L'Istituto di Culture Mediterranee della Provincia diventa Associazione di Comuni: l'11 dicembre ad Acaya al via il nuovo corso

L'Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce compie quindici anni e "cambia pelle", cogliendo la sfida del cambiamento innescata dalla riforma Delrio. La Provincia di Lecce, infatti, ha proposto ai Comuni del Salento di condividere l'importante esperienza e il patrimonio di progettualità e di relazioni internazionali maturati in questi anni, trasformando l'Istituto in un'Associazione di Comuni.

In diciannove hanno accolto l'invito del presidente Antonio Gabellone e hanno riunito i rispettivi Consigli comunali per deliberare l'adesione all'Associazione. Si tratta di Andrano, Aradeo, Campi Salentina, Casarano, Castrignano dei Greci, Castro, Copertino, Cursi, Gallipoli, Martano, Montesano Salentino, Muro Leccese, Nardò, Novoli, Otranto, Squinzano, Tricase, Trepuzzi, Vernole.

Il "nuovo corso" dell'Istituto di Culture mediterranee sarà sancito e inaugurato ufficialmente, venerdì prossimo, 11 dicembre nel Castello di Acaya, con un doppio evento: l'insediamento del nuovo Consiglio direttivo e una prestigiosa giornata di studio con importanti protagonisti del mondo della cultura.

Alle ore 12 il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone e i sindaci dei Comuni che hanno aderito all'Associazione si riuniranno per eleggere il Consiglio Direttivo e consentire all'ICM di proseguire la sua navigazione per il Mediterraneo.

Un viaggio iniziato nel dicembre del 2000, quando Palazzo dei Celestini lo istituì come spazio di riflessione sui cambiamenti che sul finire del secolo scorso avevano interessato anche il Mediterraneo Sud Orientale, trasformando il Salento in terra di approdi. Ad avviarne l'attività fu un memorabile concerto di Noa e dei Radiodervish nella Basilica di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina, alla presenza del rappresentante dell'Autorità palestinese in Italia e dell'addetto culturale dell'Ambasciata d'Israele in Italia. Un inizio, sotto la guida del compianto Gino Pisanò, che indicava da subito quale sarebbe stata la mission dell'Istituto: chiamare la cultura, l'arte, la musica, la letteratura, a farsi strumento di dialogo e di cooperazione, anche oltre quei confini che alla politica e alla diplomazia sembravano invalicabili.

Sempre venerdì 11 dicembre, dalle ore 9 alle ore 20, il Castello di Acaya, ospiterà una giornata-studio dal tema di grande attualità "Le destinazioni sono storie da raccontare", un invito allo storytelling "diffuso", con sindaci, amministratori pubblici, rappresentanti del management dei GAL, dei GAC e dei SAC, ma anche operatori di aziende creative, laboratori urbani, responsabili dei Musei.

Organizzata in collaborazione con partner di prestigio come Federculture, Anci, Urban Experience, Distretto Puglia Creativa e con il patrocinio della Regione Puglia, l'iniziativa vuole rappresentare l'avvio di un'attività di confronto e laboratoriale sulla qualità della progettualità culturale negli enti locali.

La giornata di studio sarà divisa in due parti. La prima dal titolo "Il cantiere di progettazione tra programmazione comunitaria e sviluppo locale" si svolgerà nella mattinata. Alle ore 9 sono previsti gli interventi di apertura su "Il contesto nazionale" a cura del responsabile Anci per il Mezzogiorno Francesco Monaco, il direttore di Federculture Claudio Bocci e per Urban Experience Carlo Infante.

Dopo una breve pausa, i lavori proseguiranno alle ore 11 con alcune analisi e riflessioni su "Il contesto locale". A farle saranno il presidente del Distretto Puglia Creativa Vincenzo Bellini, il neo direttore del Museo nazionale di Taranto, alla sua prima uscita ufficiale, Eva Degl'Innocenti e il direttore della Sovrintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Lecce, Brindisi e Taranto Maria Piccarreta. Alle ore 13 è prevista la visita della mostra "Roca nel Mediterraneo", accompagnata dal "walkabout" a cura di Carlo Infante, secondo il modello della conversazione nomade con i partecipanti.

La seconda parte, in programma nel pomeriggio, alle ore 15.30, ruoterà intorno al tema "Il patrimonio culturale come bene comune" e vedrà l'atteso intervento del professore universitario presso l'Ateneo della Calabria, nonché editorialista del Corriere della Sera e autore del volume "L'utilità dell'Inutile" Nuccio Ordine, introdotto da Mario Carparelli. A seguire ci sarà la comunicazione dell'assessore allo Sviluppo economico e alle Industrie culturali e turistiche della Regione Puglia Loredana Capone.

Alle ore 18 Ettore Bambi intervisterà Alfonso Casale, autore del libro "La via francigena del Sud", mentre alle 18.30 ci sarà la proiezione, presentata dalla consigliera provinciale con delega alla Cultura Simona Manca, del documentario "Il Mediterraneo come destino. Quindici anni di cooperazione culturale" dedicato all'esperienza dell'Istituto di Culture Mediterranee.

Alle ore 19 spazio alla musica con il concerto dell'orchestra multietnica Bandaadriatica. Il programma si concluderà alle ore 20 con un percorso nei sapori delle terre di Roca ed Acaya a cura della Comunità del Cibo Sostenibile "Le Cesine".

La giornata di studio è riservata a sindaci e amministratori pubblici, al management dei GAL, dei SAC, alle aziende associate del Distretto Puglia creativa, agli operatori culturali, ai dirigenti degli uffici territoriali sulla pianificazione e lo sviluppo, ai responsabili delle strutture periferiche del MIBACT, ai direttori di Musei e istituzioni culturali, ai professionisti impegnati nella progettazione integrata.

La partecipazione è libera ma è necessario accreditarsi sul sito www.culturemediterranee.org .

Sandrino F.sco Ratta