PRESENTAZIONE “L’OMBRA DELLA MADRE” DI PAOLO VINCENTI GIOVEDI 2 LUGLIO 2015 ORE 19.30 BeB CHIESA GRECA – LECCE

Un noir in cui si intrecciano in modo incredibile i destini dei protagonisti, Francesca, Riccardo e Fabrizio, sospesi tra la routine del quotidiano e i riti misterici di un passato che si perde nella notte dei tempi. 

"Il suddetto romanzo, edito da Kurumuy ed ambientato nel suggestivo scenario di una Lecce misteriosa, accattivante fin dalle prime pagine per la sua scrittura minuziosa e fluida, con i suoi personaggi che sembrano strappati alla realtà odierna si snoda tra ed oltre le righe dello stesso, al ritmo di una particolare sarabanda intrisa di passione, amore ed esoterismo!

Sì, proprio così, perché dalla Professoressa Francesca Colasanti, titolare della cattedra di Storia delle Religioni presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Lecce, al Professor Riccardo Valentini, passando poi per tanti altri personaggi che non finiscono mai di stupire il lettore, è tutto un avvicendarsi di colpi di scena." (Mariagrazia Toscano)

LECCE - Ancora una presentazione per “L’ombra della madre”, l’ultimo romanzo di Paolo Vincenti, edito da Kurumuny (2015). Questa volta ad ospitare la presentazione sarà lo splendido scenario della piazzetta della Chiesa Greca di Lecce, che è poi uno degli scenari che fanno da sfondo alla narrazione. A dialogare con l’autore sarà l’avvocato Marcello Apollonio, del BeB Chiesa Greca, che organizza la serata. Interventi musicali e letture del libro da parte del talentuoso performer Michele Bovino, attore e operatore culturale.

Nel libro, si fa riferimento al culto antichissimo di Cibele e Attis, che si praticava a Roma durante i primi secoli dell’Impero. Un culto sincretico, orgiastico, salvifico. Il culto misterico della grande dea mediterranea, proveniente dalla Frigia, si propagò prima in Grecia e poi nell’Urbe, dove venne mediato fra l’antica religione olimpica tradizionale e la nuova religione cristiana, che avrebbe soppiantato quella pagana, assorbendone anche moltissimi elementi.

Fra canti languidi, musiche ossessive e danze vertiginose, i fedeli della Magna Mater Cibele e del suo paredro Attis si abbandonavano completamente alla mistica,ammaliati dallo splendore e dalla pompa delle feste, narcotizzati dall’alcol e dalle droghe che assumevano massicciamente. I sacerdoti e tutti i devoti della dea vivevano insomma una esperienza extra-ordinaria.

Una religione di nascita, morte e risurrezione, in cui l’entusiasmo parossistico dell’azione sacra, l’orghiasmos, conduceva il myste, l’iniziato, attraverso un lungo percorso di sofferenza e gioia, di privazioni e ilarità, abbandono e ritorno, alla visione suprema, l’epopteia, e prometteva a chi sapeva donarsi con animo pio alla madre Cibele, la salvezza finale, il riscatto. Anche la protagonista del libro, Francesca, è attirata da questa promessa di salvezza, dal fascino antico e misterioso del culto frigio, a vivere un’esperienza di confine, in cui si confondono la notte e il giorno, realtà e sogno, ragione e fantasia,eros e thanatos,  il caldo abbraccio di madre e il grinfio tagliente della bestia, e i sentieri che portano alla liberazione si ingarbugliano e aggrovigliano con quelli che conducono alla dannazione

Per un approfondimento sugli aspetti del culto e sulla bibliografia, si fa riferimento all’Appendice, a cura dello stesso autore,  pubblicata sul sito della casa editrice Kurumuny.

Miriam Ratta