modernità senza tempo vissuta con la consapevolezza di un impegno che va ben oltre quello del suo essere architetto: il valore aggiunto della sua generazione, figlia del dopoguerra, che tra gli anni cinquanta e settanta ha reso l’Italia locomotiva d’Europa”.