"Spero e mi auguro che anche questa non sia una ennesima voce lanciata nel deserto al pari di quelle avanzate nel passato relative alla Istituzione delle Facoltà di Scienze del Mare e/o Scienze turistiche presso l’Università del Salento."
NARDO' (Lecce) - Riceviamo dall'ex Dirigente scolastico Giovanni Però il seguente contributo, che pubblichiamo integralmente.
"Leggo dalla stampa on line due autorevolissimi interventi sulla istituzione della Facoltà di Agraria nell’Università del Salento.
Spero e mi auguro che anche questa non sia una ennesima voce lanciata nel deserto al pari di quelle avanzate nel passato relative alla Istituzione delle Facoltà di Scienze del Mare e/o Scienze turistiche presso l’Università del Salento.
E’ ora che il Salento si svegli, la gente assuma posizione netta e chiara, che non aggiunga al suo rosario di occasioni perdute anche questa!
La Facoltà di agraria oggi è quella che meglio soddisfa la domanda di impiego giusto quanto riportato da Agrifarma ( Associazione nazionale imprese agro farmaci che fa parte di Federchimica) sull’incremento degli iscritti nelle 23 Università italiane e dalla Coldiretti che dichiara che su circa 210 mila aziende agricole operanti in Italia. Almeno 30 mila fanno capo a giovani professionisti under 40 con forte crescita di operatrici femminili 29,2%.
Tutti i Sindaci e i Presidenti della Provincia di Lecce, Brindisi e Taranto dovrebbero stilare un ordine del giorno, motivato e pressante, e inviarlo al Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica.
Da anni i nostri migliori politici hanno individuato nella Facoltà di Agraria le possibilità di uno sviluppo concreto, identitario, tecnico e scientifico, capace di valorizzare e sviluppare tutto un mondo interno alla terra, ai suoi prodotti, alla sua potenzialità innovative e imprenditoriali.
Plaudo ai vari personaggi come Cosimo Durante, Paolo Pagliaro, Luigi Pedone e le tante voci autorevoli del passato che si sono levate per istituire nel Salento la Facoltà di Agraria che peraltro non nascerebbe nel vuoto poiché esistono già: un Istituto tecnico agrario a Lecce, un ampio terreno in lascito alla Provincia per l’istituzione di altro Istituto tecnico agrario nel basso Salento, alcuni Istituti Professionali Agrari sparsi nelle tre Provincie salentine , che possono offrire un ampio plafond per un settore oggi più che mai di ampio ritorno occupazionale, studio e valorizzazione.
E’ tempo come dice Durante di “fare sintesi tra la storia e la tradizione” riveniente da un settore di primaria economia per trasformarlo in vettore trainante, innovativo nell’economia e nell’occupazione.
Non una Università fine a se stessa, ai docenti o altro ancora, ma una facoltà capace di offrire attraverso la ricerca e l’ausilio delle varie tecnologie una varietà di applicazioni, di diversificazione dei prodotti della terra al fine di migliorare le condizioni di vita .
Lo studio e la ricerca a livello universitario inoltre offrirebbero tutte quello condizioni culturali, tecniche e scientifiche per valorizzare il paesaggio, le bellezze territoriali, la salvaguardia delle stesse e delle specie, la rivalorizzazione di altre trascurate, uno sviluppo decisivo nell’agroalimentare , nella forestazione, nei piani urbanistici, nell’ampliamento delle città, nel decoro dei centri cittadini.
E’ una asticella di cultura che si innalza, una umanità che cresce, un affacciarsi rinnovati sullo scenario di un Sud da anni maltrattato e dimenticato. Su questa strada si dovrebbe impegnare la politica e i politici del Sud , perché questa è la nostra terra, il nostro mare, le nostre vocazioni turistiche, il nostro futuro."