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TERRITORI IN TRASFORMAZIONE: SALENTO E ALTA GALLURA A CONFRONTO

Domani, sabato 9 novembre, a partire dalle 16Auditorium del Museo Castromediano di Lecce, il seminario "Territori in trasformazione", dedicato ad approfondire le dinamiche delle trasformazioni territoriali in atto in quelle aree cosiddette periferiche o marginali o "interne".

LECCE - Per gli incontri del programma “vediallavoceArchitettura”, promosso dall’Ordine Architetti PPC della provincia di Lecce sabato prossimo, Auditorium Museo Castromediano a Lecce, domani la conversazione con Lidia Decandia, architetta, pianificatrice, docente Ordinaria Università di Sassari-Alghero. Al centro del seminario una riflessione sulle dinamiche del divenire territoriale.

“Le dinamiche della trasformazione territoriale non sono uguali dovunque. Quello che ci interessa è riuscire a coglierle nella loro problematicità, nel loro rispecchiamento, nelle loro connessioni quando sono evidenti e nella loro capacità di porre le domande cui la nostra professione e la nostra comunità deve dare risposte. Sarà questa la traccia della conversazione che proponiamo sabato prossimo e che non a caso abbiamo tematizzato sui “territori in trasformazione”, pensando a un confronto tra Salento e Alta Gallura, grazie al prezioso lavoro di ricerca condotto in quella bellissima parte di Sardegna da Lidia Decandia, architetta e pianificatrice, docente Ordinaria nel Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica di Alghero-Università di Sassari”.

Così Tommaso Marcucci, Presidente Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce, sull’appuntamento “Territori in trasformazione” in programma domani, sabato 9 novembre nell’Auditorium del Museo Castromediano di Lecce, immaginato come un vero e proprio “seminario e laboratorio di approfondimento” sui momenti di passaggio che caratterizzano il cambiamento territoriale nelle aree periferiche o cosiddette “marginali”.

“Dal buio affiora una costellazione lampeggiante: una figura territoriale inedita, fragile, di cui prendersi cura. Una ossimorica città-natura in cui il già stato si unisce con l’adesso e in cui si intrecciano città e campagna, natura e cultura”. Così dice Lidia Decandia, che alla trasformazione dell’Alta Gallura ha dedicato una ricerca puntuale con la realizzazione del progetto “Atlante dell’innovazione alla ricerca degli embrioni di mutamento”; ricerca volta a cogliere gli indizi di innovazione “a partire dalla consapevolezza che spesso gli sguardi zenitali, così come i grandi numeri e le statistiche, proprio perché rischiano di ingabbiare la realtà in rigide determinazioni, non aiutano a cogliere i momenti di passaggio”, invitando a praticare “un altro sguardo: quello mobile e itinerante del viaggiatore capace di calarsi nelle pieghe del territorio, più attento ad osservare da vicino, le singolarità, i frammenti, i lampi passeggeri, che caratterizzano gli stadi iniziali delle trasformazioni, quando queste sono ancora in uno stato di abbozzo, e non ancora del tutto manifeste, e su cui invece occorrerebbe soffermarsi per comprendere il divenire”. Nel corso di questo viaggio, raccolto nel volume “Territori in trasformazione”, “oltre ad osservare luoghi, sperimentazioni, forme di produzione, eventi”, dice ancora Decandia, “siamo andati alla ricerca di casi individuali, di storie rivelatrici o promettenti, spesso apparentemente insignificanti. In questo senso la ricerca ha utilizzato metodologie di carattere «indiziario», che non si basano sull’analisi dei caratteri più appariscenti, ma sono più attente ai particolari, agli indizi impercettibili ai più, all’analisi degli scarti, dei dati marginali, considerati spesso come rivelatori di tendenze in atto, e proprio per questo in grado di rivelare una realtà complessa non sperimentabile direttamente: portare all’attenzione nuove funzioni, nuovi comportamenti; apprezzare capacità nascoste disperse o mal utilizzate; far emergere una progettualità nascente”.

L’appuntamento, realizzato con il patrocinio della Provincia di Lecce_Salento d’amare e del Polo Bibliomuseale di Lecce, si aprirà alle 16 con i saluti istituzionali di Stefano Minerva, Presidente della Provincia di Lecce, Luigi De Luca, direttore del Polo Bibliomuseale di Lecce, Tommaso Marcucci, Presidente dell’Ordine PPC della provincia di Lecce, cui seguiràl’introduzione al tema a cura di Cosima Schito, componente del Gruppo Cultura dell’OAPPC Lecce, per poi entrare nel vivo delle questioni con l’intervento di Lidia Decandia e il dibattito conclusivo. A moderare l’incontro Carla Petrachi.

Gli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori che parteciperanno all’incontro matureranno 3 crediti formativi.

NOTE

LIDIA DECANDIA

Si laurea in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Firenze dove, dal 1986 al 1994, svolge attività didattica e di ricerca presso il Dipartimento di Urbanistica, facendo parte di diversi gruppi di ricerca. Partecipa, con un proprio contributo individuale, a convegni nazionali.
Nel 1994 vince il Concorso di ammissione al Corso di Dottorato di Ricerca in Pianificazione Territoriale e Urbana (IX ciclo) presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma dove nel 1998 consegue il titolo di “Dottore di ricerca”.
A partire dal 1996 sino ad oggi svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Architettura e Urbanistica, Facoltà di Ingegneria, Università “La Sapienza” di Roma, dove partecipa a diverse ricerche nazionali e internazionali, finanziate dal Ministero della Ricerca scientifica, dall'Ateneo e dal C.N.R., da enti locali e regionali.
Nel 1998, per due anni, viene chiamata in qualità di “Esperto di alta qualifica” alla Segreteria Tecnica del Ministero dell'Ambiente, Servizio Conservazione della Natura, dove cura: le istruttorie per l'istituzione dei parchi nazionali delle Cinque terre e dell'Alta Murgia, gli studi per la Riperimetrazione del Parco Nazionale del Gargano e partecipa ai gruppi di lavoro per la redazione del Progetto A.P.E. (Appennino Parco d'Europa) e per l’elaborazione degli “Strumenti guida all'elaborazione del Piano del Parco”.
Dal 1998 al 2001 è chiamata come docente a contratto dei moduli di Storia dell'Urbanistica presso la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze, di Storia dell'Ambiente e del Territorio e dei Corsi di Ingegneria del Territorio presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Dal 1999 al 2001 lavora come ricercatrice presso il CIES - Università della Calabria dove, in collaborazione con NOMISMA, coordina, come responsabile scientifico, il gruppo locale della ricerca "Ingrandimento Calabria", e dove è titolare della docenza del Corso "Locale-Globale" presso il Corso post-universitario di Politica dell'Innovazione.
Nel giugno del 2001 vince l'idoneità come Prof. Associato di Tecnica e Pianificazione Urbanistica e nel novembre dello stesso anno viene chiamata presso la Facoltà di Architettura dell'Università degli di Studi di Sassari dove coordina il Blocco didattico “Progettare nel contesto sociale” e insegna Pianificazione territoriale e Storia della Città e del Territorio.
Dal 2001 al 2011 è membro del Collegio dei Docenti del Dottorato di Tecnica e Pianificazione Urbanistica e dal 2012 ad oggi del Collegio dei Docenti del Dottorato di Architettura e Urbanistica, presso la Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, dove ha coordinato e curato diversi cicli annuali di seminari e dove ha svolto e svolge attività di supervisione di diverse Tesi di Dottorato.
In quanto membro del Comitato delle Pari Opportunità dell’Università degli Studi di Sassari dal 2004 al 2010 ha partecipato a diversi convegni nazionali sui saperi scientifici e le culture di genere e sul tema della memoria.
Dal 2005 al 2007 è Coordinatrice e Responsabile scientifica dell’Unità locale dell’Università di Sassari della Ricerca scientifica PRIN 40%: Norme e regole per il progetto urbanistico: una guida per la qualità sociale e formale dell'abitare.
Nel 2008 fonda Matrica. Laboratorio di “fermentazione” urbana, che inaugura con il Convegno internazionale “FARE TERRITORIO: linguaggi sensibili e pratiche collettive nella produzione dello spazio urbano”, all'interno del quale porta avanti attività di sperimentazione di pratiche di ricerca-azione in diversi contesti locali.
In particolare, tra il 2007 e il 2009, nell’ambito del progetto Chirros (un progetto interistituzionale fra la Regione Sardegna e il Comune di Santu Lussurgiu), come responsabile scientifica, coordina e dirige la costruzione di alcuni particolari laboratori territoriali di apprendimento collettivo: “l’officina della memoria”, “l’officina degli immaginari” e “l’officina di progetto”. Il lavoro prodotto costituisce parte della Ricerca sull’ Osservatorio del Paesaggio della Regione Sardegna, del Piano paesaggistico Regionale.
Tra il 2010 e il 2013 con Studio Azzurro partecipa come responsabile scientifica al progetto e alla realizzazione di Sensitive city, installazione presentata all’Esposizione Universale di Shangai, del MATER Museo dell’Archeologia e del territorio nel comune di Mamoiada. Cooprogetta il Museo-Laboratorio dell’identità della Sardegna (Nuoro: ex Mulino Gallisai).
A partire dal 2010 coordina e dirige nel comune di Calangianus, con il sostegno della Provincia di OT, il progetto “La strada che parla” primo passo di un più ampio processo di conoscenza-progetto-azione incentrato sui temi dello sviluppo delle aree interne e sulla costruzione di beni comuni dedicato al territorio dell’Alta Gallura.
Dal 2013 al 2014 come responsabile dell'unità locale coordina e dirige nel Comune di Mamoiada, la realizzazione un laboratorio legato al bene comune dell'acqua finanziato tramite un concorso tra pari con la Legge regionale 7 Agosto 2007, n. 7: promozione della Ricerca Scientifica e dell'innovazione Tecnologica in Sardegna.
In questi ultimi anni l’attenzione si concentra sui processi di trasformazione che stanno interessando i territori marginali. Questi territori, ed in particolare il contesto della Gallura, sono oggetto: delle ricerche PRIN “Territori post-metropolitani come forme urbane emergenti: Le sfide della sostenibilità, abitabilità e governabilità”, coordinata da Prof. A. Balducci (Nell’ambito di questa ricerca coordina e dirige il sottogruppo dell’Unità di Roma che si è occupato della regione postmetropolitana della Gallura) e “Looking into the dark. For a new epistemology and public action on territorial inequalities Coordinatore CELLAMARE Carlo, Università degli Studi di ROMA “La Sapienza” (Ricerca in corso). Sempre alla Gallura dedica la ricerca “Atlante dell’innovazione: alla ricerca degli embrioni di mutamento nel territorio della Gallura” (Ricerca Selezionata e ammessa al finanziamento del Bando competitivo Fondazione di Sardegna – 2016 per progetti di ricerca con revisione tra pari), di cui è stata coordinatrice e responsabile scientifica.
In quest’ultimo anno a partire dall’attenzione alle nuove dimensioni dell’urbano, approdo dei precedenti lavori di ricerca sui territori in trasformazione, che si è concretizzato anche nella coocuratela del numero 11(2024), di Tracce urbane, Rivista Italiana Transdisciplinare Di Studi Urbani, dal tema “Riconfigurazioni dell’urbano. Pratiche inedite di un abitare territoriale”, la ricerca si sta orientando in una direzione genealogica: attraverso un lavoro di scavo storico-antropologico, l’idea è rimettere in discussione, ripartendo da una meditazione sulle origini, l’idea che l’urbano possa identificarsi esclusivamente con quella forma di città stabile e circoscritta, perno di controllo del territorio, con cui siamo abituati a pensarla.
È stata redattrice esterna della Rivista CRU (Critica della Razionalità Urbanistica). Fa parte del comitato scientifico della Rivista Tracce Urbane, del Comitato editoriale della Rivista Scienze del Territorio. Rivista di Studi Territorialisti, del comitato di redazione della rivista CRIOS, del comitato scientifico della collana Il futuro delle città diretta da Alessandro Balducci, della Collana Territorio diretta da G. Scandurra e B. Pizzo e della collana del Dottorato di Ingegneria dell’Architettura e dell’Urbanistica.
È socia fondatrice della SdT, Società dei Territorialisti e delle Territorialiste, socio ordinario della SIU, Società Italiana degli Urbanisti. Fa parte dei network di ricerca: Réseau LIEU e Tracce urbane.
Nel 2012 le è stato conferito il Premio per la ricerca scientifica offerto dall'Università di Sassari per i ricercatori che hanno ottenuto i migliori risultati di produttività scientifica con riferimento al periodo 2004-2008.
Nel 2014 le è stata conferita l’Abilitazione Scientifica Nazionale come Professore di I Fascia – Settore concorsuale 08/F1 – Pianificazione e Progettazione Urbanistica e Territoriale.
Nel 2021 viene inserita nell’ Advisory Board per il Padiglione Italia, Comunità resilienti, alla Biennale Architettura 2021 www.comunitaresilienti.com.
Nel 2022 si classifica come idonea al II posto della procedura comparativa per il reclutamento di un professore universitario di ruolo di I fascia, presso il dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università degli Studi di Sassari, per l’Area 08 – Ingegneria civile e architettura – Macro-settore 08/F – Pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale – Settore concorsuale – 08/F1 – Pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale, Settore scientifico disciplinare ICAR/20 – Tecnica e pianificazione urbanistica.
Nel 2023 viene chiamata presso il DADU, Università di Sassari, come professore universitario di ruolo di I fascia, presso il dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università degli Studi di Sassari, per l’Area 08 – Ingegneria civile e architettura – Macro-settore 08/F – Pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale.

Tra le sue pubblicazioni, Anime di luoghi (Franco Angeli 2004), Polifonie urbane (Booklet Milano-Collana Meltemi, 2008), La strada che parla. Dispositivi per ripensare il futuro delle aree interne in una nuova dimensione urbana (Franco Angeli, 2016); I territori marginali e la quarta rivoluzione urbana. Il caso della Gallura (Guerini, 2017), Territori in trasformazione (Donzelli, 2022).

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Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie - 8 maggio 2014
(Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014)

Registro dei provvedimenti
n. 229 dell'8 maggio 2014

IL GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

NELLA riunione odierna, in presenza del dott. Antonello Soro, presidente, della dott.ssa Augusta Iannini, vice presidente, della dott.ssa Giovanna Bianchi Clerici e della prof.ssa Licia Califano, componenti e del dott. Giuseppe Busia, segretario generale;

VISTA la direttiva 2002/58/CE del 12 luglio 2002, del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche;

VISTA la direttiva 2009/136/CE del 25 novembre 2009, del Parlamento europeo e del Consiglio, recante modifica della direttiva 2002/22/CE relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in  materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica, della direttiva 2002/58/CE relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche e del regolamento (CE) n. 2006/2004 sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell'esecuzione della normativa a tutela dei consumatori;

VISTO il decreto legislativo 28 maggio 2012, n. 69 "Modifiche al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, recante codice in materia di protezione dei dati personali in attuazione delle direttive 2009/136/CE, in materia di trattamento dei dati personali e tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche, e 2009/140/CE in materia di reti e servizi di comunicazione elettronica e del regolamento (CE) n. 2006/2004 sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell'esecuzione della normativa a tutela dei consumatori" (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 maggio 2012 n. 126);

VISTO il Codice in materia di protezione dei dati personali (d.lg. 30 giugno 2003, n. 196, di seguito "Codice") e, in particolare, gli artt. 13, comma 3 e 122, comma 1;

VISTA la precedente deliberazione del Garante recante "Avvio di una consultazione pubblica ai sensi dell'art. 122 volta ad individuare modalità semplificate per l'informativa di cui all'art. 13, comma 3, del Codice in materia di protezione dei dati personali" (Del. n. 359 del 22 novembre 2012, in Gazzetta Ufficiale del 19 dicembre 2012 n. 295);

TENUTO CONTO delle indicazioni fornite sul tema dal Gruppo di lavoro per la tutela dei dati personali ex art. 29, in particolare nella Opinion 04/2012 on Cookie Consent Exemption, adottata il 7 giugno 2012, e nel Working Document 02/2013 providing guidance on obtaining consent for cookies, adottato il 2 ottobre 2013 (disponibili rispettivamente ai link  http://ec.europa.eu/justice/data-protection/article-29/documentation/opinion-recommendation/files/2012/wp194_en.pdf e  http://ec.europa.eu/justice/data-protection/article-29/documentation/opinion-recommendation/files/2013/wp208_en.pdf);

TENUTO CONTO delle risultanze dei contributi pervenuti al Garante dai principali fornitori di servizi di comunicazione elettronica, nonché dalle associazioni dei consumatori e delle categorie economiche coinvolte che hanno partecipato alla suindicata consultazione pubblica;

CONSIDERATI gli ulteriori elementi emersi in occasione degli incontri tenutisi a settembre 2013 e febbraio 2014 presso l'Autorità, nell'ambito del tavolo di lavoro avviato dalla stessa al fine di sollecitare un nuovo e più diretto confronto con i suindicati soggetti, nonché con esponenti del mondo accademico e della ricerca che si occupano delle tematiche di interesse;

RITENUTO necessario adottare, ai sensi del combinato disposto degli artt. 13, comma 3, 122, comma 1 e 154, comma 1, lett. c), del Codice, un provvedimento di carattere generale, con il quale  oltre a individuare le modalità semplificate per rendere l'informativa online agli utenti sull'archiviazione dei c.d. cookie sui loro terminali da parte dei siti Internet visitati  si intende fornire idonee indicazioni sulle modalità con le quali procedere all'acquisizione del consenso degli stessi, laddove richiesto dalla legge;

CONSIDERATO che la disciplina relativa all'uso dei c.d. cookie riguarda anche altri strumenti analoghi (come ad esempio web beacon/web bug, clear GIF o altri), che consentono l'identificazione dell'utente o del terminale e che quindi devono essere ricompresi nell'ambito del presente provvedimento;

VISTE le osservazioni dell'Ufficio, formulate dal segretario generale ai sensi dell'art. 15 del regolamento n. 1/2000;

RELATORE il dott. Antonello Soro;

PREMESSA

1. Considerazioni preliminari.

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Al fine di giungere a una corretta regolamentazione di tali dispositivi, è necessario distinguerli  posto che non vi sono delle caratteristiche tecniche che li differenziano gli uni dagli altri  proprio sulla base delle finalità perseguite da chi li utilizza. In tale direzione si è mosso, peraltro, lo stesso legislatore, che, in attuazione delle disposizioni contenute nella direttiva 2009/136/CE, ha ricondotto l'obbligo di acquisire il consenso preventivo e informato degli utenti all'installazione di cookie utilizzati per finalità diverse da quelle meramente tecniche (cfr. art. 1, comma 5, lett. a), del d. lgs. 28 maggio 2012, n. 69, che ha modificato l'art. 122 del Codice).

Al riguardo, e ai fini del presente provvedimento, si individuano pertanto due macro-categorie: cookie "tecnici" e cookie "di profilazione".

a. Cookie tecnici.

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Ad essi si riferisce l'art. 122 del Codice laddove prevede che "l'archiviazione delle informazioni nell'apparecchio terminale di un contraente o di un utente o l'accesso a informazioni già archiviate sono consentiti unicamente a condizione che il contraente o l'utente abbia espresso il proprio consenso dopo essere stato informato con le modalità semplificate di cui all'articolo 13, comma 3" (art. 122, comma 1, del Codice).

2. Soggetti coinvolti: editori e "terze parti".

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Occorre tenere conto inoltre del fatto che spesso gli editori, che comprendono anche persone fisiche e piccole imprese, sono la parte più "debole" del rapporto. Laddove invece le terze parti sono solitamente grandi società caratterizzate da notevole peso economico, servono normalmente una pluralità di editori e possono essere, rispetto al singolo editore, anche molto numerose.

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Tali soggetti, infatti, da un lato sono titolari del trattamento quanto ai cookie installati direttamente dal proprio sito; dall'altro, non potendo ravvisarsi una contitolarità con le terze parti per i cookie che le stesse installano per il loro tramite, si ritiene corretto considerarli come una sorta di intermediari tecnici tra le stesse e gli utenti. Ed è, quindi, in tale veste che, come si vedrà più avanti, sono chiamati ad operare nella presente deliberazione, con riferimento al rilascio dell'informativa e all'acquisizione del consenso degli utenti online con riguardo ai cookie delle terze parti.

3. Impatto della disciplina in materia di cookie sulla rete.

I cookie svolgono diverse e importanti funzioni nell'ambito della rete. Qualunque decisione in merito alle modalità di informativa e consenso online, riguardando in pratica chiunque abbia un sito Internet, avrà quindi un fortissimo impatto su un numero enorme di soggetti, che presentano peraltro, come si è detto, natura e caratteristiche profondamente diverse tra loro.

Il Garante, consapevole della portata della presente decisione, ritiene pertanto necessario che le misure prescritte nella stessa -ai sensi di quanto previsto dall'art. 122, comma 1, del Codice  siano, da un lato, tali da consentire agli utenti di esprimere scelte realmente consapevoli sull'installazione dei cookie mediante la manifestazione di un consenso espresso e specifico (come previsto dall'art. 23 del Codice) e, dall'altro, presentino il minore impatto possibile in termini di soluzione di continuità della navigazione dei medesimi utenti e della fruizione, da parte loro, dei servizi telematici.

Di tali opposte esigenze, emerse chiaramente anche in occasione della consultazione pubblica e degli incontri tenuti dall'Autorità, si tiene conto in primo luogo nella determinazione delle modalità con le quali rendere l'informativa in forma semplificata.

È peraltro convinzione del Garante che i due temi, dell'informativa e del consenso, vadano necessariamente trattati in maniera congiunta, onde evitare che il ricorso a modalità di espressione del consenso online che richiedano operazioni eccessivamente complesse da parte degli utenti vanifichino la semplificazione realizzata nell'informativa.

4. L'informativa con modalità semplificate e l'acquisizione del consenso online.

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4.2. L'informativa estesa.

L'informativa estesa deve contenere tutti gli elementi previsti dall'art. 13 del Codice, descrivere in maniera specifica e analitica le caratteristiche e le finalità dei cookie installati dal sito e consentire all'utente di selezionare/deselezionare i singoli cookie. Deve essere raggiungibile mediante un link inserito nell'informativa breve, come pure attraverso un riferimento su ogni pagina del sito, collocato in calce alla medesima.

All'interno di tale informativa, deve essere inserito anche il link aggiornato alle informative e ai moduli di consenso delle terze parti con le quali l'editore ha stipulato accordi per l'installazione di cookie tramite il proprio sito. Qualora l'editore abbia contatti indiretti con le terze parti, dovrà linkare i siti dei soggetti che fanno da intermediari tra lui e le stesse terze parti. Non si esclude l'eventualità che tali collegamenti con le terze parti siano raccolti all'interno di un unico sito web gestito da un soggetto diverso dall'editore, come nel caso dei concessionari.

Al fine di mantenere distinta la responsabilità degli editori da quella delle terze parti in relazione all'informativa resa e al consenso acquisito per i cookie di queste ultime tramite il proprio sito, si ritiene necessario che gli editori stessi acquisiscano, già in fase contrattuale, i suindicati link dalle terze parti (con ciò intendendosi anche gli stessi concessionari).

Nel medesimo spazio dell'informativa estesa deve essere richiamata la possibilità per l'utente (alla quale fa riferimento anche l'art. 122, comma 2, del Codice) di manifestare le proprie opzioni in merito all'uso dei cookie da parte del sito anche attraverso le impostazioni del browser, indicando almeno la procedura da eseguire per configurare tali impostazioni. Qualora, poi, le tecnologie utilizzate dal sito siano compatibili con la versione del browser utilizzata dall'utente, l'editore potrà predisporre un collegamento diretto con la sezione del browser dedicata alle impostazioni stesse.

Si ricorda che l'uso dei cookie rientra tra i trattamenti soggetti all'obbligo di notificazione al Garante ai sensi dell'art. 37, comma 1, lett. d), del Codice, laddove lo stesso sia finalizzato a "definire il profilo o la personalità dell'interessato, o ad analizzare abitudini o scelte di consumo, ovvero a  monitorare l'utilizzo di servizi di comunicazione elettronica con esclusione dei trattamenti tecnicamente indispensabili per fornire i servizi medesimi agli utenti".

L'uso dei cookie è, invece, sottratto all'obbligo di notificazione sulla base di quanto previsto dal provvedimento del Garante del 31 marzo 2004, che ha inserito espressamente, tra i trattamenti esonerati dal suindicato obbligo, quelli "relativi all'utilizzo di marcatori elettronici o di dispositivi analoghi installati, oppure memorizzati temporaneamente, e non persistenti, presso l'apparecchiatura terminale di un utente, consistenti nella sola trasmissione di identificativi di sessione in conformità alla disciplina applicabile, all'esclusivo  fine di agevolare l'accesso ai contenuti di un sito Internet" (deliberazione n. 1 del 31 marzo 2004, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 6 aprile 2004 n. 81).

Dal quadro sopra delineato, emerge pertanto che, mentre i cookie di profilazione, i quali hanno caratteristiche di permanenza nel tempo, sono soggetti all'obbligo di notificazione, i cookie che invece hanno finalità diverse e che rientrano nella categoria dei cookie tecnici, ai quali sono assimilabili anche i cookie analytics (v. punto 1, lett. a), del presente provvedimento), non debbono essere notificati al Garante.

6. Tempi di adeguamento.

Come già evidenziato in precedenza, il Garante è consapevole dell'impatto, anche economico, che la disciplina sui cookie avrà sull'intero settore della società dei servizi dell'informazione e, quindi, del fatto che la realizzazione delle misure necessarie a dare attuazione al presente provvedimento richiederà un notevole impegno, anche in termini di tempo.

In ragione di ciò, si ritiene pertanto congruo prevedere un periodo transitorio di un anno a decorrere dalla pubblicazione della presente decisione in Gazzetta Ufficiale per consentire ai soggetti interessati dal presente provvedimento di potersi avvalere delle modalità semplificate ivi individuate.

7. Conseguenze del mancato rispetto della disciplina in materia di cookie.

Si ricorda che per il caso di omessa informativa o di informativa inidonea, ossia che non presenti gli elementi indicati, oltre che nelle previsioni di cui all'art. 13 del Codice, nel presente provvedimento, è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da seimila a trentaseimila euro (art. 161 del Codice).

L'installazione di cookie sui terminali degli utenti in assenza del preventivo consenso degli stessi comporta, invece, la sanzione del pagamento di una somma da diecimila a centoventimila euro (art. 162, comma 2-bis, del Codice).

L'omessa o incompleta notificazione al Garante, infine, ai sensi di quanto previsto dall'art. 37, comma 1, lett. d), del Codice, è sanzionata con il pagamento di una somma da ventimila a centoventimila euro (art. 163 del Codice).

TUTTO CIO' PREMESSO IL GARANTE

1. ai sensi degli artt. 122, comma 1 e 154, comma 1, lett. h), del Codice -ai fini dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa che i gestori di siti web, come meglio specificati in premessa, sono tenuti a fornire agli utenti in relazione ai cookie e agli altri dispositivi installati da o per il tramite del proprio sito  stabilisce che nel momento in cui si accede alla home page (o ad altra pagina) di un sito web, deve immediatamente comparire in primo piano un banner di idonee dimensioni contenente le seguenti indicazioni:

b) che il sito consente anche l'invio di cookie "terze parti" (laddove ciò ovviamente accada);

c) il link all'informativa estesa, che deve contenere le seguenti ulteriori indicazioni relative a:

•  uso dei cookie tecnici e analytics;

•  possibilità di scegliere quali specifici cookie autorizzare;

• possibilità per l'utente di manifestare le proprie opzioni in merito all'uso dei cookie da parte del sito anche attraverso le impostazioni del browser, indicando almeno la procedura da eseguire per configurare tali impostazioni;

d) l'indicazione che alla pagina dell'informativa estesa è possibile negare il consenso all'installazione di qualunque cookie;

e) l'indicazione che la prosecuzione della navigazione mediante accesso ad altra area del sito o selezione di un elemento dello stesso (ad esempio, di un'immagine o di un link) comporta la prestazione del consenso all'uso dei cookie;

2. ai sensi dell'art. 154, comma 1, lett. c), del Codice  ai fini di mantenere distinta la responsabilità dei gestori di siti web, come meglio specificati in motivazione, da quella delle terze parti  prescrive ai medesimi gestori di acquisire già in fase contrattuale i collegamenti (link) alle pagine web contenenti le informative e i moduli per l'acquisizione del consenso relativo ai cookie delle terze parti (con ciò intendendosi anche i concessionari).

Si dispone che copia del presente provvedimento sia trasmessa al Ministero della giustizia ai fini della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana a cura dell'Ufficio pubblicazione leggi e decreti.

Roma, 8 maggio 2014

IL PRESIDENTE
Soro

IL RELATORE
Soro

IL SEGRETARIO GENERALE
Busia

 

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