- Creato 02 Novembre 2018
IL SINDACO DI MELENDUGNO, MARCO POTì, A TELENORBA: "IN PROCURA APPENA INFILZANO I PRIMI PALI"
"Il palancolato lo vogliono fare senza avere una concessione demaniale marittima. Ho inviato una diffida al ministro Toninelli e sono pronto, appena infilzano i pali, ad andare in Procura."
BARI - "Il palancolato lo vogliono fare senza avere una concessione demaniale marittima. Ho inviato una diffida al ministro Toninelli e sono pronto, appena infilzano i pali, ad andare in Procura. A San Foca, sul lungomare, la Capitaneria di Porto di Otranto ha sequestrato le sedie e le fioriere ad una birreria perché non avevano la concessione demaniale. Non mi si può dire che fanno una diga, due dighe, e la concessione non c'è. Le leggi italiane le rispettano sia quelli del bar che quelli dell'Azerbaigian".
E' quanto dichiarato dal sindaco di Melendugno Marco Potì nel corso de "Il Graffio", la trasmissione condotta dal direttore del TgNorba Enzo Magistà e in onda stasera, alle 23.30, su Telenorba e TgNorba24.
Il primo cittadino del comune salentino ha aggiunto: "Ha ragione Emiliano, non hanno avuto il coraggio di resistere alle pressioni di lobby gigantesche internazionali. Si è data troppa fretta nel liquidare questa situazione. Non si è fatto tutto quello che si poteva fare e che ancora oggi si può fare".
Il governatore Emiliano, invece, rispondendo ad una domanda del direttore Magistà, ha ribadito che "se è vero che l'opera non si può bloccare, l'unica soluzione possibile resta quella di cui parlo ormai da anni, ossia cambiare l'approdo, una cosa che non provoca alcun danno alle ditte. Non hanno messo un metro lineare di tubo in mare e non hanno fatto ancora nulla anche a Melendugno, hanno solo preparato il cantiere".
- Creato 30 Ottobre 2018
La squadra di calcio dell’OMCeO di Lecce incontra i campioni di “Mieru, Pezzetti e Cazzotti” per i bambini dell’Oncoematologia Pediatrica del Fazzi di Lecce
La squadra formata da medici ed odontoiatri salentini, allenata dai mister Enzo Russo e Luca Fedele, incontrerà il “Mieru, Pezzetti e Cazzotti Team”.
LECCE - Dopo l’ottimo esordio a livello nazionale, con il terzo posto conseguito nel quadrangolare svoltosi a Castel di Sangro (AQ) lo scorso 15 e 16 Settembre, che vedeva partecipare le squadre di Napoli, Pescara/Chieti e Cosenza, la squadra di calcio dell’OMCeO di Lecce si presenta ufficialmente nel territorio salentino.
E lo fa perseguendo l’obiettivo principale per il quale è stata costituita: raccogliere fondi per chi ne ha bisogno e richiamare l’attenzione della gente su problematiche spesso ignorate o di cui ci si ricorda solo raramente.
Infatti, il prossimo Giovedì 1 Novembre, con la collaborazione dell’Associazione “Angeli di Quartiere” di Lecce, presso lo splendido complesso sportivo dell’Effort Sport Village di Parabita (LE), grazie alla totale disponibilità del Direttore Generale della struttura Fabio Vinci, la squadra formata da medici ed odontoiatri salentini, allenata dai mister Enzo Russo e Luca Fedele, incontrerà il “Mieru, Pezzetti e Cazzotti Team” - che come molti ricorderanno vede tra le sue file giocatori del calibro di Javier Chevanton, Pasquale Bruno, Checco Moriero, Guillermo Giacomazzi, Enzo Petrachi e tanti altri - e artisti come Terron Fabio dei Sud Sound System.
La serata sarà aperta da una partita tra gli “Insuperabili”, una squadra formata da atleti diversamente abili, e una selezione della locale scuola di calcio ”Soccer Dream”.
I proventi dell’evento saranno destinati alla U.O. di Oncoematologia Pediatrica del P.O. “V. Fazzi” di Lecce diretto dalla Dr.ssa Tornesello. Insomma, una buona occasione per divertirsi e fare del bene.
- Creato 19 Ottobre 2018
Porto Cesareo (Le). Lavori per la realizzazione della rete idrica e fognaria. Trevisi (M5S) chiede chiarimenti ad AQP
“È necessario avere chiarimenti sull’attuale stato di completamento dei lavori relativi alla rete idrica e fognaria a servizio dell’area urbana di Porto Cesareo”.
PORTO CESAREO (Lecce) - “È necessario avere chiarimenti sull’attuale stato di completamento dei lavori relativi alla rete idrica e fognaria a servizio dell’area urbana di Porto Cesareo”.
Lo dichiara il consigliere del M5S Antonio Trevisi che ha inviato ad AQP una richiesta per conoscere il cronoprogramma dei lavori per il completamento della rete idrica e fognaria di Porto Cesareo e della località La Strea.
L’agglomerato di Porto Cesareo e Nardò è stato oggetto di procedimento di contenzioso da parte dell’Unione Europea, giunto a sentenza di condanna per lo Stato Italiano nel luglio 2012, per il mancato adeguamento del sistema di depurazione nell’abitato di Porto Cesareo alle indicazioni della Direttiva 91/271CEE, che dispone, tra le altre cose, che gli agglomerati siano provvisti di reti fognarie entro scadenze temporali ben definite.
“Negli ultimi anni - spiega il pentastellato - sono stati programmati una serie di interventi per superare la procedura di infrazione, ma, nonostante siano stati messi a disposizione ingenti finanziamenti, l’agglomerato di Porto Cesareo ancora oggi è privo di un efficace sistema fognario-depurativo e si registrano numerosi ritardi nel completamento dei lavori. Per questo ho chiesto ad AQP di conoscere il cronoprogramma dei lavori: l’assenza di una infrastruttura così importante espone infatti cittadini e turisti a un serio rischio igienico-sanitario e rischia di compromettere i delicati ecosistemi marini e terrestri presenti”.
Il 17 ottobre scorso la Procura di Lecce ha disposto il sequestro del cantiere per la realizzazione della rete fognaria, a causa della presenza di una macchia scura in mare all’altezza dello sbocco della condotta delle acque piovane, nella quale sembrerebbe che la ditta aggiudicataria abbia convogliato le acque di falda del cantiere.
“Questi episodi destano grande preoccupazione - continua Trevisi - in quanto le acque di falda dell’abitato di Porto Cesareo sono fortemente compromesse a causa dell’assenza di impianti di trattamento appropriato e del deposito temporaneo delle acque reflue in vasche che spesso non sono a tenuta stagna. Pertanto lo sversamento in mare delle acque di aggottamento rischia di immettere inquinanti nell’ecosistema marino. Chiediamo quindi che l’infrastruttura fognaria sia realizzata assicurando al contempo la tutela dei luoghi e dei delicati equilibri dell’ecosistema marino e costiero che rappresenta la risorsa fondamentale del territorio”.
- Creato 26 Ottobre 2018
NARDO', MOVEART: L’ABBRACCIO MAGICO DI MUSICA E DANZA
Musica e danza protagoniste domani sera, sabato 27 ottobre, in piazza Salandra con Moveart, un evento organizzato da Ars Chorea e patrocinato dal Comune di Nardò.
NARDO' (Lecce) - Musica e danza protagoniste domani sera, sabato 27 ottobre, in piazza Salandra con Moveart, un evento organizzato da Ars Chorea e patrocinato dal Comune di Nardò.
Ars Chorea è un’associazione culturale nata dall’idea di voler sviluppare un progetto che ha per protagonista la danza. L’arte coreutica è antica quanto l’uomo e si sviluppa in concomitanza all’esigenza di muoversi ed esplorare il corpo nello spazio. Ma Ars Chorea è anche una comunità di persone che divulga il piacere del danzare, utilizzando proprio la danza come strumento di comunicazione e aggregazione. È possibile vivere momenti unici e irripetibili come unico e irripetibile è il gesto danzato, peraltro in un territorio magico, accogliente e curioso come il Salento, dove la danza sembra trovare una sua dimensione.
Così Ars Chorea ha scelto di presentarsi alla città di Nardò con un evento unico. Moveart è una performance di musica e danza dove note e movimento si fondono in un abbraccio sinuoso e suadente. Ad accompagnare la serata saranno i musicisti Alfredo Ronzino, Betta Maggi, Alberto Bolettieri, Gabriele Cioni, Simone Cioni, Orazio Milli e il gruppo di performers guidati dalla coreografa Maria Rinaldi e la sua assistente Giulia Micaletto. Moveart vuole essere un momento di condivisione e coinvolgimento per l’intera comunità neretina.
La performance avrà inizio alle ore 21:30. L’ingresso è libero.
- Creato 15 Ottobre 2018
A Galatina l’esempio virtuoso della Cardiologia riconvertita: chiuso il reparto, si moltiplicano ambulatori e servizi
«Gli ambulatori – spiega il dr. Antonio Amico, direttore dell’UOC di Cardiologia degli ospedali di Copertino e Galatina - sono indirizzati verso pazienti selezionati per particolari caratteristiche, per le quali verrebbero danneggiati dalla presenza di lunghe liste di attesa».
LECCE - Le degenze non ci sono più, ma si moltiplicano ambulatori e nuovi servizi. É l’esempio virtuoso della Cardiologia dell’Ospedale di Galatina, capace di trasformare il Piano di riordino, con il quale è stato disattivato il reparto per acuti, in una concreta occasione di potenziamento della Sanità pubblica.
Il frutto di questa nuova progettualità è rappresentato da cinque diversi ambulatori: Scompenso Cardiaco, Prevenzione secondaria della Cardiopatia Ischemica, Aritmologia clinica, Servizio di telemonitoraggio dei dispositivi impiantati e il neonato Ambulatorio di Cardioncologia.
Tutti accomunati da un medesimo presupposto: «Gli ambulatori – spiega il dr. Antonio Amico, direttore dell’UOC di Cardiologia degli ospedali di Copertino e Galatina - sono indirizzati verso pazienti selezionati per particolari caratteristiche, per le quali verrebbero danneggiati dalla presenza di lunghe liste di attesa».
Chi ha patologie cardiache, insomma, deve entrare in un percorso rapido e senza intoppi. Le prenotazioni di visite ed esami, infatti, avvengono direttamente attraverso la reception degli stessi ambulatori, gestita dal personale infermieristico (telefono: 0836/529365).
Il valore aggiunto sta nella resilienza. Ossia nella capacità del sistema di adattarsi alle mutate condizioni: «Credo - conferma Amico - che si tratti di un’esperienza unica di riconversione di struttura toccata dal Piano di riordino, con la creazione di nuovi servizi a valenza sovraterritoriale: si aggiunge invece di togliere».
«Ci siamo posti l’obiettivo – continua il direttore dell’Unità complessa di Cardiologia - di indirizzare le nostre forze verso particolari esigenze del territorio, che finora non erano rimaste soddisfatte. A questo scopo abbiamo pensato di “riconvertire” i cardiologi, che comunque sono rimasti in attività presso il presidio di Galatina, per l’assistenza nei confronti dei pazienti ricoverati nelle altre unità operative (Medicina, Geriatria, Pronto Soccorso), e il personale infermieristico che non aveva trovato collocazione nei reparti per limitazioni di qualche tipo».
Il risultato tangibile sono gli ambulatori, una vera e propria rete al servizio dell’Ospedale, del territorio e di centinaia di pazienti. A partire dall’Ambulatorio per lo Scompenso Cardiaco, che controlla a scadenze prefissate i pazienti già ricoverati per tale patologia (60 quelli seguiti, con la prospettiva di triplicarli nell’arco del 2019) e grazie al follow up riesce a ridurre il numero di riospedalizzazioni.
«Un’importante e unica caratteristica di questo ambulatorio, nel panorama aziendale – rimarca il direttore Amico - è che lo stesso lavora a stretto contatto con la cardiologia del Distretto di Galatina, per cui i pazienti che vengono stabilizzati vengono “trasferiti” all’ambulatorio distrettuale in modo da poter consentire l’accesso di nuovi pazienti provenienti dal ricovero ospedaliero. E’ il primo esempio di reale integrazione ospedale-territorio nella nostra azienda, reso possibile dalla collaborazione con il dott. Esposito, direttore del Distretto di Galatina e con l’équipe dei cardiologi dello stesso Distretto».
In stretta connessione con l’Ambulatorio per lo Scompenso cardiaco, opera l’Ambulatorio di Cardioncologia, recentemente attivato e primo esempio del genere in ASL Lecce. Questa struttura provvede a gestire le complicanze cardiache delle terapie antitumorali e serve una popolazione di pazienti che necessitano di una assistenza cardiologica specifica.
L’Ambulatorio per la Prevenzione secondaria della Cardiopatia Ischemica segue in modo particolare i pazienti colpiti da Sindrome Coronarica Acuta (infarto), sottoposti ad Angioplastica Coronarica oppure a bypass aorto coronarico.
Si tratta di pazienti che hanno un’alta probabilità di venire colpiti nuovamente dallo stesso evento e in cui il controllo dei fattori di rischio (ipertensione, ipercolesterolemia, obesità, diabete ecc.) è molto più aggressivo rispetto alla popolazione generale.
Specie nel primo anno dopo l’evento questi pazienti necessitano di uno stretto controllo della terapia medica: «Al momento – conferma Amico - abbiamo 60 pazienti in follow up e contiamo di raddoppiarli nel corso del 2019. Il nostro progetto, inoltre, prevede di costruire una rete di ambulatori analoghi nell’ambito dei distretti socio sanitari».
Una funzione importante ha poi l’Ambulatorio di Aritmologia clinica. Al suo interno vengono controllati i pazienti con aritmie cardiache rilevanti, fra cui i pazienti con fibrillazione atriale, particolarmente esposti al rischio di ictus e a conseguenze invalidanti. In particolare, questo ambulatorio provvede al tempestivo avvio della terapia anticoagulante orale e al controllo nel tempo delle complicanze, oltre che dei dispositivi impiantati in varie centinaia di pazienti.
Infine, il Servizio di Telemonitoraggio consente di controllare i dispositivi elettronici impiantati (pacemakers, defibrillatori) direttamente al domicilio dell’utente, mediante una centralina che viene consegnata al paziente e invia quotidianamente un report al Centro di controllo. Il servizio consente di registrare in tempi brevi sia eventuali disfunzioni dell’apparecchio sia la comparsa di aritmie cardiache che, invece, potrebbero essere evidenziate solo al momento del controllo in ospedale, di norma su base annuale. Si tratta di un notevole vantaggio per il paziente, che non avrà necessità di recarsi in ospedale per il semplice controllo del dispositivo, ma anche per il medico che potrà identificare precocemente eventuali complicanze, evitando così di gravare di ulteriori costi l’assistenza sanitaria. Sono circa 100 i pazienti monitorati attualmente ma il trend, con l’aumento dei nuovi dispositivi impiantati dal Centro, è destinato a crescere decisamente, così come l’attività complessiva degli ambulatori grazie ai quali la Cardiologia dell’Ospedale Galatina ha saputo rinnovare la propria missione.
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