- Creato 05 Maggio 2016
BAMBINI AUTISTICI, IGNAZIO ZULLO: “45 FAMIGLIE BARESI ABBANDONATE DALLA ASL E DA EMILIANO, TROPPO IMPEGNATO NELLA SUA BATTAGLIA CONTRO RENZI”
"I vertici della Sanità pugliese dovrebbero trovarsi almeno una volta nella vita nei panni del malato cronico che ha bisogno di un farmaco a base di cannabinoide per alleviare le sue sofferenze o in quelli dei genitori di questi bambini ...".
BARI - Dichiarazione del presidente del gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo
"E’ giusto che un bambino autistico di pochi anni di vita non debba essere curato? La domanda non la rivolgiamo noi Conservatori e Riformisti al presidente della Regione, Emiliano, anche in qualità di assessore alla Sanità, ma 45 famiglie baresi alle quali i medici di strutture pubbliche hanno prescritto trattamenti riabilitativi ai quali non possono accedere perché la Asl non li autorizza. Nonostante le mille promesse fatte e rifatte. Eppure mai come in questi casi la prevenzione, l’intervenire subito, potrebbe dare maggiori risultati di recupero.
I vertici della Sanità pugliese dovrebbero trovarsi almeno una volta nella vita nei panni del malato cronico che ha bisogno di un farmaco a base di cannabinoide per alleviare le sue sofferenze o in quelli dei genitori di questi bambini che si sentono dire agli sportelli delle Asl che ci sono problemi di procedure amministrative per sbloccare una riabilitazione che potrebbe recuperare il proprio figlio.
Malati, genitori, parenti punti due volte dalla vita e dalla Regione perché il proprio presidente è totalmente impegnato nella sua battaglia politica con il premier Renzi per accorgersi che i suoi cittadini vivono una delle sanità peggiori e più costose d’Italia.
Come Conservatori e Riformisti condividiamo la battaglia dell’Associazione Camminare Oltre le Nuvole e non ci fermeremo fino a quando non saranno date risposte e soluzioni a queste famiglie."
- Creato 05 Maggio 2016
AMP PORTO CESAREO, Lavori di riqualificazione e migliore fruizione sulla spiaggia di Sant’Isidoro
Nuovo eccellente intervento per la riqualificazione e la migliore fruizione del litorale costiero dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo. La soddisfazione del Presidente del Consorzio Amp Porto Cesareo Remì Calasso e del Consigliere Amp Giovanni Portorico.
PORTO CESAREO (Lecce) - Nuovo eccellente intervento per la riqualificazione e la migliore fruizione del litorale costiero dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo.
Sono terminati in questi giorni infatti, lavori per la realizzazione di un fondamentale intervento di fruizione balneare nell’importante Marineria di Sant’Isidoro, la più grande spiaggia della costa di Nardò.
Va subito evidenziato che la costa di Sant’Isidoro, poiché ricadente nell’Area Marina Protetta Porto Cesareo, ha potuto beneficiare del prezioso supporto dell’Ente Parco, che grazie ad una stretta e valente sinergia con il settore Urbanistica, Ambiente e Demanio del Comune di Nardò, ha progettato e realizzato, ben due pedane per accesso alla spiaggia sita nella marieneria.
Da evidenziare che l’intervento ecocompatibile ed a basso impatto ambientale così come vogliono le norme ed i regolamenti locali, provinciali, regionali, nazionali e comunitari che disciplinano tali attività, consentirà in particolar modo migliori e comodo modalità d’accesso all’erenile per i diversamente abili.
Nel merito e sull’utilità dell’intervento urbanistico eseguito, che è bene ribadirlo interesserà in futuro anche altre fasce costiere del litorale dell’Amp, ci sono da registrare diversi interventi di sostegno e compiacimento.
Il primo quello del Consigliere dell’Area Marina Protetta Giovanni Portorico. “Migliorare i servizi per la libera balneazione ed accesso alla costa attraverso interventi ecocompatibili sono tra le principali azioni dell’AMP Porto Cesareo che trovano ampio supporto anche nel recentemente approvato Piano Comunale delle Coste di Nardò”.
Sui lavori è intervenuto anche Il Presidente Amp Remì Calasso. “Un nuovo apprezzabile intervento, facente parte di un più complesso piano di riqualificazione ambientale, avviato negli ultimi anni nella riserva marina, che vede chilometri di preziosa costa sabbiosa adeguatamente attrezzati per garantirne una corretta fruizione”.
- Creato 27 Aprile 2016
GALLIPOLI, Vincenzo Barba chiede a Quintana di ritirare la sua candidatura
"Quintana si è rivelato un vero e proprio bluff. Con il suo comunicato stampa di ieri ha certificato - con posta Pec - la conclusione della sua sbandierata e finta esperienza di candidato unitario del centrodestra."
GALLIPOLI (Lecce) - "Quintana si è rivelato un vero e proprio bluff. Con il suo comunicato stampa di ieri ha certificato - con posta Pec - la conclusione della sua sbandierata e finta esperienza di candidato unitario del centrodestra."
Lo dice il Sen. Vincenzo Barba, che così prosegue: "Non entro nel merito delle parole scialbe e offensive sul mio conto nel pieno convincimento che si sia soffermato soltanto ad apporre la firma su una pappardella presentatagli; ognuno risponde della propria storia e della propria moralità e lui ha ancora tantissima strada da fare prima di poter minimamente pensare di potersi raffrontare a Vincent Barba.
Il problema è tutto politico e chi nella coalizione che lo sostiene non se ne accorge fa soltanto finta di non vedere, per ragioni che appaiono abbastanza ovvie a chi ha un minimo di perspicacia.
Una frase rende ridicole le sue argomentazioni e le fa crollare come un muro di falsità ed è quella in cui racconta la storiella della “granitica unità” del centrodestra a suo sostegno.
L’unità esisteva soltanto nella sua fervida fantasia, poiché il partito che lo avrebbe dovuto sostenere, alla fine della fiera, dopo le tante promesse, è schierato con i suoi big a sostegno di Minerva.
Quintana, uno e trino, si è presentato prima come esponente dell’Udc, poi di Italia Destati e, infine, come la nuova carta vincente del movimento Area Popolare. Non sappiamo quale sia la verità, ma ci sembra proprio di assistere al famoso gioco delle tre carte. E ugualmente, se non peggio, dicasi per il suo scribacchino.
Per quanto mi riguarda questa candidatura – parola mia!!! - non esiste, non è spendibile, non è più ipotizzabile, poiché svuotata di immagine, contenuti politici e condivisione all’esterno. Resta in piedi soltanto il suo accordo con Perruccio, che si sente vicesindaco in pectore, ma non c’è alcuna alchimia e sinergia tra le forze politiche che lo dovrebbero sostenere.
La candidatura di Quintana non ha più un senso logico, almeno che non si voglia far scendere in piazza la banda per far suonare lo strumento solo a un pifferaio.
Siccome sono persona con una sola parola e con un forte senso dell’onore e amo più l’essere che l’apparire, chiedo scusa alla cittadinanza di Gallipoli se fidandomi di Quintana – che si dichiarava capace di unire tutto il centrodestra – ho messo le mie parole e la mia faccia a sostegno di questa iniziativa e ho perso tanto tempo prezioso.
Oggi il bluff e la menzogna sono emersi più chiari che mai e lasciamo lo pseudo candidato sindaco a guardarsi e ammirarsi nello specchio del suo fallimento politico. Noi, certamente, non contribuiremo a vedere affossare Gallipoli sotto la sua guida e come noi la stragrande maggioranza dei nostri concittadini.
E così facendo, certamente, gli eviteremo il fastidio di analizzare e valutare con la lente di ingrandimento la composizione della nostra lista. E per questo, per evitare danni a Gallipoli e ai gallipolini, gli chiediamo a gran voce di ritirare la sua candidatura nella convinzione che lascerà sì un vuoto… ma certamente colmabile", conclude l'ex parlamentare salentino.
- Creato 02 Maggio 2016
INVASIONE DIGITALE AL MUSEO DIOCESANO DI ARTE SACRA DI LECCE
L'A.p.s. Swapmuseum, in collaborazione con il Museo Diocesano d'Arte Sacra e Pugliamusei, promuove il progetto "Invasione digitale" basato sulla divulgazione del patrimonio artistico attraverso i social network.
LECCE - L'A.p.s. Swapmuseum, in collaborazione con il Museo Diocesano d'Arte Sacra e Pugliamusei, promuove il progetto "Invasione digitale" basato sulla divulgazione del patrimonio artistico attraverso i social network.
L'evento si svolgerà presso il Museo Diocesano di Lecce, il giorno 5 Maggio 2016 alle ore 16.00.
I visitatori armati di smartphone, tablet e fotocamere, durante l'evento saranno accompagnati dalla guida del museo, affiancata da Giada e Genni le due swapper che presenteranno un percorso alternativo da loro ideato nell'ambito del progetto Swapmuseum.
Il Museo Diocesano d'Arte Sacra è situato all'interno del Palazzo del Seminario, che si affaccia su Piazza Duomo. Raccoglie dipinti, sculture, argenti e paramenti liturgici che documentano la storia della diocesi dalla fine del '400 alla fine del '700. Al piano terra si può visitare il chiostro, la cappella e le sale della galleria d'arte sacra contemporanea.
Invasione digitale è un progetto internazionale che si concentra sulla condivisione dell'arte presente nei musei, attraverso l'uso di dati ed immagini postati sui social network. Questo è un modo innovativo per creare un nuovo rapporto tra il museo e il visitatore, incentrato sulla partecipazione di quest'ultimo alla produzione e alla valorizzazione della cultura attraverso la condivisione del patrimonio del museo, tramite le nuove piattaforme tecnologiche.
Swapmuseum è un progetto sperimentale vincitore del bando Share in Action 2015 della Fondazione Italiana Accenture, che mira ad avvicinare i ragazzi dai 16 ai 25 anni al museo, rendendoli parte attiva nella produzione dei contenuti. I ragazzi (swapper) esprimono la loro creatività aiutando i musei della loro città e mentre essi: fanno valere i giovani rendendo i loro servizi innovativi. Per l'occasione saranno presentati al pubblico i lavori che Giada e Genni hanno prodotto durante la loro esperienza con Swapmuseum e incentrati sul Museo Diocesano di Lecce.
L'invasione digitale al Museo Diocesano è stata inoltre organizzata con l'aiuto di Alessandra, Marta e Rebecca, tre studentesse dell'Istituto Galilei Costa di Lecce nell'ambito del percorso di alternanza scuola-lavoro al museo.
- Creato 26 Aprile 2016
XYLELLA, CRISTIAN CASILI (M5S): “PROCEDURE UE SUPERATE. SERVE UN PIANO PER SOSTENERE GLI OLIVICOLTORI SALENTINI”
“Dopo tre anni di parole sterili e ricerche scientifiche sulla lotta al contenimento del batterio xylella fastidiosa si continua con l'ipocrisia e l'inefficienza di chi ancora sostiene la necessità di applicare le misure contenute nella Decisione di esecuzione europea numero 789 del 18 maggio 2015.”
BARI - “Dopo tre anni di parole sterili e ricerche scientifiche sulla lotta al contenimento del batterio xylella fastidiosa si continua con l'ipocrisia e l'inefficienza di chi ancora sostiene la necessità di applicare le misure contenute nella Decisione di esecuzione europea numero 789 del 18 maggio 2015.”
Lo dichiara il consigliere regionale M5S Cristian Casili che prosegue: “L'Europa, se qualcuno non lo avesse ancora capito, gioca a scaricare le sue responsabilità sull'Italia e sulla Regione Puglia. Eppure il batterio com'è risaputo è ormai presente in altre aree del continente, come la Francia. Posto che il batterio può essere presente sul nostro territorio da diversi anni.”
Casili specifica quanto già ribadito in passato, ricordando che avrebbe dovuto essere l'Europa a porre in essere un controllo a monte sull'applicazione delle misure di protezione contro l'introduzione nei paesi comunitari di organismi nocivi ai vegetali e contro la loro diffusione generale.
“Ho più volte sollecitato gli organi competenti a prendere consapevolezza del fatto che l'eradicazione del patogeno è, allo stato dell'arte, ormai impossibile. - prosegue il consigliere salentino - Chi sostiene il contrario è complice dell'inerzia e della devastazione del patrimonio olivicolo pugliese ed europeo. Quindi togliamoci dalla testa che eliminare piante potenzialmente ospiti intorno ai 100 metri, possa essere risolutivo.”
Non può che essere un'utopia secondo il consigliere pentastellato, il pensare di avere nel tempo una precisa "carta di identità" delle infezioni luogo per luogo dal momento che il monitoraggio del batterio è molto complesso; anche le stesse misure di contenimento dell'insetto vettore secondo Casili, saranno insufficienti anche per questa stagione e lo saranno comunque nel futuro.
“E’ impensabile - incalza il consigliere M5S - pensare di intervenire efficacemente su tutte le superfici olivetate, sulle aree comunali incolte, nelle aree a verde pubblico, lungo i canali e i bordi stradali, e su tutte le altre superfici dove insiste vegetazione spontanea e coltivata: in questo periodo caratterizzato dalla presenza degli adulti di sputacchina, questo significherebbe trasformare le province di Lecce, Brindisi e Taranto, in un cantiere permanente con trattori e mezzi meccanici presenti in ogni dove fino a tutto il periodo primaverile-estivo. Se vogliamo dare un senso al contenimento della malattia, mettiamo in condizione gli olivicoltori salentini, la maggior parte piccoli conduttori di poche decine di olivi, di essere sostenuti con un piano che superi la polverizzazione aziendale.
Non abbiamo altri mezzi, per ora, che procedere con potature sanitarie eseguite sotto il controllo di specialisti opportunamente selezionati e, altri, da formare; con piani di nutrizione organica e ripristino della fertilità, fino alla pulizia meccanica delle erbacee spontanee attraverso trinciatura e/o limitando gli interventi di aratura solo superficiale senza danneggiare e ferire gli apparati radicali, e nel contempo partire con studi multidisciplinari richiesti da tempo e ancora fermi al palo. Non abbiamo altre strade, perciò la politica regionale dia risposte immediate per innescare questi processi di ritorno alla coltivazione dell'ulivo.”
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