"Le illegalità che in questi quattro anni hanno caratterizzato l’amministrazione Mellone sono state possibili grazie ad un atteggiamento, spesso compiacente o addirittura complice, di alcuni funzionari del Comune."
NARDO' (Lecce) - Intervista all'avv. Marcello Risi, già sindaco della Città dal 2011 al 2016.
D - Avvocato Risi, nelle ultime settimane la politica cittadina è stata scossa dalla notizia di indagini che coinvolgerebbero il sindaco Mellone e l’assessora Sodero per incarichi a loro parenti affidati senza gara.
R - “Non possiamo sapere di preciso quante siano le indagini in corso e quanti siano gli amministratori del Comune di Nardò indagati. Aggiungo che provo sempre grande amarezza quando i conflitti e i nodi politici evolvono in procedimenti giudiziari. Sono il risultato di una doppia distorsione: da una parte disvelano l’inclinazione di settori della politica ad azioni criminose, dall’altra denunciano l’incapacità delle istituzioni politiche di ritrovare in autonomia la strada della legalità. Detto questo sono convinto, sempre più, che la città di Nardò sia governata in questo periodo da un sistema di potere spregiudicato e illegale con al vertice il sindaco Mellone”.
D - Il suo giudizio è molto duro. Perché è così netto?
R - “Basta scorrere l’albo pretorio del Comune di Nardò per prendere visione di decine e decine di atti (prevalentemente delibere di giunta e determinazioni dirigenziali) adottati in palese violazione di legge. In molti casi si tratta di veri e propri reati, in altri di illegittimità amministrative, sanzionabili dalla Corte dei Conti e censurabili dal giudice amministrativo. Cito rapidamente alcuni esempi: affidamento di servizi senza gara a ditte amiche o a parenti, assunzioni di dirigenti contro un espresso divieto di legge, assunzione in Comune attraverso agenzie di lavoro interinale senza i presupposti di eccezionalità imposti dalla normativa, vendite taroccate di immobili del Comune eludendo il Codice degli appalti (ex gerontocomio), ripetuti affidamenti di incarichi professionali senza la minima procedura di trasparenza. E potrei continuare a lungo. Molti atti sono a firma dei funzionari. In particolare di due funzionari. Il sindaco Mellone tende a scaricare sui due dirigenti ogni responsabilità, compresi i servizi affidati ai cugini. La mia sensazione è che gli inquirenti non gli crederanno. A mio modo di vedere, emerge chiaramente un concorso fra dirigenti e amministratori”.
D - Ritiene, quindi, che anche sul piano della struttura burocratica molte cose vadano riviste?
R - “Senza dubbio. I primi segnali li abbiamo colti quando Mellone con la ‘scusa’ della rotazione ha nella sostanza fatto fuori tre dirigenti considerati ‘scomodi’, infilandosi in un contenzioso assurdo che rischia di costare al comune fino a 400.000 euro. Sono convinto che fra l’avvicendamento dei tre dirigenti e tutti gli atti illegittimi che l’amministrazione Mellone ha successivamente adottato ci sia una connessione. E su questa connessione occorre fare i dovuti approfondimenti.
Le illegalità che in questi quattro anni hanno caratterizzato l’amministrazione Mellone sono state possibili grazie ad un atteggiamento, spesso compiacente o addirittura complice, di alcuni funzionari del Comune. Come ho detto la maggior parte delle illegalità sono il frutto della combinazione di delibere di giunta e di determine dirigenziali. Le determine, com’è noto, sono atti di esclusiva attribuzione dei funzionari”.
D - Si avvicina il 2021. Fra meno di un anno i cittadini di Nardò torneranno a votare per il nuovo sindaco. Come organizzare l’alternativa a Mellone?
R - “Per la verità non sono convinto che Mellone sarà ricandidato, ma il punto è anche un altro. Una amministrazione come la sua non può rimanere in carica per un altro anno. I danni sarebbero irreparabili, anche perché gli atti adottati nelle ultime settimane (altre assunzioni tramite agenzia interinale, ulteriori affidamenti senza gara) confermano una inquietante propensione a violare la legge. Questa triste fase va chiusa subito. Io ho grande rispetto per il lavoro della magistratura, ma preferisco la strada della politica. Una mozione di sfiducia con la firma di tredici consiglieri comunali è sufficiente per chiudere il sipario e far uscire la città di Nardò da questo incubo. Nardò non merita uno spettacolo così vergognoso.
In ogni caso, siamo prossimi alla fine del tunnel. Nel 2021 la Città avrà un nuovo sindaco e una nuova amministrazione.
La mia opinione è che subito dopo l’estate, esaurita la partita delle regionali, per le quali si voterà quasi certamente il 20 e il 21 settembre, partiti e movimenti civici daranno una forte accelerata al lavoro di preparazione delle prossime amministrative. Mellone sarà presto una bruttissima parentesi. Andrà via lasciandoci una pesantissima eredità: Comune molto indebitato, una valanga di contenziosi, periferie abbandonate, centro storico esangue, un tessuto commerciale assai più povero, la tassa rifiuti più alta della storia, improbabili piste ciclabili realizzate senza senso con costi esorbitanti, la legalità fatta a brandelli. Non lo rimpiangerà nessuno, a parte gli amici e i parenti che ha beneficiato, prendendosi beffa dei giovani migliori e della gente perbene”.
Angelo Losavio