- Creato 01 Dicembre 2022
ADUC: "Inflazione cresce. Consumatori spettatori in attesa"
"Stime preliminari Istat: inflazione cresce dello 0,5% su base mensile e dell’11,8% su base annuale. Ci abbiamo fatto l’abitudine? Speriamo di sì, perché non ci sarebbero opzioni alternative in questo Pianeta che sta prendendo (in tutti i sensi) fuoco."
FIRENZE - Nota dell'ADUC (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori).
Stime preliminari Istat: inflazione cresce dello 0,5% su base mensile e dell’11,8% su base annuale (1).
Ci abbiamo fatto l’abitudine? Speriamo di sì, perché non ci sarebbero opzioni alternative in questo Pianeta che sta prendendo (in tutti i sensi) fuoco.
Tante questioni sono venute al dunque con, la principale, che per fare le cose insieme tra diversi, occorre che le regole siano chiare e scritte con inchiostro indelebile. Situazione che non era tale nei rapporti che, per chi ha concepito la mondializzazione economica come un’ubriacatura, sono stati presi con Paesi come Russia, Iran, Cina e tanti altri.
Per ora sono esplosi quelli con la Russia, non si capisce cosa i nostri politici abbiano intenzione di fare con l’Iran che ribolle di desiderio di libertà, e nulla sembra essere cambiato per quanto riguarda la Cina, con cui – G20 di Bali soprattutto – i nostri politici hanno continuato a sorridere, stringere le mani e intessere rapporti economici.
Niente ci dice che domani mattina non potrebbe accadere, come per la Russia, con Iran e Cina. E, soprattutto per quest’ultima, altrochè inflazione all’11 per cento e qualche grado in meno nei caloriferi delle abitazioni e vacanze e divertimenti più ristretti…. Ve l’immaginate se la Cina decide per una qualche sua idea di “riprendersi” (per esempio) Taiwan con lo stesso stile della Russia di Putin usato per l’Ucraina… cosa accadrebbe a tutto quello che prendiamo a diamo a quel Paese? Un disastro.
A questo punto si dovrebbe poter capire che il nostro 11,8% annuale il governo e il Parlamento stiano prendendo i giusti provvedimenti. Non lo sappiamo. I primi segnali ci lasciano perplessi (rave, pos, contante, mamme coi figli che vanno in pensione prima), ma occorre che la finanziaria arrivi ad essere approvata. Poi sapremo con certezza.
Allo stato ci tocca aspettare fluttuanti nei vortici dell’economia mondiale, verso la quale individualmente possiamo solo cercare di farci meno male coi nostri piccoli accorgimenti individuali e famigliari.
1 - https://www.aduc.it/notizia/inflazione+sempre+crescita+stima+istat_139237.php
Vincenzo Donvito Maxia"
- Creato 20 Novembre 2022
3BMETEO.COM: “In arrivo la tempesta di Santa Cecilia, nubifragi, burrasche di vento e tanta neve in montagna”
Edoardo Ferrara di 3bmeteo.com: “Sarà un martedì di forte maltempo a causa di un profondo ciclone che attraverserà l’Italia. Possibili criticità idrogeologiche e allagamenti, specie al Nordest e lungo il versante tirrenico”
CICLONE DI SANTA CECILIA, MARTEDI’ FORTE MALTEMPO – “Confermato il passaggio di una intensa perturbazione nel corso di martedì sull’Italia, collegata ad un vortice ciclonico particolarmente profondo che dal Tirreno muoverà verso l’alto Adriatico” –. Lo avverte il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara che spiega –“il maltempo non risparmierà nessuna regione. Prime piogge in arrivo già lunedì’ sera da ovest, ma nel corso di martedì tutto lo Stivale verrà spazzato da Ovest verso Est da piogge e temporali anche di forte intensità: attenzione particolare a Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Lucania, Calabria, Sicilia tirrenica e Sardegna, dove potranno manifestarsi nubifragi di particolare intensità con picchi locali anche di oltre 100-150mm. Saranno dunque possibili locali criticità idrogeologiche, allagamenti lampo, danni e disagi.”
BURRASCHE DI VENTO, RAFFICHE DI OLTRE 100KM/H –“Il tutto sarà accompagnato da venti anche molto forti dapprima di Scirocco e Libeccio, poi di Ponente e Maestrale, che spazzeranno gran parte della nostra Penisola” – prosegue Ferrara di 3bmeteo.com – “Sul versante tirrenico, così come sulle Isole Maggiori, sul Ligure e sull’alto Adriatico possibili raffiche anche di oltre 90-100km/h; tempeste di vento spazzeranno inoltre l’Appennino. Possibili violente mareggiate sulle coste esposte, con onde anche di oltre 6-8 metri su Tirreno, Mare e Canale di Sardegna; da segnalare la possibilità anche di marea eccezionale sulla laguna veneta, fino a 150cm a Venezia e Chioggia. Non si escludono danni, disagi e difficoltà nei collegamenti con le Isole Minori”
TANTA NEVE IN MONTAGNA, ANCHE A QUOTE BASSE – “Arriveranno inoltre nevicate talora copiose in montagna: sulle Alpi neve dagli 800-1200m ma a tratti anche più in basso su Dolomiti, Val d’Adige, al mattino possibile neve fino a quote di alta collina tra Langhe piemontesi, Cuneese ed entroterra savonese. Sulle Alpi orientali previste le nevicate più abbondanti: fino a 20-40cm dai 1200-1400m, anche oltre mezzo metro dai 1600m e oltre un metro dai 1800-2000m di quota. Nevicate anche sull’Appennino, dai 1300-1600m su quello centrale, a tratti anche sotto i 1000-1200m su quello tosco emiliano entro fine giornata; quota neve più elevata invece sull’Appennino meridionale” – concludono da 3bmeteo.com
- Creato 26 Ottobre 2022
L’ambientalista Sebastian Colnaghi sulle tracce della vipera del sud
SIRACUSA - “Nell’ambito della mia attività di osservazione dei serpenti, animali troppo poco conosciuti e di conseguenza mal considerati, spesso indicatori di buona qualità ambientale, durante l'ultima spedizione nel parco dell'Etna ho avuto la fortuna di osservare l’unica specie di vipera presente in Puglia e nell’Italia meridionale (Vipera aspis hugyi il suo nome scientifico), descritta nel 1833 da Schinz”.
È quanto rende noto Sebastian Colnaghi, di 21 anni conosciuto in Italia per il suo impegno a difesa dell’ambiente.
“Una specie straordinaria – prosegue – la vipera come tutti gli esseri viventi gioca un ruolo fondamentale nell’ecosistema, contribuendo al mantenimento dell’equilibrio ambientale, e cibandosi di piccoli roditori dannosi per l’agricoltura. Si tratta di una specie protetta dalla convenzione di Berna, che ne vieta l’uccisione”.
“Al pari delle altre vipere italiane – conclude Sebastian Colnaghi - si tratta di un serpente timido ed elusivo che morde solo se messo alle strette e se si sente minacciato. Nel caso di un incontro ravvicinato in mezzo ad un sentiero, vicino ad un rifugio o in altre situazioni è opportuno mantenere la calma e allontanarsi tranquillamente.
Un suo morso, benché il veleno non sia considerato mortale per l’uomo, può provocare complicazioni di rilevanza medica e richiede comunque un intervento sanitario. In generale, se si viene morsi da una vipera, la condotta da adottare è semplicemente quella di mantenere la calma e chiamare i soccorsi il prima possibile. Non bisogna prendere nessun altro tipo di iniziative e non bisogna assumere farmaci o usare prodotti chimici senza l'indicazione del medico soccorritore”.
- Creato 31 Ottobre 2022
Gianfranco Fini, ospite a Mezz'ora in più: "I democratici sono tutti antifascisti, ma non tutti gli antifascisti sono democratici"
"Fratelli d'Italia? Quando nacque pensai 'ma dove vanno'? Meloni e La Russa però avevano ragione, io torto", dice l'ex leader di Alleanza Nazionale.
ROMA - Ho votato per Giorgia Meloni e lo confermo, ma "Ispiratore no, Meloni non ha bisogno di essere ispirata", ha detto Gianfranco Fini ospite di "Mezz"ora in più su Raitre. L'ex leader e fondatore di Alleanza Nazionale torna in tv intervistato da Lucia Annunziata e parla a tutto tondo della destra italiana di allora e di oggi alla luce della fiducia al nuovo governo guidato da Giorgia Meloni.
L'ex presidente della Camera che parla di Meloni coniugandola al femminile “mi viene piu spontaneo dire la presidente, ma capisco chi dice il presidente” riconosce la vittoria dell'ex alleata nelle fila della destra italiana: "È evidente che avendo Fdi raccolto più volti di Lega e Fi messi insieme è in una posizione di centralità. Questo è un governo di destra-centro e questo mette in agitazione gli alleati".
Alleati come Matteo Salvini che "È un uomo pragmatico ma ho un solo ricordo di un fugace incontro in una trasmissione televisiva”. E sul leader della Lega dice: "Come si fa a non essere inquieti quando si perdono così tanti voti e il partito che guidi ti riconferma? Salvini avverte questa responsabilità perché il voto è stato uno shock" e "l'inquietudine lo porta ad alzare bandiere identitarie", cosa che invece "non ha capito la sinistra" che "rimane politicamente corretta, rimane grigia e prevedibile".
E su l'ex-Cavaliere "Berlusconi ha una fortissima personalità e io ne sono buon testimone, lo dico senza acrimonia. Ora prende atto che non è più il dominus, che non ha più lo scettro, che è in mano a una donna e per giunta una donna che non viene dalla mitica trincea del lavoro, dalla società ma che ha masticato pane e politica fin da ragazzina e questo per Berlusconi non è mai stato un titolo di merito".
Al tempo stesso, ha osservato Fini, "Berlusconi non è un irresponsabile, basta vedere i ministri di Fi, penso a Tajani, che danno ampia garanzia di continuità nell'azione di governo". Del resto, ha sottolineato ancora l'ex alleato del cavaliere, Berlusconi i sondaggi li guarda, ha capito che alcune fibrillazioni danneggiano soprattutto Forza Italia".
Sollecitato a ricordare l'epoca della fondazione del partito di Fratelli d'Italia, nel 2012, il settantenne ex-leader politico sottolinea che in fondo "il simbolo di Fdi non è quello del Movimento sociale ma è quello di Alleanza nazionale" e che quella fiamma tricolore è rimasta a simbolo della destra post-fascista ma quel simbolo del MSI aveva un suo richiamo storico, era la continuità e non c'è più, è una semplice fiamma tricolore. "Quel simbolo è stato archiviato con Fiuggi". Anche quando "Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, fraternamente amico da tanti anni, non mi seguono e danno vita alla casa della destra. Oggi devo dire che avevano ragione loro e non io".
Era il 1995 ed “È chiaro che il congresso di Fiuggi e i comportamenti conseguenti, come il viaggio in Israele, determinarono per An una maggiore assunzione di responsabilità, con l'ambizione di essere destra con cultura di governo”. Perchè “Quando naque Fdi vi era scetticismo totale verso la destra. Io stesso dicevo ma dove vanno? L'accusa che mi veniva mossa - e per quello dico avevate ragione - era quella di aver posto fine alla destra autonoma.” E dunque "Alleanza nazionale era la casa di chi si ritrova in certe idee, in una visione. Quello è il testimone caduto, non il fascismo che non c'entra nulla". Quella era l'epoca in cui si puntava - dice Fini - alla creazione e alla nascita del bipolarismo italiano ma "Creare il Pdl fu un errore enorme che non perdono a me stesso , credevamo nel bipolarismo, pensavamo fosse naturale dare vita a un rassemblement della destra" ma "quel movimento finì come finì".
Se c'è un consiglio per Giorgia Meloni, Gianfranco Fini lo individua nella annosa battaglia per i diritti civili. Si tratta di "una materia importante e delicata quando si agisce su due temi che sono la famiglia e l'orientamento sessuale. Si confrontano elementi di forte identità culturale e religiosa. L'atteggiamento deve essere laico da parte delle istituzioni. In Italia su questi argomenti l'opinione pubblica si è sempre divisa. Il ministro Roccella vedremo cosa farà", ma ricordo che era "una dei parlamentari che promise di promuovere un referendum per abrogare le unioni civili". Francamente su questo ci andrei "piano. I governi dovrebbero dire è il parlamento che si deve occupare di questi temi".
Sulla gestione della pandemia da coronavirus Fini dice che sarebbe "meglio che le mascherine per i medici negli ospedali rimangano obbligatorie".
Infine a chi lo vorrebbe di nuovo in prima linea in politica: "Ringrazio gli amici, ma non ho nessuna intenzione di tornare in politica, di chiedere una tessera. Si può lavorare tranquillamente senza avere incarichi".
- Creato 10 Ottobre 2022
M5S chiede audizione delle Asl sull’attivazione dei servizi mensa e l’erogazione dei buoni pasto per i dipendenti
BARI - Capire se dopo la mozione approvata in consiglio regionale nella scorsa legislatura, le Asl abbiano applicato in maniera uniforme le previsioni in merito all’attivazione dei servizi mensa e alle modalità di erogazione dei buoni pasto. È questo l’oggetto dell’audizione richiesta in III commissione Sanità dal capogruppo del M5S Marco Galante e la consigliera con delega alle Politiche Culturali, Grazia Di Bari.
Nella mozione era fatto esplicito richiamo alla contrattazione collettiva nazionale che stabilisce che le aziende siano tenute a istituire i servizi mensa o ad assicurare il pasto con modalità sostitutive; che l’organizzazione del servizio sia demandata all’autonomia gestionale aziendale ,restando ferma la competenza del CCNL nel regolamentare il diritto alla mensa per i lavoratori ed infine, che abbiano diritto alla mensa tutti i dipendenti (in relazione alla particolare articolazione dell’orario di lavoro) purché siano presenti in servizio.
“La mozione approvata nel 2020 - spiegano i pentastellati - si era resa necessaria perché, come riconosciuto nelle audizioni dallo stesso direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, nel tempo si erano verificate evidenti disparità di trattamento nelle diverse ASL pugliesi, in quanto l’erogazione dei buoni pasto era stata prevista ed attuata solo per i dipendenti della Asl di Bari, peraltro al termine di un lungo contenzioso concluso dalla Regione con una transazione di 15 milioni di euro. Ora chiediamo di audire l’assessore alla Sanità Rocco Palese, il Direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro e i Direttori Generali delle Asl pugliesi per approfondire, chiarire e conoscere le modalità e le tempistiche con cui i direttori hanno proceduto ad assicurare l’attivazione del servizio mensa e/o l’erogazione dei buoni pasto e, conseguentemente, per verificare la corretta, puntuale ed uniforme, all’interno delle diverse Aziende sanitarie, applicazione di un principio di diritto sancito dalla contrattazione collettiva di riferimento. È necessario assicurare la trasparenza, la legittimità, la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa e scongiurare l’attivazione di ulteriori ricorsi con conseguenti ulteriori aggravi di spesa a carico della finanza pubblica”.
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