Una mostra a cura di Giusi Giaracuni e Luigi De Luca
al Museo Castromediano di Lecce, con il sostegno della Regione Puglia.
30 GIUGNO 2024 – 12 GENNAIO 2025
OPENING: 29 GIUGNO 2024, ORE 21.00
LECCE - Grazie al finanziamento del Ministero della Cultura, nell’ambito del Piano per l’Arte Contemporanea (PAC), prende avvio Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa, di Costas Varotsos, unico progetto approvato in Puglia, nella stagione 2022-2023 attraverso il bando del Ministero della cultura.
Un itinerario dedicato alla figura mitologica di Prometeo, che ha rubato il fuoco sacro a Zeus. Un percorso espositivo che si snoda tra Lecce e Otranto, ideato e coordinato dal Museo Sigismondo Castromediano, con il sostegno della Regione Puglia. Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione Territoriale, Teatro Pubblico Pugliese e il patrocinio del Comune di Lecce e della Provincia di Lecce dell'Università del Salento, del Dipartimento Beni Culturali dell'Università di Bari, dell'Accademia Belle Arti di Lecce.
Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa è il titolo della mostra che mette in scena la disillusione dell’artista nei confronti di un’umanità reietta che non ha saputo valorizzare il dono del fuoco, inteso come simbolo del sapere e dellaτέχνη,la tecnica. Elpís, è lapersonificazione dello spirito della speranza che, Esiodo ne Le opere e i giorni,ci racconta essere l’ultimo dono rimasto custodito nel vaso di Pandora; nonostante gli uomini siano corrotti e inclini alla bramosia, e abbiano sprecato perciò il dono di Prometeo, Elpís resta la scintilla che l’artista coltiva nel futuro dell’umanità. In tal senso è anche la metafora dell’arte stessa, l’unico barlume nel buio che attanaglia l’esistenza dell’uomo contemporaneo.
Per l’artista Costas Varotsos: “In un'epoca in cui la verità è sempre un’altra e la destabilizzazione dei valori crea confusione e paura, tutti guardano in alto aspettando una soluzione dal nulla.Prometeo cerca di riportare gli uomini alla verità e ai valori basilari dell’esistenza umana. Ma il nostro mondo ha perduto il contatto con il mondo reale, vive ormai al passato o al futuro e ha smarrito il senso del tempo presente.Ogni epoca della storia umana ha avuto il suo Prometeo sotto forma di aspettativa, di speranza, di urgenza.L'uomo contemporaneo ha perso il senso dell'attesa e la speranza ed è incapace persino di vedere il fuoco che Prometeo ha rubato a Giove per salvare l'umanità. Oggi è urgente recuperare il significato di quel fuoco e dare una forma visibile a Elpís”.
Artista abituato a lavorare con lo spazio e con la luce, con Elpis Varotsos - suggerisce Luigi De Luca, direttore del Museo Castromediano e co-curatore della mostra – ci interroga sull’origine e sul futuro della cultura. Parafrasando Focault, pone il problema di una "archeologia del sapere" contrapposta all’archeologia delle cose a cui spesso i musei sono ridotti. L’idea di quale cultura per quale mondo, già alla base della ricostruzione del Castromediano per “paesaggi culturali”, sta fuori dalla visione della storia come un susseguirsi di accadimenti e dentro l’interpretazione come un insieme di contesti, prodotto della cultura di una comunità. Una storia come dovrebbe essere l’arte, fuori dalla temporalità ma dentro la società.
Secondo Fabio De Chirico, dirigente dellaDirezione Generale Creatività̀ Contemporanea del Ministero dei beni culturali:“Il PAC, il piano per l’arte contemporanea, rappresenta lo strumento normativo più rilevante finalizzato all’incremento delle collezioni pubbliche italiane. Da qualche anno il bando ha esteso la possibilità di applicare non solo ai musei statali ma anche a tutti i musei pubblici di ogni tipologia e ha incluso anche la possibilità di commissionare opere da parte delle istituzioni direttamente agli artisti. Il caso davvero esemplare del museo Castromediano di Lecce è significativo: un museo civico che commissiona un’opera ad un artista per inserirla all’interno del proprio percorso museale anche se negli spazi del cortile di pertinenza del museo. A tutti gli effetti si tratta di un progetto che pone Lecce tra le realtà più interessanti del territorio pugliese nel settore della creatività contemporanea, anche per tutti i progetti realizzati in questi ultimi anni”.
Varotsos torna in Puglia oltre dieci anni dopo l’intervento, a Otranto, sul relitto della motovedetta albanese Katër i Radës, ovvero L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante, una delle sue opere più significative e attuali, dedicata appunto al tema delle migrazioni.
Non meno attuale il tema del nuovo intervento, che si ispira al legame tra il patrimonio storico e archeologico del territorio e l’arte contemporanea. La mostra include un nucleo di opere provenienti dalla collezione dell’artista e concepite a partire dagli anni ottanta, e si compone altresì di due nuove installazioni pensate appositamente per gli spazi del Museo Castromediano, l’istituto culturale più antico della Puglia, che da alcuni anni porta avanti una programmazione espositiva strettamente legata al rapporto tra l’antico e il contemporaneo.
Il ritorno dell’artista greco nelle terre salentine è reso possibile grazie alla stretta e più che decennale collaborazione tra Varotsos e i curatori del progetto: Giusi Giaracuni, storica dell’arte e assistente dell’artista, Luigi De Luca direttore del Polo biblio-museale di Lecce,che si occuperanno anche della realizzazione del catalogo e del coordinamento delle produzioni delle operesite-specific.
Il comitato scientifico è composto, inoltre, da Flavia Frisone, docente di Storia greca all’Università del Salento, Lorenzo Madaro, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, Brizia Minerva, storica dell’arte responsabile della sezione storico artistica del Museo Castromediano di Lecce, e Annalucia Tempesta, responsabile della sezione archeologica del Museo Castromediano.
Negli ambienti del Museo saranno presenti opere quali: Prometeo, il dio/eroe realizzato con la grazia potente del vetro, un materiale imponente e allo stesso tempo fragile, spezzato in molteplici frammenti taglienti e sovrapposti; Elpís rappresentato dal fuoco, l’elemento rubato agli dèi che prende forma sulla terra grazie a una lunghissima lancia rossa, simbologia che Varotsos ha usato per la prima volta nella scenografia realizzata per Prometeo, diretto da Stavros Tsakiris, nel grande teatro antico di Epidauro, nel 2019. Negli spazi circostanti, opere come Globe, Europe, Labyrinth, Black Venus, Blows, Dialogue, entrano in relazione con ipaesaggi del Castromediano attualizzandone i contenuti storici e mitologici, con riferimento alla dimensione umana e ai concetti di vita, morte e sacralità.
Il progetto è candidato al programma Art Bonuse si avvale del sostegno dei partner privati: NSG Group - Pilkington Italia, multinazionale del vetro, che fornirà la materia prima per la realizzazione dell’opera Prometeo; Vetreria Calasso che si occuperà del taglio del vetro; Ceko Metalli per la produzione delle due operesite specific; Level Project che sosterrà il progetto tramite l’Art Bonuse collaborando all’allestimento; Banca Popolare Pugliese; La Fiermontina - Fiermonte Museum.
BIOGRAFIA
Costas Varotsos nasce ad Atene nel 1955, si trasferisce prima a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti, e poi in Abruzzo la Facoltà di Architettura di Pescara. Nel 1982 rientra in Grecia dove realizza i primi lavori di livello internazionale: Il Poeta del 1983, a Cipro, e Il Corridore del 1988 ad Atene. Nel 1990 ottiene una borsa di studio dalla fondazione Fulbright Grant di New York. Nel 1999 viene nominato Professore all'Università Aristotele di Salonicco. Membro dell’Accademia di Engelberg in Svizzera, realizza diverse opere in Italia e all’estero in diretta connessione con l’ambiente naturale ed in osmosi con lo spazio, utilizzando materiali quali vetro, ferro e pietra. Fra le più significative troviamo La Morgia del 1997 a Gessopalena, in Abruzzo; Il Poeta, del 1997 a Casacalenda, in Molise; Contiguous Currents a Palm Beach a Miami, in Florida nel 2003; Tension Energy a Lucerna, in Svizzera nel 2011; L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante del 2012 a Otranto, in Puglia; La Totalità, opera del 1999 realizzata a Torino e ricollocata sempre, a Torino nel 2020, all’interno dei Giardini Grosa. Altre opere sono presenti in spazi pubblici in Egitto, Stati Uniti, Grecia, Spagna, Macedonia, Cipro. Realizza numerose mostre personali e collettive in Grecia e all’estero, partecipando alla Biennale di San Paolo in Brasile (1987), alla Biennale di Venezia (1993, 1995, 1999), a Documenta, Kassel (2017). Nel 2014 è insignito dal Presidente della Repubblica Italiana del premio di Cavaliere della Repubblica per il suo contributo alle arti italiane e nel 2017 della medaglia di Commendatore dell’Ordine al Merito, ricevuta dal Presidente della Repubblica Greca.
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa
29 GIUGNO – 12 GENNAIO 2025
Museo Sigismondo Castromediano
Viale Gallipoli, 28, 73100 Lecce
Aperto da martedì a domenica,8.30 -22.00
Tel. 0832 37.35.72.