- Creato 15 Maggio 2020
FASE 2, LA RIPARTENZA, IGNAZIO ZULLO (FDI): EMILIANO HA RICEVUTO LA LETTERA DI BOCCIA E SPERANZA? SE NON RISPONDE A ME, ALMENO A LORO HA RISPOSTO?"
“Nei giorni scorsi avevamo allertato Emiliano, oggi dalla stampa scopriamo che sullo stesso argomento vi è addirittura una lettera cofirmata dai ministri Boccia e Speranza inviata a tutti i governatori nella quale si esprime la stessa preoccupazione."
BARI - Dichiarazione del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo.
“Nei giorni scorsi avevamo allertato Emiliano, oggi dalla stampa scopriamo che sullo stesso argomento vi è addirittura una lettera cofirmata dai ministri Boccia e Speranza inviata a tutti i governatori nella quale si esprime la stessa preoccupazione: molte le Regioni non hanno inviato tutti i dati che certificano le aperture in sicurezza. Nel caso di mancato riscontro il Governo può istituire nuove zone rosse.
“Ora questo rischio deve essere assolutamente evitato: lunedì prossimo 18 maggio si deve RIAPRIRE, ma in sicurezza per i datori di lavoro, i dipendenti e i clienti. Emiliano si sta muovendo in tal senso? O la lettera dei Ministri Boccia-Speranza è un campanello di allarme anche per lui??? Per questo abbiamo presentato un’interrogazione che proprio per i suddetti motivi era URGENTE, ma alla quale non abbiamo ancora ricevuto risposta.
“Una preoccupazione di non poco conto anche perché il Ministero della Salute con Decreto 30 Aprile 2020 ha individuato alcuni indicatori con valori di soglia e di allerta che dovranno essere monitorati, attraverso sistemi di sorveglianza regionali coordinati a livello nazionale, al fine di ottenere dati aggregati nazionali, regionali e locali dal cui studio pervenire ad una classificazione rapida del rischio.
“Il Ministero inoltre richiede che per far funzionare al meglio e a lungo la FASE 2 è necessario provvedere a un’appropriata formazione del personale e garantire, da parte dei Dipartimenti di Prevenzione e dei Distretti Sanitari, il mantenimento dei livelli di erogazione dei rimanenti ordinari servizi (ad es. screening, vaccinazioni). Come Gruppo siamo molto preoccupati per come in questi anni di gestione Emiliano sono stati depauperati i Dipartimenti di Prevenzione e i Distretti di risorse umane e tecno-strumentali e per come ancora oggi si riscontrano notevoli ritardi nell'avvio delle USCA e nell'approvvigionamento di DPI per i medici di medicina generale e per le RSA-RSSA. Speriamo che Emiliano possa dare certezze alla collettività pugliese”.
- Creato 30 Aprile 2020
Multe coronavirus. Un esempio di ricorso in caso di attività fisica
FIRENZE - Nota dell'ADUC (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori).
Le multe per le limitazioni alla mobilità sono state e continuano ad essere moltissime (1). Molte di queste sono per attività tipo jogging. Anche uno dei soci fondatori di Aduc ne è stato colpito nelle scorse settimane. Riportiamo il testo che è stato presentato (in questo caso al Prefetto di Firenze) chè possa servire come guida per la compilazione in proprio da parte di chi ritiene di essere stato ingiustamente multato (ovviamente per le Regioni e i Comuni dove non vige il limite dei 200 metri entro cui potersi spostare).
Qui le informazioni tecniche/burocratiche per presentare il ricorso: https://www.aduc.it/comunicato/coronavirus+mobilita+individuale+come+fare+ricorso_30942.php
Spettabile
Prefetto di Firenze
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(l’indirizzo pec varia a seconda della sede della prefettura a cui si indirizza il ricorso, che può essere inviato anche come raccomandata A/R)
Oggetto: ricorso al verbale n. xxx del xxxx della GdF per “Violazione
amministrativa - D.L. 25 Marzo 2020, n. 19”
Spettabile,
al sottoscritto, ….., nato a …. il …., e residente in …., è stata contestata, con il verbale in oggetto, lo svolgimento di attività motorie non in “prossimità” della propria abitazione poiché, come risulta dal verbale, al mattino, molto presto, di una domenica, assolutamente da solo, ho deciso di allungare la mia necessaria (in quanto soggetto a rischio di sindrome metabolica acuta) e quotidiana “camminata veloce” al fine di verificare se il supermercato al quale solitamente faccio la spesa fosse o meno aperto, così da poter acquistare successivamente dei beni di prima necessità.
Ritengo che i criteri utilizzati dagli accertatori siano stati assolutamente sproporzionati e che
la sanzione non abbia alcuna giustificazione nella ratio della norma.
E’ evidente che tutta la questione ruoti attorno al termine “prossimità” previsto dal DL in
oggetto. Un comune cittadino, come il sottoscritto, non ha nessun elemento oggettivo per
determinare quando un luogo si possa definire o meno “prossimo” alla propria abitazione.
E’ chiaro che il termine si possa valutare diversamente a seconda dei criteri utilizzati e della
funzione a cui viene applicato. Una legittima e possibile definizione del termine “prossimo”
potrebbe essere quella di “un luogo facilmente raggiungibile a piedi senza bisogno di utilizzo
di mezzi pubblici o privati”. La norma non indica nessun criterio quantitativo in base al quale
valutare la legittimità o meno dello spostamento. Non indica 200m, 1km, 5km. Indica solo un
criterio qualitativo, quindi da valutare caso per caso.
E’ del tutto evidente che la ratio di fondo del decreto legge sia quella di evitare
assembramenti di persone.
Tengo ad evidenziare che il sottoscritto si è informato presso il sito del Governo prima di
scegliere come modificare le proprie abitudini quotidiane per poter rispettare diligentemente
le normative vigenti. Presso il sito del Governo, all’indirizzo
http://www.governo.it/it/faq-iorestoacasa è riportata la seguente domanda e risposta: “È
consentito fare attività motoria?
L’attività motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente e in prossimità della
propria abitazione. È obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro da ogni altra
persona. Sono sempre vietati gli assembramenti . ”
Queste sono le informazioni aggiuntive, rispetto al testo della norma, che un cittadino
diligente ha ricevuto dalla massima autorità pubblica.
Non si danno indicazioni quantitative, ma solo qualitative.
Più recentemente è stata aggiunta la risposta ad un domanda più specifica sulle
passeggiate, ma si riferisce comunque al decreto del 22 Marzo:
“Abito in un luogo di montagna/collina oppure in un luogo di mare/lago/fiume, mi è
consentito fare una passeggiata in montagna/collina o in riva al mare/lago/fiume?
Sì. È sempre possibile svolgere l’ attività motoria in prossimità della propria abitazione
principale, o comunque di quella in cui si dimora dal 22 marzo 2020 , con la conseguenza che
è ammesso, per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini – e
sempre che non si tratti di soggetto per il quale è fatto divieto assoluto di mobilità in quanto
sottoposto alla misura della quarantena o risulti positivo al virus – effettuare tale attività in
detti luoghi (ivi compreso fare il bagno al mare/fiume/lago) purché individualmente e
comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Ciò in quanto
i predetti non sono luoghi chiusi al pubblico , come invece lo sono, attualmente, i parchi e le
aree verdi urbane, e altresì gli stabilimenti balneari, in cui permane il divieto di ingresso e
circolazione.
Resta fermo che deve trattarsi esclusivamente di attività effettuate senza che occorra
allontanarsi dalla propria abitazione e senza che si renda quindi necessario l’utilizzo di
mezzi di locomozione pubblici o privati, né significativi spostamenti .
Sono fatti salvi, peraltro, diversi e più stringenti divieti imposti su base locale perché
giustificati da specifiche situazioni territoriali.
La sussistenza delle condizioni in questione (attività motoria svolta in prossimità alla propria
abitazione) potrà essere giustificata con autocertificazione, se gli agenti che fanno i controlli
la richiedono.”
Appare evidente da queste parole che l’interpretazione del concetto di “prossimità” più
autentica, espressa dal Governo, non sia di tipo quantitativo, ma qualitativo. La risposta del
Governo indica che è possibile fare passeggiate in luoghi non “chiusi al pubblico” ed il criterio
è che non si renda necessario “l’utilizzo di mezzi di locomozione pubblici o privati”.
Naturalmente rispettando comunque il distanziamento sociale e facendolo individualmente.
Per queste ragioni ritengo di non aver assolutamente violato la normativa che mi è stata
contestata e chiedo che venga annullato il verbale in oggetto.
Distinti saluti
Allegato n .1. verbale n. xx del xxxx della ... (GdF, Polizia, Carabinieri, etc)
1 - https://salute.aduc.it/coronavirus/comunicato/coronavirus+fase+tante+multe+arrivo+situazione+come_31094.php
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
URL: http://www.aduc.it
Ufficio stampa: Tel.336672969 (provvisorio per l'emergenza sanitaria) Email:
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- Creato 04 Aprile 2020
CORONAVIRUS,
La nuova circolare del ministro dell’Interno vieta a Regioni e Comuni di emanare provvedimenti in contrasto con le norme statali. Ai Prefetti il controllo.
Il Governo punta all’uniformità su tutto il territorio nazionale delle misure restrittive per evitare i contagi da Coronavirus. Lo aveva annunciato il premier Giuseppe Conte illustrando l’ultimo decreto legge n.19 entrato in vigore il 26 marzo e adesso il ministero dell’Interno ha pubblicato le istruzioni operative per gli Enti locali: qui viene detto che i Sindaci non potranno emettere ordinanze in contrasto con le norme statali.
La circolare, per come ci riporta l’Adnkronos, è già operativa ed stata messa online sul sito del ministero. Il documento – che ha valore di direttiva del ministro alle proprie articolazioni amministrative sul territorio – contiene le indicazioni per la corretta applicazione del decreto legge fornite dal Viminale ai Prefetti, nella loro qualità di uffici territoriali di governo, coinvolti in primo piano nella gestione dell’emergenza.
Tra i punti evidenziati dalla circolare, firmata dal capo di Gabinetto del ministro, c’è “il potere del Prefetto, introdotto dall’articolo 1, comma 3, del decreto legge, di imporre, per la durata dell’emergenza, lo svolgimento delle attività che non sono oggetto di provvedimenti di sospensione in base alla nuova normativa, e delle quali sia assolutamente necessario assicurare l’effettività e la pubblica utilità”.
“Questo potere – ricorda la circolare – va esercitato dopo una prudente valutazione dei presupposti, ancora di più nel segno della “delicata funzione di contemperamento tra l’esigenza di garantire la continuità di servizi di pubblica utilità e il rispetto della libera iniziativa individuale, tanto che la norma stessa ha previsto espressamente la necessità della preventiva e informale consultazione delle parti sociali interessate”.
In tale quadro “è altresì stabilito che, nell’ambito delle misure di cui all’art. 1, comma 2, le Regioni e i Comuni potranno dispone prescrizioni più restrittive rispetto a quelle statali, esclusivamente nell’ambito delle attività di loro competenza e senza che le stesse possano in alcun modo incidere sulle attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale”.
“Si segnala, inoltre – prosegue la circolare – la disposizione che precisa che i Sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali. Tale ultima norma recepisce la ratio dell’articolo 35 del decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9, che viene, dunque, abrogato”, conclude la direttiva.
Da qui, dunque, il divieto imposto dal Governo per i Sindaci ad andare oltre i limiti restrittivi stabiliti dal decreto legge a livello nazionale, che non possono essere oltrepassati, come accadrebbe se le ulteriori prescrizioni di qualche Comune dovessero contrastare con quelle stabilite dal decreto legge. In tal caso esse non avrebbero validità per cittadini, negozi e imprese. Il compito di controllare ed assicurare il rispetto di queste prescrizioni spetterà ai Prefetti dislocati in ciascuna provincia d’Italia.
- Creato 26 Aprile 2020
NESSUNO RESTI INDIETRO
NESSUNO RESTI INDIETRO
Vogliamo garantire a tutti gli studenti di completare questo anno scolastico e seguire le lezioni online. Molti studenti però non hanno una connessione internet e rischiano di rimanere indietro. Per questa ragione, la città di Lecce - seconda dopo Torino - ha accolto con grande favore la proposta di Fastweb di donare fino al 30 giugno 300 connessioni gratuite e illimitate per studenti senza rete, di donarle a quelle famiglie che non dispongono di una connessione e che non hanno potuto finora garantire ai propri bambini la partecipazione alla didattica online. Attraverso la collaborazione tra l’assessorato alla Pubblica Istruzione e la rete delle scuole selezioneremo gli studenti che ne hanno bisogno al fine di consegnare loro user ID e password necessari per la fruizione del servizio. In questo straordinario momento storico che viviamo, la rete si è mostrata necessaria e indispensabile per comunicare, studiare, lavorare. Voglio ringraziare Fastweb per aver accolto la nostra richiesta e per averci aiutato a non lasciare nessuno indietro.
- Creato 04 Aprile 2020
Anziano aggredito da un medico a Calimera: "Gravissima offesa anche ai danni di tutti i Medici"
Donato De Giorgi, Presidente dell'OMCeO di Lecce: "Tutta la comunità medica salentina rimane basita, addolorata e profondamente offesa dal vile comportamento di un individuo iscritto al nostro Ordine professionale".
LECCE - Nota del Presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Lecce, Dr. Donato De Giorgi.
"Tutta la comunità medica salentina rimane basita, addolorata e profondamente offesa dal vile comportamento di un individuo iscritto al nostro Ordine professionale – che ha selvaggiamente aggredito un inerme cittadino, vicino ad uno studio medico a Calimera.
L'offesa non è solo nei confronti di quest'ultimo, cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà (espressa personalmente dal sottoscritto, recatosi a testimoniare la vicinanza di tutti i Medici leccesi, insieme al Sindaco di Calimera), ma è anche una gravissima offesa ai danni di tutti i Medici (e a quelli della prima linea nel territorio e in ospedale in particolare), che in questi giorni difficili stanno sacrificando tutto e spesso la loro stessa vita per una professione di servizio.
Abbiamo interessato doverosamente la Procura della Repubblica e abbiamo intrapreso l'iter disciplinare dovuto, che sarà il più possibile rapido e severo.
Oggi i Medici del Salento, della Puglia e d'Italia sono impegnati in una azione storica che nel dramma epidemico, sta rinsaldando il rapporto di cura e di fiducia tra medico e cittadino.
Aver macchiato così gravemente il giuramento professionale, indossando indebitamente un camice bianco, ci porta ancor di più a stringerci intorno ai nostri valori etici fondanti, allontanando con sdegno e senza indugio tutto ciò che sia lontano da essi."
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