Dati Istat: le famiglie devono rinunciare a un mese di spesa

Il fermo delle retribuzioni e i prezzi in continua crescita comportano una stangata per ogni famiglia media di perdita di potere d'acquisto pari a 2.333 euro l'anno, in questo modo le famiglie devono rinunciare a un mese di spesa alimentare.

ROMA - Il fermo delle retribuzioni e i prezzi in continua crescita comportano una stangata per ogni famiglia media di perdita di potere d'acquisto pari a 2.333 euro l'anno, in questo modo le famiglie devono rinunciare a un mese di spesa alimentare. A rilevarlo e' l'Onf, l'Osservatorio Nazionale di Federconsumatori che commenta cosi' i dati diffusi oggi dall'Istat.

"Questo inaccettabile andamento -afferma l'Osservatorio- continua ad intaccare il gia' infimo potere di acquisto delle famiglie che, dal 2008 ad oggi, ha conosciuto una caduta di oltre il -11,8%".

Per Federconsumatori, particolarmente colpite sono le famiglie a reddito fisso. "Alla luce dei dati odierni sulle retribuzioni, -rileva l'Onf- la diminuzione della capacita' di acquisto nel 2012 e' pari al -1,8% (secondo i dati ancora sottostimati dell'Istat), livello che segna un nuovo record della forbice tra l'aumento delle retribuzioni ed il livello di inflazione".

Per esemplificare l'Onf ha quindi aggiornato le ricadute per una famiglia media, composta da 2,5 componenti, monoreddito. E, nel caso il reddito percepito sia di 1.500 euro al mese, l'Osservatorio rileva che "la diminuzione del potere di acquisto e' pari a 324 Euro l'anno.

Nel caso il reddito percepito sia di 2.000 euro al mese, la diminuzione del potere di acquisto e' invece pari a 432 euro l'anno". "Tale perdita della capacita' di acquisto equivale a circa un mese di spesa alimentare di una famiglia, calcolata in base ai dati Istat" dice l'Osservatorio Nazionale di Federconsumatori.

"Una situazione allarmante che, - aggiunge l'associazione dei consumatori - come ripetiamo da tempo, avra' gravi conseguenze non solo per le famiglie stesse: la contrazione dei consumi conseguente alla diminuzione del potere di acquisto, infatti, continuera' ad alimentare la spirale negativa sulla quale si sta avvitando in maniera sempre piu' grave l'economia del nostro Paese".

"Per questo e' indispensabile avviare al piu' presto nuove misure che, finalmente, -sottolinea Federconsumatori- puntino sul rilancio della domanda di mercato e degli investimenti nei settori innovativi. I punti di partenza necessari per avviare una vera ripresa".

"Tutte le energie - conclude - devono essere volte a questo fondamentale obbiettivo, attraverso un allentamento del patto di stabilita' dei Comuni, l'utilizzo dei risparmi consentiti dall'eliminazione degli sprechi, l'utilizzo degli introiti della lotta sempre piu' determinata all'evasione fiscale, una facilitazione del credito a famiglie ed imprese da parte del sistema bancario ed una maggiore tassazione su grandi patrimoni, rendite e transazioni finanziarie".