Concerto d’Europa a Martina Franca

Saranno i “migranti” del programma di accoglienza del Ministero dell’Interno, coordinato dalla Prefettura per l’inserimento in Europa dei rifugiati politici, gli ospiti al Festival della Valle d’Itria stasera (ore 21) al Teatro Nuovo a conclusione del ciclo dei Concerti per l’Europa.

 

MARTINA FRANCA (Taranto) - Saranno i “migranti” del programma di accoglienza del Ministero dell’Interno, coordinato dalla Prefettura per l’inserimento in Europa dei rifugiati politici, gli ospiti al Festival della Valle d’Itria stasera (ore 21) al Teatro Nuovo a conclusione del ciclo dei Concerti per l’Europa.

E’ un segnale forte che il presidente Franco Punzi del Centro Artistico Paolo Grassi intende lanciare celebrando la profezia della musica per i cent’anni dell’inizio della Grande Guerra, proprio nella serata conclusiva dei concerti finanziati dall’Unione Europea.

Diversi orrori a confronto: le devastazioni della guerra e le vicissitudini di chi è costretto a lasciare la propria terra e migrare altrove, l’Europa non può rimanere indifferente di fronte all’emergenza che colpisce ogni giorno le coste del nostro paese. I

Il concerto di stasera, sostenuto nell’ambito del progetto “Emerging classical talent in the EU”, frutto di una collaborazione internazionale tra Italia, Svezia, Estonia e Gran Bretagna, mette a confronto sensibilità musicali diverse provenienti da aree geografiche differenti.

Il progetto, infatti, prevede scambi che toccano anche Rapla Church Music festival in Estonia, il Royal Welsh college of Music and Drama nel Regno Unito, la Stockholm Musikaliska Concert Hall in Svezia, con una varietà di programmi in gran parte legati al Novecento.

Per la prima volta sarà eseguito il brano Asleep landscape della compositrice friulana Daniela Terranova, per soprano, sassofono e orchestra d’archi, appositamente commissionata dalla Fondazione Paolo Grassi per il 40° Festival della Valle d’Itria.

Dopo L’Orfeo immagini di una lontananza (2012) e Le falene (2013), la Terranova torna al Festival con una composizione che coniuga i quarant’anni del Festival con i quattrocentocinquant’anni della nascita di William Shakespaeare, autore dei versi affidati alla voce.