L’appuntamento con la scrittrice autrice e conduttrice televisivaè alle 19.45 nella Sala Consiliare “Mario Gorgoni” del Palazzo Ducale dei Castromediano a Cavallino. Tra gli altri ospiti Alessandra Pizzi con il suo libro “Il Capitale Passione”.
CAVALLINO (Lecce) - Seconda giornata di «Ergo Sum», il Festival della Letteratura siglato dal Comune di Cavallino – assessorato alla Cultura con la direzione artistica di Alessandra Pizzi e il sostegno di Regione Puglia. Tra gli ospiti di oggi Catena Fiorello, scrittrice, autrice e conduttrice televisiva che presenta il suo libro Un padre è un padre e Alessandra Pizzi, direttrice artistica del Festival con il suo libro Il Capitale Impresa – Come trasformare in un’impresa un’idea (di successo)
Programma
VENERDI’ 4 dicembre
Mattina: Sala Conferenze “Michele Paone”, Centro Polivalente Ex Campo Bisanti - Castromediano
LA RIVOLUZIONE DEI CREATIVI
ore 10.00 ALESSANDRA PIZZI presenta Il Capitale Passione – Come trasformare in un’impresa un’idea (di successo) (Ed. Il raggio Verde)
Pomeriggio: Sala consiliare “Mario Gorgoni” – Palazzo Ducale - Cavallino
VISTI DA ALTRI PUNTI DI VISTA
ore 17.00 VALERIA BLANCO presenta Puglia, percorsi d’Autore (Ed. Password)
Dialoga con l’autrice Ilaria Marinaci
LA RIVOLUZIONE DEI CREATIVI
ore 17.30 ALESSANDRA PIZZI e DARIO DE VITIS presentano Il Capitale Passione – Come trasformare in un’impresa un’idea (di successo) (Ed. Il raggio Verde)
GENITORIALITA’, LA PAROLA AI FIGLI
Ore 18.00 – MARCO MARSULLO presenta I miei genitori non hanno figli (Ed. Einaudi)
Dialoga con l’autore Maria Grazia De Donastis
OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO
ore 18.45 GIORGIO GAVINA presenta L’Uomo del Bene e del Male (Ed. Parallelo 45)
Dialoga con l’autore Andrea Toscani
GENITORIALITA’, LA PAROLA AI FIGLI
Ore 19.30 – CATENA FIORELLO presenta Un Padre è un padre (Ed. Rizzoli)
Alessandra Pizzi
Roma, 1973. 42 anni di cui la metà impegnati nella promozione della cultura. Laureata con il massimo dei voti in Beni Culturali presso l'Università degli studi a Lecce, ha discusso una tesi in Sociologia della Comunicazione dal titolo "La Nike sul Radiatore, arte e pubblicità nell'epoca del post-moderno. Da quindici anni vive a Lecce, dove lavora nel settore della comunicazione e degli eventi. Collabora con molti Enti Locali, imprese locali e nazionali in progetti di promozione turistica e di marketing territoriale, organizza eventi culturali. Ha curato rassegne di teatro e di letteratura, tra cui il Festival Chiamalarte di Parabita, alcune edizioni del Premio Letterario La Luna dei Borboni dedicato a Vittorio Bodini, organizzato dal comune di Minervino, e la rassegna La Provincia ti racconta promossa dall'Assessorato alla cultura della Provincia di Lecce. E' direttore artistico del Festival della Letteratura ERGO SUM che si svolge nel comune di Cavallino. E' giornalista pubblicista. E' autrice di testi teatrali e si diletta nella regia. Ha già pubblicato «Salento Buono Tutto L’Anno – Guida per la promozione delle imprese artigianali e per il commercio» (ed. Lupo, 2013).
Il Capitale Impresa
Uber, sharing economy, start up, coworking, incubatori certificati, crowfunding, outsourcing, caring economy, founder, marketing delle emozioni, il momento storico e sociale che stiamo attraversando è caratterizzato dalla presenza di neologismi, con i quali sempre più spesso ci confortiamo. Una “riforma lessicale” che è alla base di una nuova forma di pensiero e di una riorganizzazione del concetto di lavoro. La crisi che ha spazzato via le figure e i settori tradizionali, ha modificato comportamenti ed attitudini, ma, soprattutto, ha aperto nuovi scenari e nuove prospettive.
Solo così intesa, e come sosteneva Albert Einstein, la crisi può essere considerata un’opportunità, perché genera cambiamento e ridisegna gli scenari in cui crescono nuove professioni, nuovi mestieri, nuovi lavori. Altre economie, oltre quelle tradizionali, richiedono l’applicazione di altri parametri, per esplorare altri mercati sin ad ora inimmaginabili. L’ “economia della conoscenza” apre lo spazio a nuove forme di lavoro privilegiando la costituzione di piccole imprese e lo sviluppo delle professioni, a patto che ci si orienti verso la connessione e la condivisione, ma, soprattutto, riqualifica il capitale umano come prima risorsa dell’azienda e la creatività come prodotto principale. Se l’economia 2.0 è stata caratterizzata dall’avvento delle imprese tecnologiche, quella 3.0 vede l’affermazione delle imprese creative. A patto che, come tali, non si indichino solo quelle che espressamente traggono profitto dai settori dell’arte, del design, della cultura, dello spettacolo, ma tutte quelle imprese capaci di “creare” e di “ricreare”, di inventare e sviluppare soluzioni innovative in grado sempre più di anticipare, stimolandole, nuove esigenze di pubblico e sempre più capaci di rispondere ad un modello “etico” di consumi, sempre più condiviso. E’ la rivoluzione delle idee, come motore delle imprese. E’ l’era della “passione”, come primo passo verso il successo.
Valeria Blanco
Valeria Blanco è nata nel 1980. Giornalista professionista dal 2008, è redattore di Nuovo quotidiano di Puglia, per cui si occupa del web e di Cultura e spettacoli. Ha collaborato con il quotidiano il Riformista e con varie riviste, tra cui Vanity Fair. Dal 2010 tiene corsi di Giornalismo in diverse scuole del Salento. E’ tra le 40 giornaliste che hanno preso parte al progetto “A nido d’ape. Lavoratrici salentine si raccontano: quaranta donne ritratte da quaranta giornaliste”, il cui ricavato è stato interamente devoluto in beneficenza.
Puglia, percorsi d’autore
Quindici personaggi famosi raccontano la loro Puglia del cuore, quella che è diventata casa o che li fa sentire a casa. Valeria Blanco, redattrice trentacinquenne del giornale e autrice di tutte le interviste inserite in questo libro tascabile. Una carrellata di racconti e ricordi che si incrociano con luoghi della Puglia più o meno famosi (con foto di Pierpaolo Schiavone) e con le ricette dei piatti tipici della nostra terra (spesso fornite dai ristoratori di fiducia dei personaggi) che, a giudicare dalle opinioni dei vip coinvolti, ammaliano più del barocco e dell’entroterra trapuntato di ulivi secolari. Una guida “emozionale”, insomma, scritta a beneficio dei turisti, che hanno a portata di mano curiosità e informazioni utili, ma che si rivolge anche a chi turista non è e vuole guardare i luoghi in cui vive da un altro punto di vista, quello di chi li ha visitati e scelti, poi, come “buen retiro” o meta imprescindibile delle proprie vacanze. Accattivanti e leggere, le interviste si aprono con il regista Giovanni Veronesi, l’attrice Stefania Rocca, compagna dell’imprenditore salentino Carlo Capasa, l’attrice premio Oscar Helen Mirren e dal marito, il regista Taylor Hackford, che in zona hanno acquistato e ristrutturato una masseria del ‘500. E, ancora, l’attore Francesco Arca, l’oncologo Umberto Veronesi (che qui ha comprato e ristrutturato un complesso di trulli), l’ex ct della Nazionale Roberto Donadoni, la cantante Patty Pravo, la scrittrice Catena Fiorello e molti altri.
Marco Marsullo
Napoli, 1985. Marco Marsullo è una delle voci fresche della narrativa italiana. Uno di quei giovani di talento che ha avuto il coraggio di crederci e di fare una scelta diversa, di rincorrere la passione viscerale per qualcosa che ti facesse sentire vivo e in pace con te stesso. Marco ha ascoltato il cuore che gli diceva di scrivere, di mettere su carta la sua vita, le sue emozioni, e il risultato è stato un contratto editoriale arrivato nel 2013 con Einaudi, tre romanzi pubblicati, un impegno come editorialista per La Gazzetta Dello Sport e qualche apparizione in tv a Quelli che il Calcio. Tutto grazie a un manoscritto inviato alla redazione di una casa editrice. Marco Marsullo è una bella storia di successo, di umiltà e di speranza. Nel 2009 pubblica un’antologia di racconti Ho Magalli in testa ma non riesco a dirlo (Noubs Edizioni), in seguito pubblica Atletico Minaccia Football Club (Einaudi Stile Libero, 2013), L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache (Einaudi Stile Libero, 2014), Dio si è fermato a Buenos Aires (Laterza – Contromano, 2014) scritto in collaborazione con Paolo Piccirillo.
I miei genitori non hanno figli
Un diciottenne prende la parola e fa a pezzi il mondo degli adulti, e i propri genitori, smascherando la fragilità di una generazione che non è mai davvero cresciuta. Del resto i genitori sono uguali ai bambini, bisogna prenderli come vengono. Una commedia divertente, corrosiva e tenera, sghemba come tutte le famiglie, dove bisogna adattarsi «l'uno alla forma sbagliata dell'altro per non sparire del tutto».
Dicono che fare il genitore sia il mestiere più difficile, ma nessuno ricorda mai che fare il figlio non è proprio una passeggiata. Soprattutto quando hai diciott'anni e i tuoi genitori pretendono tu sappia già scegliere cos'è meglio per la tua vita, anche se la loro non sembra esattamente quella che avevano immaginato. E allora li osservi muoversi in quel microcosmo fatto di amicizie che possono tornare utili, di colleghi che hanno solo figli geniali, al contrario di te, di solitarie battute di caccia in Lettonia e turn over di fidanzati, e quasi ti arrendi all'idea che sarai proprio tu il loro ennesimo fallimento.
Giorgio Gavina
Vercelli, 1971. Diplomato in Agraria, ha intrapreso gli studi universitari in Scienze Politiche. Da diversi anni vive a Castiglione delle Stiviere, sposato e con un figlio. Lavora per una azienda leader al mondo nella produzione e commercializzazione di piscine e ogni struttura affine (benessere, acqua parchi, grandi competizioni, ecc.) occupandosi della formazione e del supporto ai concessionari. Recentemente è stato premiato a Bologna al concorso letterario “Arcoveggio”.
L’uomo del bene e del male
Giacomo Fabbris, è un affascinante manager quarantenne con emorragiche lesioni affettive subite all’epoca adolescenziale, periodo in cui il padre voltò le spalle alla famiglia per una più giovane amante. Una seconda lesione al derma sentimentale gli verrà inferta dalla moglie, si separerà nel giro di poco. A dargli calore e certezze saranno una nuova compagna, il figlio Filippo ed un gatto. La morte del felino, avvelenato dal vicino di casa, porterà Giacomo a commettere un primo omicidio per vendetta. Il gusto del sangue diverrà come droga. Saranno vittime gli ammiratori di una distaccata moglie, la possessività sarà il secondo movente di per una serie di vittime “innocenti”. La trama del libro si intreccia tra presente e passato, facendo rivivere episodi alcuni episodi che hanno marcato le tappe della vita di Giacomo. Narra il momento del cambio di regione, la lite e le percosse con gli ex amici. Ripercorrerà con l’aiuto di una psicoterapeuta anche ferite indirette, quali le violenze subite da una ex fidanzata ad opera del padre. Si rivivono rapidamente scene di combattimenti clandestini adolescenziali. Per arrivare ai giorni nostri dove la assuefazione del sangue lo porta ad uccidere anche il migliore amico. Le pagine del romanzo sono dense di colpi di scena e nuovi accadimenti, così sarà sino all’ultima riga, dove tutto sarà negato, forse. È delittuoso svelare l’intero contenuto, riducendo la curiosità della catena di emozioni che il lettore potrà sentire nello scorrere le pagine del romanzo.
Catena Fiorello
Catania, 1966. Scrittrice, autrice e conduttrice televisiva. La sua esuberanza e le sue capacità linguistiche, acquisite anche grazie ad un percorso di studi umanistici, la proiettano nel mondo del giornalismo collaborando con varie testate giornalistiche. Personaggio eclettico, conduce programmi televisivi, collaborando anche all’elaborazione dei testi di alcuni programmi, vedi Festivalbar edizione 1997/1998, Buona Domenica edizione 1997, e programmi radiofonici. Collabora, inoltre, con giornali nazionali. Ma la sua vera passione è scrivere. Nel 2003 viene pubblicato Nati senza Camicia (Baldini & Castoldi Dalai Editore), successo peraltro confermato anche dalla trasmissione televisiva dall’omonimo titolo, andata in onda nel 2003 e riproposta anche nel 2005. Nel 2006 è stato pubblicato il suo primo romanzo Picciridda (Baldini & Castoldi Dalai Editore). Successivamente con la casa editrice Rizzoli pubblica Casca il mondo, casca la terra (2012), Dacci oggi il nostro pane quotidiano. [Ricordi, sogni e ricette di una famiglia come tante. La mia] (2013).
Un padre è un padre
Cara Paola". Quando apre quella lettera, il cuore le martella in petto per l'emozione. A ventidue anni, Paola è una giovane donna che ha vissuto solo il calore dell'abbraccio materno, e quelle parole sono il primo contatto con il padre, l'uomo che non ha mai conosciuto. È il giugno del 1982, a Catania, stanno per iniziare i mondiali e alla radio Giuni Russo canta "Un'estate al mare", ma Paola si è appena ritrovata sola. Prima di lasciarla, la madre le ha dato un foglio con un indirizzo e un nome: quello dell'uomo che le ha abbandonate. Così lei lo ha contattato, vincendo il proprio rancore. Si chiama Roberto, e quando si incontrano per la prima volta è un colpo di fulmine. Paola non ci riesce proprio a odiare quella persona che sa subito farsi amare e anzi, si sente in profonda sintonia con lui. Per questo fa cadere ogni barriera e inizia a frequentarlo, rivendicando con un'energia tutta nuova il diritto ad avere un padre. Nessuno però deve sapere di lui, non Sandy e Milena, le amiche di una vita, e nemmeno Lorenzo, che è riuscito a farle battere il cuore dopo anni di storie sbagliate. Quando però Paola decide di dare una svolta al loro legame, una nuova verità arriva a sconvolgerle la vita per sempre. Ma solo accoglierla potrà renderla felice e aprire il suo cuore all'amore. Quello che non tradisce. Catena Fiorello ci racconta in questo romanzo la storia che ha sempre voluto scrivere: quella di un uomo che impara a essere padre e di una donna che scopre di essere figlia...