Il penultimo appuntamento della stagione di prosa del Comune di lecce e Teatro Pubblico Pugliese diretta da Carla Guido è dedicato alla giovane compagnia leccese Factory che con il sostegno di Terrammare e Teatri Abitati.
LECCE -Il penultimo appuntamento della stagione di prosa del Comune di lecce e Teatro Pubblico Pugliese diretta da Carla Guido è dedicato alla giovane compagnia leccese Factory che con il sostegno di Terrammare e Teatri Abitati, giovedì 29 evenerdì 30 marzo alle ore 21.00, porta in scena uno dei testi più amati di William Shakespere, Romeo e Giulietta per la regia di Tonio De Nitto.
La compagnia l'abbiamo apprezzata lo scorso anno con un altro classico shakespeariano "Sogno di una notte di mezza estate", spettacolo che con la sua tournèe ha toccato tante città e ha rappresentato la Puglia nella vetrina Puglia in scena dello scorso ottobre al Teatro Elfo Puccini di Milano.
Sono molti gli ingredienti che compongono questo "Romeo e Gulietta": innanzitutto la traduzione e adattamento originali di Francesco Niccolini, conosciuto come autore dei testi di Marco Paolini e per molte compagnie italiane, con un grande amore per Shakespeare, che ha composto un testo in rima pieno di ritmo e di sorprese.
Poi senza dubbio la presenza di attori provenienti da diverse compagnie professioniste salentine (Ippolito Chiarello di Nasca teatri di terra, Lea Barletti di Induma Teatro, Dario Cadei di Principio Attivo Teatro e gli attori Angela De Gaetano, Fabio Tinella, Luca Pastore, Filippo Paolasini) unite attorno ad un unico progetto.
Poi la scelta di ambientarlo nel Sud in un tempo lontano eppure presente con un impianto scenico semplice ed evocativo realizzato assieme alla scenografa Roberta Dori Puddu e ai maestri paratori De Cagna di Maglie.
Romeo e Giulietta, secondo Tonio De Nitto, è chiedersi quanto i genitori amino veramente i figli, quanto possano capirli, quanto invece non imparino a farlo troppo tardi; è un gruppo di famiglia sbiadito e accartocciato dal tempo, una foto che ritrova vigore e carne per poi consumarsi e scolorirsi di nuovo; sono le morti innocenti, i desideri irrealizzati e la capacità di sognare che non può esserci tolta. Romeo e Giulietta, sono due adolescenti di una comitiva che si cancella per sempre nel tempo di un paio di giorni.
Ecco le parole di Francesco Niccolini, che accostandosi all'idea di una nuova traduzione in rima all'inizio credeva di morire. I primi versi gli sembravano infatti un'autentica tortura. "Ma piano piano la mente si abitua ai nuovi ritmi e le dita corrono sui versi, sulle rime, sui giochi di parola. Più un'intuizione del regista Tonio De Nitto: scrivere i dialoghi dei due innamorati non in rima, ma nella prosa più semplice e piana possibile. Una grandissima idea, perché l'amore che ti fulmina non ha bisogno delle regole e delle forme che servono per relazionarsi con il mondo, soprattutto quel mondo ostile e vigliacco nel quale prevalgono violenza e arroganza. Tutto è gioco, tutto è capriccio, il ritmo e il tono scherzosi, la storia spesso comica, fino a prova contraria, fino al sangue versato, fino a un padre che dà della puttana alla figlia, fino alla morte dei compagni di gioco, fino al rimpianto più feroce e alla colpa. Come nel più classico dei casi da tragedia, la colpa dei padri, che – come scrive Pasolini – deve essere gravissima per meritare una così atroce punizione. Ed è questo il motivo per cui amo tanto "Romeo e Giulietta": perché racconta la colpa più grave in assoluto di cui noi essere umani ci macchiamo e subiamo allo stesso tempo, la soppressione dell'infanzia e dell'adolescenza. Una soppressione che tutti piangono, perché tutti siamo stati ragazzi e poi tutto è finito. Lavorare, parola dopo parola, verso dopo verso, al "Romeo e Giulietta" di William Shakespeare mi sembra il più bel modo per invecchiare senza perdere di vista l'importanza della giovinezza: la propria, quella dei genitori, e degli adulti che un giorno saremo: non c'è niente da fare, ci ricorda Shakespeare, la giovinezza morirà per tutti. A noi trovare un modo, un miracolo, perché non muoia. Allora impariamo le parole d'amore di Romeo e quelle di Giulietta, impariamole a memoria, par coeur, come dicono i francesi, ché è più bello."
Romeo e Giulietta
adattamento e traduzione di Francesco Niccolini
regia di Tonio De Nitto
con Lea Barletti, Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Filippo Paolasini, Luca Pastore, Fabio Tinella.
Scenografie di Roberta Dori Puddu
Scene di L.C.D.C. luminarie Cesario De Cagna
Costumi di Lapi Lou
Luci di Davide Arsenio
Assistente alla regia Paola Leone
I PREZZI DEI BIGLIETTI
PLATEA € 20,00
PALCHI € 15,00
PALCHI RIDOTTO € 10,00
LOGGIONE € 7,50
I biglietti ridotti saranno concessi esclusivamente ai ragazzi fino a 18 anni, agli studenti universitari, alle persone di oltre 65 anni, ai giornalisti iscritti all'ODG Puglia ed ai possessori di IKEA FAMILY CARD, Carta Socio Coop estense, Carta Più La Feltrinelli, Puglia University Card, AgisCard. I documenti attestanti il diritto alla riduzione dovranno essere esibiti all'atto della prenotazione e, a richiesta, al personale di sala. Le riduzioni non sono cumulabili.
Vendita dei biglietti e degli abbonamenti
La prevendita di biglietti e abbonamenti si terrà presso il Castello Carlo V (via XXV Luglio – tel. 0832.246517) tutti i giorni dalle 9,30 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 20,00. Il giorno di spettacolo la chiusura della prevendita sarà alle ore 19,00. Il botteghino del Teatro Paisiello sarà aperto la sera di ogni spettacolo a partire dalle 19,45.
Biglietteria online su www.teatropubblicopugliese .it (acquisto dal secondo spettacolo in poi)
Info
Castello Carlo V
via XXV Luglio, Lecce
Tel. 0832.246517
Numero Verde 800.215259
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www.comune.lecce.it