Concorso a posti e cattedre nella scuola: domani il bando in Gazzetta Ufficiale. Le domande entro il 7 novembre

Domani sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando per concorrere alla nomina delle circa 12mila cattedre disponibili nel prossimo biennio, nonostante le proteste di piazza dei precari.  Stando alle indicazioni pubblicate dai sindacati, la prova preselettiva consta di 50 quesiti dove sono richieste: capacità logiche (18 domande); capacità di comprensione verbale del testo (18 domande); competenze informatiche (7 domande); conoscenza della lingua straniera (7 domande).

ROMA - Domani sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando per concorrere alla nomina delle circa 12mila cattedre disponibili nel prossimo biennio, nonostante le proteste di piazza dei precari.

Stando alle indicazioni pubblicate dai sindacati, la prova preselettiva consta di 50 quesiti dove sono richieste: capacità logiche (18 domande); capacità di comprensione verbale del testo (18 domande); competenze informatiche (7 domande); conoscenza della lingua straniera (7 domande).

 Il tempo massimo per rispondere a tutte le 50 domande è di 50 minuti e considerato che alla risposta non data viene dato zero punti mentre alla risposta errata meno 0,5 punti, è meglio, nell'incertezza, non rispondere.

Ma a parte questo, proporre a gente con tanto di laurea test a risposta multipla per capirne le capacità logiche e le capacità di comprensione verbale di un testo non vuole forse certificare che il Miur dubita dell'efficienza didattica delle proprie università?

Se, in altri termini, non è un laureato ad avere capacità logiche e ad afferrare la valenza di un testo, chi dovrebbe esserne capace?

Tranne che si tratti di un testo settoriale e di astrusa, per esempio, composizione chimica e allora forse anche il migliore umanista cadrebbe e viceversa il nobel in chimica con un testo di filosofia medievale.

Inoltre. i 50 test dovrebbero essere conclusi in 50 minuti, quindi un minuto a domanda che è come dire: metti solo la crocetta e punta sulla memoria, visto che ragionarci sopra è pressoché impossibile.

Questi i dubbi relativi alle prove preselettive, mentre se consideriamo la seconda fase, quella cioè del concorso vero e proprio e in modo particolare la prova orale, qualche altro dato inquietante appare.

La prova orale "consiste in una lezione simulata, della durata di 30 minuti. La prova orale accerta le competenze di trasmissione delle discipline di insegnamento comprese nella classe di concorso per cui si concorre".

Più di un pedagogista, di fronte a tale formulazione, è saltato dalla sedia, perché sa benissimo che il bravo insegnante non tiene "una lezione" ma fa maieutica, coinvolgendo i ragazzi al dialogo, mentre la cosiddetta lezione frontale, tipica delle università, ha inoltre ceduto il posto ad altre forme di insegnamento per appassionare gli alunni, come le attività laboratori supportate dai nuovi strumenti multimediali. Similmente discutibile è la proposta di "simulazione" della lezione che già di per sé dimostra qualcosa di non vero, di finzione e forse anche di teatrale. E la scuola e l'insegnamento di tutto hanno bisogno tranne che di "fiction".

Uguale discorso critico si può fare quando si dice che la prova orale "accerta la competenza di trasmissione delle discipline".

Che significa "trasmettere"? Trasmettere è come dire: riempire un vuoto di conoscenze con delle notizie che se siano poi comprese o meno non ha importanza. Si trasmette un telegramma non un sapere, che invece, come recita una vecchia metafora, è la scintilla per accedere la fiaccola della conoscenza.

Infatti "il fanciullo - diceva Plutarco - non è un vaso da riempire, ma una fiaccola da accendere". Chissà se dalla parti del Miur se ne ricordano.

L'attesa per i tanti aspiranti è ovviamente altissima, ma già stamattina "Il Sole 24 Ore" dà anticipazioni assai interessanti, a cominciare dalle data di invio delle domande (dal 6 ottobre alle ore 14.00 del 7 novembre). Le prove preselettive dovrebbero svolgersi nel mese di dicembre.

A.L.