Anna Mazzamauro con il suo nuovo spettacolo “Nuda e Cruda” esorta il pubblico a spogliarsi dei ricordi cattivi, degli amori sbagliati, dei tabù del sesso, a liberarsi dalla paura della vecchiaia, ad esibire la propria diversità attraverso risate purificatrici.
MAGLIE (Lecce) - Anna Mazzamauro con il suo nuovo spettacolo“Nuda e Cruda” esorta il pubblico a spogliarsi dei ricordi cattivi, degli amori sbagliati, dei tabù del sesso, a liberarsi dalla paura della vecchiaia, ad esibire la propria diversità attraverso risate purificatrici.
Uno spettacolo sagace e liberatorio, insolente e mite, audace e timido, ridanciano e impegnato che trova nei vari dislivelli emotivi l’energia teatrale e coinvolgente per magnetizzare il pubblico e condurlo all’interno dello spettacolo e all’interno di se stesso senza filtri inibitori, senza ombre protettrici, con trasparenze dichiarate che la scenografia diafana e iridescente asseconda ed esalta.
La regia spia tutti gli stimoli, anche i più reconditi, le più ardite associazioni stimolate dalla bravura dell’attrice-autrice, dalle preziose musiche originali di Amedeo Minghi affinché questo fluire di parole e canzoni diventi teatro, disegni una drammaturgia equilibrata, scorrevole e limpida, volutamente mimetizzandosi per consegnare al pubblico la nitida “semplicità” delle complessità risolte.
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Ridersi addosso è un po' consolatorio e un po' terapeutico: così Anna Mazzamauro ha messo in scena in Nuda e cruda una confessione semiseria sulla sua atipicità che è un modo eufemistico per riferirsi alla sua bruttezza. Questi gli estremi di uno one-woman show tutto centrato sull'attrice, sulla sua non bellezza che finisce col fare da pretestuoso filo conduttore ad una personale teatrale che è anche un omaggio al varietà e al cabaret con una strizzatina d'occhi agli show del sabato sera della tv anni Ottanta. (...) Anna Mazzamauro dice di sé per raccontare di vizi e debolezze di un'Italia piccolo borghese e nutrita di luoghi comuni. L'attrice non si risparmia, gioca e si diverte, cerca il dialogo col pubblico che arriva in forma di applauso caloroso e risate fragorose. Insomma Nuda e cruda fra romanesco e poesia, fra costumi appesi alle grucce come in un camerino a vista e atmosfere da rivista postmoderna si porta via due ore piacevoli e di buon gusto, premiate da un pubblico plaudente e soddisfatto.
(Sipario - Nicola Arrigoni)
«Ormai ho imparato a riconoscere le emozioni del pubblico: nessun autore mi comprende meglio di quanto non possa fare io, ecco perché da qualche anno scrivo io stessa i miei spettacoli». (...) lo spettacolo andrà ad analizzare le questioni più disparate e varie, dal monologo «dedicato a Melania Rea, in cui mi chiedo come può vivere una madre se le hanno ucciso una figlia...», fino all'argomento della diversità, intesa come razzismo e omosessualità, prima di affrontare il tema dell'invalidità: «l'handicap e gli assistenti sessuali saranno soggetti del mio prossimo spettacolo, ora voglio puntare il dito sul fatto che siamo tutti uguali parlando di gay e di neri». Si affronterà anche un tema delicato e difficile come il cancro, «che terrorizza e che è una materia di cui non si riesce mai a parlare con la dovuta chiarezza e leggerezza».
(Il Giornale - Marta Calcagno Baldini)
Le due ore dello spettacolo, intervallate, passano godibilmente, appoggiandosi su una drammaturgia scorrevole dove l’elemento più apprezzabile è quella comicità velata di malinconia. Il celebre e scomodo personaggio della signorina Silvani è lontano, e chi pensa di venire a teatro per ritrovarlo si troverà piacevolmente spiazzato. Il pubblico ascolta in silenzio, assurge al ruolo di psicanalista, libera l’attrice dai propri dissapori con la vita, interloquisce con lei quando scende dal palco, si commuove, a tratti pare scomparire di fronte alla bellezza dei racconti tragicomici e delle commoventi interpretazioni, impreziosite dalle musiche originali di Amedeo Minghi e rese ancora più efficaci dai frequenti cambi di luce che ne rafforzano l’impatto scenico. L’attenta regia di Livio Galassi rende questo spettacolo amabile e struggente, dove le risate sono solo amare.
(Persinsala - Andrea Pietrantoni)
PORTA ORE 20.30 - SIPARIO ORE 21.00