ROMA - La nuova formulazione della norma supera il blocco dell'organico della scuola imposto a suo tempo da Tremonti, ma non i tagli fatti dal Governo Berlusconi. Cosa che ha mandato su tutte le furie il Pd. Martedi' notte il governo aveva bloccato nella commissione bilancio una modifica al decreto semplificazioni introdotta dalle commissioni di merito, cioe' la Affari costituzionali e la Attivita' produttive su proposta del Pd: tale modifica prevedeva l'assunzione di 10.000 insegnanti di sostegno per garantire il tempo pieno.
Una inversione di tendenza rispetto alle riduzioni di personale della riforma Gelmini. Il governo pero', con il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, aveva bocciato la copertura, fatta con l'aumento delle tasse sugli alcolici. Stamani e' sceso in campo il sottosegretario all'Economia Vittorio Grilli, in una lunga riunione per trovare una copertura accettabile.
In questa fase e' stata protagonista l'ex ministro Mariastella Gelmini, pronta a difendere la propria riforma. Alla fine la nuova formulazione della norma, frutto di compromesso, e' stata portata in commissione da una trionfante Gelmini mentre i volti dei deputati del Pd tradivano la delusione.
E' vero infatti che la modifica afferma che e' superato il blocco dell'organico dei professori al 2011 previsto dalla manovra dello scorso luglio di Tremonti; ed e' pure vero che c'e' una flessibilita' dell'organico in base all'aumento del numero degli studenti; ma viene esplicitamente ribadito che tutto deve avvenire fermo restando il taglio ai fondi della scuola imposti dalla manovra Tremonti del 2008.
"Determinare gli organici della scuola in base ai risparmi e non in base alla popolazione scolastica e' un'idea inaccettabile" ha tuonato la responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi, mentre l'ex ministro Beppe Fioroni ha parlato di misura "aberrante".
La tensione e' esplosa allorche' Polillo nelle commissioni di merito ha ingiunto di cambiare una altra modifica introdotta al decreto, altrimenti il governo avrebbe presentato un maxi-emendamento in aula con un testo diverso da quello delle commissioni. Gianclaudio Bressa, e' sbottato minacciando che il Pd non avrebbe votato la fiducia al decreto in aula.
Parole smentite dal capogruppo Dario Franceschini che pero' ha ribadito l'esistenza di tensioni con il governo. A svelenire il clima ci ha pensato il ministro Filippo Patroni Griffi: la fiducia verra' messa sul testo licenziato dalle commissioni. Come e' avvenuto in serata. Resta la rabbia in casa Pd, per aver visto il governo sposare le tesi del Pdl che sulla scuola sono ben lontane da quelle dei Democrats.