Alla Vice Dirigente, Dott.ssa Rosanna Guido, il compito di esprimere, a nome di tutta la comunità scolastica, il sentito e sincero ringraziamento per l’opera meritoria svolta nel corso degli anni dal Dirigente Losavio.
NARDO' (Lecce) - A decorrere dal 1° settembre 2016 , dopo 43 anni di servizio, il Dirigente Scolastico Prof. Angelo Losavio (Direttore Responsabile di questo quotidiano on line) sarà formalmente in pensione.
Alla Vice Dirigente, Dott.ssa Rosanna Guido, il compito di esprimere, a nome di tutta la comunità scolastica, il sentito e sincero ringraziamento per l’opera meritoria svolta nel corso degli anni dal Dirigente Losavio.
Durante la cerimonia di saluto svoltasi ieri sera, così la prima collaboratrice, si è rivolta al Dirigente Angelo Losavio: “Mi preme sottolineare, pertanto, visto che ho il piacere e l’onore di farlo, come Lei abbia saputo dirigere l’orchestra certamente sì con competenza, caparbietà e determinazione, con immediatezza ed efficacia, con incontrastabile capacità politico-imprenditoriale, con acclarata sensibilità e indiscusso altruismo, ma, principalmente, con “stile”, con l’ impronta cioè di ciò che si è e di ciò che si fa.
Lo stile di un uomo colto e convinto delle proprie idee, lo stile nel tessere relazioni positive, lo stile nel modo di scrivere e di parlare, lo stile nel prendere decisioni, lo stile nel saper coinvolgere e convincere, lo stile nel negoziare, lo stile nella governance e, più in generale, direi, lo stile dell’uomo, dell’uomo di scuola, capace di gestire, con adeguata competenza progettuale-organizzativa, situazioni divenute nel tempo sempre più complesse.
Ricorda dirigente? “La scuola deve farsi impresa nella triplice accezione di avventura, progetto, sfida.”
Continua la prof.ssa Guido: “Come Sua collaboratrice l’ho vista operare molto prima che la pubblica Amministrazione e, quindi anche la Scuola, venisse investita da numerose e significative trasformazioni, l’ho vista operare cioè, sia come Direttore Didattico, quando molti poteri erano ancora in capo all’Amministrazione periferica dello Stato, sia come Dirigente, nell’ ambito di autonomi poteri, come responsabile cioè delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio.
Sempre l’ho vista agire, comunque, facendo tesoro del vecchio, ma accettando la sfida del nuovo, operando all’insegna dell’efficacia e dell’efficienza del servizio da offrire e promuovendo una operosa progettualità, indirizzata inevitabilmente all’innovazione e al cambiamento.
Va via proprio quando qualcuno Le aveva sistemato in petto la stella da sceriffo, ma, poiché siamo in Italia, anche le caratteristiche dello sceriffo sono alquanto anomale: non di poteri aggiuntivi si tratta, ma, come ben sa, di attribuzione di ulteriori e gravose responsabilità.
Eppure so, che sempre con stile, si sarebbe saputo assumere quelle responsabilità, lo posso dire, cari colleghi, cari convenuti, avere potere assumendosene tutte le responsabilità è stata l’opzione preferita e sempre esercitata da questo Dirigente scolastico, che ha visto nell’ acquisizione dell’autonomia una sfida e una opportunità per migliorare se stesso, la Scuola, la Società.
Le ho sentito spesso ripetere “dirigenti si nasce”, è vero, “lei lo nacque”.
Chi è “avvezzo al comando”, diceva, deve saper trascinare, sorreggere, spingere gli altri verso orizzonti nuovi, indurli alla condivisione, farli sentire appartenenti ad una comunità e quando poi si è riusciti a fare tutto ciò, magari far prendere i meriti all’intero gruppo, alla Scuola nel nostro caso.
In tal senso lei ha praticato questo suo “vizio del comando”, è stato un leader culturale e strategico che ha saputo orientare verso gli obiettivi, ha saputo commisurarsi al contesto, ha saputo comunicare la mission della sua scuola, un Dirigente che, sempre presente sia fisicamente che moralmente, ha saputo esprimere a tutti i suoi interlocutori, a seconda delle situazioni, fermezza e vicinanza, lucidità di analisi e di sintesi, capacità di ascolto e messa a punto di interventi equilibrati e produttivi per la risoluzione dei problemi emergenti.
Un dirigente, ancora, con cui collaborare è stato motivante, entusiasmante, avventuroso, creativo, ma anche tanto, tanto, devo dirlo, sfiancante ed impegnativo.
Lo sa bene chi Le è stato oggettivamente più vicino: collaboratori, personale di segreteria, docenti incaricati delle funzioni strumentali che hanno avuto però il privilegio di apprezzare in prima battuta tutta la sua sorprendente ed esplosiva iperattività, la sua evidente sensibilità innovatrice e, poi, quella sua avidità nel porsi domande e nel saper trovare le possibili risposte, quella sua contagiosa vivacità intellettuale per la quale Le sono profondamente grata perché fonte per me e per tutti noi di crescita umana e professionale.
Con maestria ha fatto sì che insieme vivessimo la meravigliosa avventura dell’educare trasmettendo tutta la Sua passione nel ricercare idee nuove e stimolando tutti a mettersi in gioco per intraprendere percorsi di condivisione e di riflessione sulle relazioni e sul modo di fare scuola oggi, una scuola capace di dare risposte adeguate e coerenti ad una utenza sempre più diversificata ed esigente, una scuola che attraverso il sapere, il fare e l’agire si configurasse come “scuola di qualità”.
“Qui legit regit”: “chi legge governa” ed in questo non Le si può che attribuire la lode e ringraziarLa per aver saputo anticipare possibili scenari davanti ai quali non bisognava farsi trovare impreparati e per quel suo cercare sempre la rotta verso la meta fissata, dando a tutti la tranquillità di agire consapevolmente e per uno scopo ben preciso.
Grazie per quella spinta ad osare coniugata sempre con l’assunzione del rischio intellettuale di tutto ciò. Ma un grazie speciale Le va rivolto per come lei ha saputo essere in questa Scuola il primo garante dei bambini e dei ragazzi che l’hanno frequentata, per loro ha avuto sempre un occhio di riguardo, li ha ascoltati per capire le motivazioni dei loro gesti, li ha redarguiti con autorevolezza, ma sempre con pazienza, benevolenza e amore, ha dato loro credito, li ha accontentati e li ha difesi, a volte, da situazioni extrascolastiche terribili, con intervento immediato e forte.
Guai a chi osa maltrattare i bambini, guai a star a guardare facendo finta di non vedere, li ha saputi ascoltare col cuore perché “non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”.
Tutti La ringraziamo, quindi, perché come Ulisse ha portato la nave in porto con la stessa tenacia e astuzia del condottiero, la stessa temerarietà, lo stesso coraggio, lo stesso gusto dell’avventura, la stessa lungimiranza.
Appesa in bella vista nel suo Ufficio, punto di riferimento per noi tutti, la citazione di Scurati che io la pregherei di lasciar lì perché possa continuare a segnare la strada: “L’innovazione non può mai essere il nome della paura e del sospetto, ma quello della novità e della speranza. Per questo conoscerla e valutarla è un bisogno, ma nutrirla e sostenerla è un dovere. L’innovazione è il nome del futuro.”
Grazie Dirigente Losavio per aver fatto crescere questa Istituzione Scolastica nell’ottica di tale insegnamento e per aver contribuito a sensibilizzare tutti ai diritti ma anche ai doveri della democrazia.
Grazie, infine, per la stima e la fiducia che ha sempre riposto in me; ho cercato di non deluderla, mi creda, mi sono tanto impegnata perché i suoi ritmi sono stati davvero travolgenti e incalzanti, ma anche lei ha avuto pane per i suoi denti: non le ho mai taciuto il mio pensiero e quando questo non era in linea col suo, a volte, si sono generati inevitabili conflitti, consumatisi sempre nell’alveo del rispetto e del legittimo confronto. Sapevo che Lei lo avrebbe apprezzato e anche di questo sento la necessità di dirLe grazie.
Si goda ora i suoi giorni, dedichi più tempo ai suoi cari, si guardi intorno e viva intensamente la vita, la viva in ogni suo attimo, in ogni suo attimo meraviglioso.
Nardò, 28 giugno 2016
La comunità scolastica dell’Istituto Comprensivo Polo 2 “Renata Fonte” Nardò
(Ndr: La redazione ed i collaboratori tutti di SalentoPocket.it auspicano al loro Direttore Rersponsabile immensa felicità, serenità e tantissima salute).