- Creato 27 Luglio 2020
Castello di Gallipoli.Tornano “I martedì della Taranta”: prime due serate con i Semisparsi. Mercoledì e domenica gli incontri di Meditazione Mediterranea
Dal 28 luglio al 29 settembre, tutti i martedì, si potrà visitare l’antica struttura fortificata affacciata sul mare e assistere, alle 20, a un concerto dedicato a ritmi e canzoni della tradizione salentina (ingresso “I martedì della Taranta” visita + spettacolo: 7 euro).
GALLIPOLI (Lecce) - Dopo il successo dell’estate scorsa e a grande richiesta da parte dei visitatori, il Castello di Gallipoli, gestito dall’agenzia di comunicazione Orione Srl di Maglie con la direzione generale di Luigi Orione Amato e la direzione artistica di Raffaela Zizzari, riapre le sue porte alla musica popolare con “I martedì della Taranta”.
Dal 28 luglio al 29 settembre, tutti i martedì, si potrà visitare l’antica struttura fortificata affacciata sul mare e assistere, alle 20, a un concerto dedicato a ritmi e canzoni della tradizione salentina (ingresso “I martedì della Taranta” visita + spettacolo: 7 euro).
Protagonisti dei primi due appuntamenti (28 luglio e 4 agosto) saranno le voci ancestrali, i canti d’amore, di lavoro, di lotta sapientemente tessuti dal gruppo Semisparsi che vede protagonisti Cosimo Damiano Giagnotti (in arte Mino Cavallino) alla voce e Valentina Mazzotta alle narrazioni. Un’unione artistica ventennale capace di rigenerarsi a partire dalle radici, epurate e rinate. Tra le mura del Castello l’esperienza della percezione canora si arricchisce con il coinvolgimento di tutti i sensi.
Ma al Castello riprendono anche gli incontri di Meditazione Mediterranea, condotti da Ilaria Mancino, e in programma ogni mercoledì alle 19 e ogni domenica alle 10. Il tema di quest’anno è “Il coraggio è nel cuore”, meditazione e pratica per affrontare l’ansia, lo stress e la paura.
Yoga, filosofia greca e cultura mediterranea aprono una prospettiva nuova alla antica massima, “Conosci te stesso”. Conoscere noi stessi vuol dire semplicemente capire come funziona la nostra mente, il nostro corpo e le nostre emozioni. La conoscenza di noi stessi è un seme di sapienza ancestrale che appartiene a tutta l’umanità e che tutta l’umanità ha, con modi differenti ma con molti punti di contatto, studiato, approfondito, messo a sistema.
Meditazione Mediterranea, nel perfetto spirito delle genti che hanno popolato questo mare, ascolta e accoglie le voci delle altre saggezze e, in primis, di quella indiana che, attraverso lo yoga, ha saputo conservare fino a noi il principio della consapevolezza di sé attraverso l’unione di corpo, mente, spirito, sensi.
Per partecipare agli incontri, della durata di circa un’ora, è richiesta la prenotazione. È consigliato portare un tappetino o un asciugamano da spiaggia spessa e di indossare abiti comodi. (Info e prenotazioni: 349.2116942 – 0833.262775).
Il Castello si erge all’ingresso del borgo antico di Gallipoli, città da sempre fortificata e, per la sua posizione strategica, contesa. Il maniero ha cambiato nei secoli il proprio volto e la propria funzione, da storica roccaforte difensiva a moderno contenitore e promotore di cultura attraverso eventi e mostre a carattere nazionale e internazionale. Oggi offre un percorso storico dedicato alla città e un’affascinante panoramica sugli spazi interni, ma anche ampi e suggestivi squarci delle baie gallipoline. Si possono ammirare diversi particolari architettonici come la spettacolare Sala Ennagonale, le Sale Circolari con il loro sorprendente effetto eco, il Matroneo e l’Arco Tudor del vecchio accesso alla fortezza. Dopo decenni di chiusura e incuria, dal luglio 2014, il Castello di Gallipoli ha aperto le sue porte ed è diventato un polo di attrazione aperto e funzionanti tutto l’anno, gestito dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie, con la direzione generale di Luigi Orione Amato e la direzione artistica di Raffaela Zizzari.
Tra le mostre ospitate la personale di e con Michelangelo Pistoletto nell’estate 2015, “I porti del Re, Jakob Philipp Hackert dalla Reggia di Caserta al Castello di Gallipoli”, che nel 2017 ha consentito di esporre preziose tele settecentesche che rappresentano il passato e la storia del nostro territorio, “Lampante. Gallipoli, città dell’olio”, una mostra allestita nel 2019 che racconta e celebra “l’oro liquido”, che, dall’inizio del XVI secolo, permise a Gallipoli di divenire la maggiore piazza europea per la produzione e la commercializzazione di olio lampante, “illuminando” le grandi capitali europee e intrattenendo, con le stesse, ricchi commerci e scambi culturali. Ma il Castello ha accolto anche numerose collettive di artisti e fotografi pugliesi e non, concerti, spettacoli, presentazioni, visite teatralizzate e eventi privati.
Il Castello di Gallipoli è aperto, tutti i giorni, dalle 10 alle 24 (ultimi accessi mezz’ora prima della chiusura). Info e prenotazioni 0833262775 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
- Creato 24 Luglio 2020
ACQUEDOTTO PUGLIESE, ON. RAFFAELE FITTO: "INVITO EMILIANO A NON PROROGARE PER UN ALTRO MANDATO IL CDA E INVITO GLI ALTRI CANDIDATI PRESIDENTI A CONDIVIDERE QUESTA POSIZIONE"
ACQUEDOTTO PUGLIESE, FITTO: INVITO EMILIANO A NON PROROGARE PER UN ALTRO MANDATO IL CDA E INVITO GLI ALTRI CANDIDATI PRESIDENTI A CONDIVIDERE QUESTA POSIZIONE
Di seguito la dichiarazione del candidato presidente del centrodestra per la Puglia, Raffaele Fitto
“Pongo ufficialmente all’attenzione su quanto sta accadendo all’Acquedotto pugliese. Domani, 24 luglio, Emiliano si appresta a nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione per altri tre anni. Se non ci fosse stato il Covid i pugliesi avrebbero votato due mesi fa, quindi siamo di fronte nomine inopportune sul piano politico.
“Un'ultima considerazione: il Cda ha deliberato la proposta di bilancio da tanto tempo; con tutto il tempo trascorso, che senso ha affrettarsi a nominare gli amministratori oggi, a meno di due mesi dalle prossime consultazioni elettorali? Forse il desiderio di continuare a governare la più importante società pugliese?
“Invito formalmente il presidente Emiliano a soprassedere e a prorogare l’attuale CdA per qualche mese. Chiedo agli altri candidati presidenti di condividere questa posizione”.
- Creato 21 Luglio 2020
CONFINDUSTRIA LECCE FORMULA GLI AUGURI DI BUON LAVORO AL PRESIDENTE BENISI
Confindustria Lecce formula i più vivi complimenti ed auguri di buon lavoro al neo presidente della Camera di Commercio Vincenzo Benisi, eletto oggi all’unanimità e per acclamazione dai 26 Colleghi in Consiglio.
LECCE - “E’ per Confindustria Lecce motivo di grande orgoglio e di soddisfazione – afferma il presidente Giancarlo Negro – l’elezione del presidente Benisi, poiché vengono riconosciuti e premiati l’ impegno e gli sforzi di un uomo che si è speso, insieme all’Associazione che rappresenta in seno alla Camera di Commercio, per coniugare azione e collaborazione, lavoro di squadra e spirito di iniziativa”.
Espressione del comparto manifatturiero, Benisi ha svolto e continua a svolgere un ruolo attivo sia all’interno di Confindustria Lecce, sia della Camera di Commercio, riuscendo sempre a fare sintesi e ad amalgamare le diverse anime e gli interessi dei settori economici del territorio.
“A nome mio personale, del Consiglio di Presidenza, del Consiglio generale e dei soci tutti di Confindustria Lecce – conclude il presidente Negro – esprimo ad Enzo Benisi i migliori auspici per questo prestigioso incarico. Confindustria Lecce sarà al suo fianco in ogni iniziativa per il nostro territorio, nella consapevolezza che il periodo economico che stiamo attraversando richiede grande responsabilità e lungimiranza, al fine di generare una ripresa robusta e duratura a vantaggio di tutti”.
- Creato 22 Luglio 2020
UE, ON. RAFFAELE FITTO: "NIENTE GIUBILO, OTTENUTO IL MINIMO E LE RISORSE ARRIVERANNO NELLA PRIMAVERA 2021"
"Essere riusciti a difendere gli 82 miliardi di euro di sussidi è un dato sicuramente positivo, ma nessun festeggiamento: è il risultato minimo che il Premier Conte potesse raggiungere dopo mesi di proclami."
BARI - Di seguito la dichiarazione del co-presidente del gruppo europeo ECR-FRATELLI D’ITALIA e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Puglia, on. Raffaele Fitto.
“Essere riusciti a difendere gli 82 miliardi di euro di sussidi è un dato sicuramente positivo, ma nessun festeggiamento: è il risultato minimo che il Premier Conte potesse raggiungere dopo mesi di proclami. Anzi leggendo bene il testo dell’accordo restano molte perplessità, che rischiano di penalizzare il nostro Paese nel lungo periodo.
“Innanzitutto, il giubilo di molti stride con la dura realtà dei fatti. La risposta dell’Unione è stata lenta e i finanziamenti arriveranno solo nella primavera 2021, quando molte imprese avranno chiuso e molti cittadini avranno perso il loro posto di lavoro. Inoltre, queste risorse saranno fortemente legate a condizionalità, ovvero dovranno avere l’approvazione di Bruxelles, e l’introduzione di un silente meccanismo di veto rischia di bloccarne e ritardarne ulteriormente l’utilizzo.
“Lascia allo stesso tempo perplessi l’azione del Governo che ha puntato sul Recovery Fund abbandonando completamente la proposta del nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP). L’accordo vede prevalere la posizione dei cosiddetti ‘frugali’ con un bilancio 2021-2027 che rispecchia la formulazione pre-Covid, e prevede tagli rispetto al programma precedente (2014-2020) in particolare per la politica di coesione e per la politica agricola. Tagli che andranno a colpire settori particolarmente afflitti dalla crisi Covid 19, ma che quando termineranno le risorse temporanee del Next Generation EU rischieranno di penalizzare ulteriormente le nostre economie.
“Infine, non si decide sulle tasse riguardanti i grandi colossi del digitale, o le speculazioni finanziarie, ma viene imposta dal 1° gennaio 2021 la plastic-tax con maggiori oneri per imprese e cittadini.
“Ora il Governo italiano sappia davvero utilizzare queste risorse, non si faccia condizionare da scelte altrui, e non si perda nei meandri di tavoli tecnici e task force come annunciato dalle parole del Presidente del Consiglio”.
- Creato 21 Luglio 2020
RECOVERY FUND, ACCORDO RAGGIUNTO: ALL'ITALIA 209 MLD. ON. ALDO PATRICIELLO: "SVOLTA STORICA, ORA SI INVESTA AL SUD"
"Ora tocca all'Italia farsi trovare pronta: abbiamo il dovere di investire al meglio i soldi che arriveranno da Bruxelles, a cominciare da un grande piano di rilancio del Mezzogiorno".
BRUXELLES (Belgio) – "L'Europa ha dimostrato di esserci e di saper andare oltre le difficoltà. L'accordo raggiunto ieri è una svolta storica: una risposta all'altezza delle sfide che ci attendono. Ora però tocca all'Italia farsi trovare pronta: abbiamo il dovere di investire al meglio i soldi che arriveranno da Bruxelles, a cominciare da un grande piano di rilancio del Mezzogiorno".
Commenta così Aldo Patriciello, parlamentare europeo e membro del Gruppo Ppe, l'intesa raggiunta nella notte dal Consiglio Ue sul Recovery Fund e prossimo bilancio 2021-2027.
All'Italia andranno 209 miliardi di euro (82 miliardi di sussidi e 127 di prestiti), mentre la dotazione complessiva del piano per sostenere i Paesi più colpiti dall'emergenza Covid-19 è fissata a 750 miliardi di euro.
"Alla fine ha vinto lo spirito solidale dell'Europa; ha vinto la linea che noi, come delegazione del Partito Popolare europeo, abbiamo sempre sostenuto fin dall'inizio. È un cambio di passo fondamentale: per la prima volta – dichiara Patriciello - si è scelto di condividere il debito e di seguire un percorso comune per il rilancio dell'intera Unione, nonostante le resistenze di alcuni Paesi.
I 209 miliardi assegnati all'Italia – spiega l'eurodeputato azzurro - sono il frutto di questa solidarietà, ma ora serve senso di responsabilità e lungimiranza. Non possiamo permetterci di sprecare un solo euro, né tantomeno di perdere l'occasione di realizzare un grande piano di investimenti al Sud che è l'unico modo per dare spinta ad un vero e duraturo sviluppo economico del Paese.
Ora che è stato raggiunto l'accordo – conclude Patriciello - mi auguro che il Governo italiano riveda la sua posizione e scelga di utilizzare anche i fondi previsti dal MES che sarebbero fondamentali per sostenere il nostro sistema sanitario nazionale le cui criticità sono emerse in maniera drammatica nei mesi scorsi. Rinunciare a 35 miliardi per mero calcolo elettorale sarebbe assurdo ed irresponsabile".
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