Nasce a Tuglie la Banca dei semi salentini

Grazie all'impegno di un gruppo di associazioni, Tuglie ospiterà i semi autoctoni, per tutelare la biodiversità del territorio e osteggiare le direttive europee che vogliono metterne a bando il libero scambio

TUGLIE (Lecce) - Nasce a Tuglie la “Banca dei semi salentini” per tutelare, nonostante le minacce europee, la biodiversità del territorio. Un luogo sicuro per la conservazione e lo scambio di un bene prezioso come quello dei semi, tutelato all'interno del Museo della civiltà contadina grazie all'impegno dell'associazione “Salento Gelsi”, insieme all’Orto Botanico dell’Università del Salento, all'Odv“Casa delle Agriculture Tullia e Gino” di Castiglione, “Spazi Popolari” di Sannicola e il Lua, il “Parco agricolo multifunzionale dei Paduli”. In ballo c'è la messa al bando della circolazione dei semi naturali come quello del pisello nano di Zollino, il pomodoro di Morciano, il “mugnolo”, e la “batata”. Questi ultimi due, sono già inseriti nella lista della “Biodiversità delle specie orticole della Puglia”. Un luogo di tutela e di smistamento di semi autoctoni per proteggere la varietà produttiva di questo territorio, sia per quanto riguarda le specie orticole che quelle forestali e floricole. Dopo Tuglia, anche Giuggianello, grazie all'intervento di gruppi locali, ospiterà sui campi attività di ricerca.

È di questi giorni, infatti, il dibattito in Commissione Agricoltura del Parlamento Ue sulle modifiche al regolamento in tema di produzione e circolazione delle sementi che la Commissione Europea ha presentato lo scorso maggio. La proposta di regolamento prevede la libera commercializzazione solo di semi brevettati, vietando la il libero scambio tra agricoltori, costretti, per di più, a pagare alle industrie una multa, come se ci fosse stato un furto di semi, nel caso in cui l'agricoltore sia proprietario di terreni “inquinati” da semi non monitorati. Un duro colpo per l'agricoltura naturale a favore del mercato degli Ogm, già diffusi oltreoceano.

Miriam Ratta