
- Creato 20 Luglio 2012
NARDO', Lettera aperta del consigliere di maggioranza Salvatore Antonazzo al Sindaco Marcello Risi
"Continuo sinceramente a credere nella buona fede dell’azione politica di Marcello Risi, - dice il consigliere comunale di maggioranza Salvatore Antonazzo - al quale va data, unitariamente, fiducia e sostegno, riconoscendo l'impegno personale profuso in campo. "
NARDO' (Lecce) - Lettera aperta del consigliere comunale Salvatore Antonazzo al sindaco Marcello Risi.
Al mio Amico Sindaco.
Continuo sinceramente a credere nella buona fede dell’azione politica di Marcello Risi, al quale va data, unitariamente, fiducia e sostegno, riconoscendo l'impegno personale profuso in campo.
La “parresia” è una virtù civile, trasparente, luminosa, modesta e priva di cerimonie - in una parola, socratica - che purga gli ascessi della civile società.
Si tratta del diritto e del dovere attribuito al cittadino, e specie all'uomo pubblico, di dire tutto, di non frapporre filtri o deformazioni o censure fra ciò che pensa e ciò che dice: dire tutto, e quindi, dire la verità.
Questo non sempre è conveniente, anzi, impone rischi e quindi richiede coraggio. Rinunciare a incatenare - quindi a compiacere, ad irretire, e dover esiliare il furbesco e il desiderabile - può mettere in pericolo il consenso acquisito e la stabilità conquistata. E questo vale tanto nel rapporto con gli altri che con sé stessi. Si tratta di una scelta che non è mai gratuita: esprimere la verità chiede sempre un costo – anche in termini di amicizia e voti elettorali; si tratta però anche di una scelta da cui dipende la libertà.
Le dichiarazioni esplicitate in un'intervista telefonica rilasciata ieri all'emittente televisiva salentina Telerama, da parte del consigliere provinciale Udc Giovanni Siciliano, lasciano intravedere aspetti poco chiari nella vicenda “Boncuri”, ospedale, temi tecnico-ambientali.
Esplicita altresì sulla persona del primo cittadino (in relazione ad una sua probabile candidatura).
Lo stesso consigliere, sottolinea inoltre sul suo comunicato, di una “immediata” presa di distanze dalle sue dichiarazioni da parte dell’Udc, come effettivamente avvenuto.
Il caso e le circostanze impongono al primo cittadino di sgombrare ogni dubbio da interpretazioni personali o globali, sulla bontà dell'operato della pubblica amministrazione e sul suo futuro.
Di conseguenza mi chiedo: non c’è nessuno accordo - nel quadro politico regionale - compiuto o non tra PD, UDC e SEL? Quale conseguenza diretta, il Sindaco Risi intende superare o soccombere, per il semplice effetto del probabile accordo, concetto, questo, sostenuto dal fatto che la coalizione di questa amministrazione deve essere costruita imperniandosi su tre aspetti: legalità, sviluppo, giustizia sociale?
Risi, elenca diversi punti su cui partire, nella discussione del programma di Governo. Quindi, questo esempio è avanzato più come un appunto di metodo politico che non come pregiudiziale programmatica? In altri termini, il punto per Risi è lo stabilire il metodo per giungere ad un accordo tra forze politiche (e sociali? Al tavolo del centro-sinistra dovranno partecipare anche i cd movimenti sociali?) per fissare un minimo comun denominatore della coalizione?
Per tornare all’oggetto del contendere, innanzitutto va dichiarato il principio di uguaglianza tra tutti gli esseri umani; dei diritti naturali ed imprescrittibili dell'uomo cui deve essere improntata l'azione delle associazioni politiche, che vengono individuati in: libertà della persona, proprietà (diritto "inviolabile e sacro" secondo l'art. 17), sicurezza, resistenza all'oppressione.
Perché il Sel di Nardò ma non solo, al quale riconosco intelligenza ed anche alcune azioni positive da un punto di vista sociale, culturale e politico. “starnutisce sul fazzoletto vendoliano” sulle battaglie, anche “politicamente cruente” che sta conducendo questa amministrazione? L’interrogativo è legittimo e scaturisce dalla constatazione che su questioni come “boncuri“, tutela del territorio sul piano ambientale-paesaggistico e dalle forse probabili infiltrazioni malavitose, sul contrasto al proliferare della violazione dei diritti naturali ed imprescrittibili dell'uomo e sulla connessa piaga del caporalato, non devono esserci starnuti, ma forte comunione di intenti, attraverso una visione diversa dell’attuale, incentrata su una concezione etica e genuinamente politica
In primo luogo bisogna riconoscere che l'intelligenza è distribuita dovunque c'è umanità, e che questa intelligenza, distribuita dappertutto, può essere valorizzata al massimo, mettendola in sinergia. Oggi, se due persone distanti sanno due cose complementari, possono davvero entrare in comunicazione l'una con l'altra, scambiare il loro sapere, cooperare. Detto in modo assai generale, per grandi linee, è questa in fondo l'intelligenza collettiva", conclude il consigliere Antonazzo.

- Creato 15 Luglio 2012
In corso epidemia di colera a Cuba, rischi potenziali per i viaggiatori europei
LECCE - Il 3 luglio il Ministero cubano della salute ha confermato un'epidemia di colera nel sud-ovest città di Manzanillo. È la prima volta in quasi 150 anni che un'epidemia di colera è segnalata nell'isola. Pesanti piogge e le temperature elevate durante le settimane precedenti hanno probabilmente influenzato l'insorgenza della malattia. Sono stati ufficialmente confermati a partire dal 3 luglio 53 casi di colera Vibrioe, tra cui tre decessi,.
Dal 7 luglio, diverse fonti dei media hanno riportato un numero maggiore di casi e la malattia si è diffusa in altre città tra cui la capitale, Havana.
In questa fase non c'è nessuna informazione disponibile circa il ceppo del virus, né l'origine del focolaio.
Secondo il Ministero della salute a Cuba, sono state attuate misure di controllo, inclusi campionamento e chiusura di pozzi privati e pubblici contaminati, il trattamento delle acque reflue, la fornitura di acqua clorurata nei tubi delle zone interessate e nello stesso tempo si sensibilizza l'opinione pubblica circa l'importanza delle buone pratiche sanitarie e igieniche.
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” vi è un potenziale rischio per l'infezione dei cittadini europei che viaggiano a Cuba.
Il colera è un'infezione causata dal batterio Vibrio cholerae dei sierogruppi O1 o O139. Il consumo di cibo e acqua contaminato provoca l’infezione. Dopo un periodo breve di incubazione, meno di cinque giorni, potrebbero sviluppare i sintomi tipici, caratterizzati da diarrea acquosa e vomito.

- Creato 12 Luglio 2012
Decreto Sviluppo: "Il Fondo per la Crescita Sostenibile è una confusa incognita!"
"Il Decreto Sviluppo (DL83) in discussione alla Camera, - afferma il deputato tarantino on. Ludovico Vico - all’art.23 istituisce il Fondo per la Crescita Sostenibile. Il Fondo abroga e cancella sostanzialmente l’attuale sistema degli aiuti e degli incentivi alle imprese, ovvero le cosiddette misure “automatiche”, semi-automatiche” e “negoziate”.
ROMA - Il Decreto Sviluppo (DL83) in discussione alla Camera, all’art.23 istituisce il Fondo per la Crescita Sostenibile. Il Fondo abroga e cancella sostanzialmente l’attuale sistema degli aiuti e degli incentivi alle imprese, ovvero le cosiddette misure “automatiche”, semi-automatiche” e “negoziate”. Abroga 43 norme di agevolazione gestite dal Mise. In effetti alcune delle norme non erano più operative, di contro altre risultano avere un numero consistente di procedimenti pendenti. Tra le norme abrogate la l.488/92 e tutte quelle relative alla programmazione negoziata – contratti di programma, contratti di localizzazione, e contratti d’area-.
La dotazione del Fondo per il 2012 è di 600milioni (derivanti da stanziamenti non utilizzati dalle Aree depresse ai Contratti di programma etc. insomma 300milioni dal sud). Successivamente si dovrebbero aggiungere le risorse della L. 488, che in assenza di quadro preciso avrebbe bisogno di un commissariamento ad acta per capire definitivamente se le risorse sono 1,2 miliardi o 800milioni. L’intero Fondo in un biennio dovrebbe attestarsi a 2miliardi. Le linee strategiche del Fondo sono: promozione ricerca e sviluppo, rilancio aree di crisi industriale attraverso accordi di programma, internazionalizzazione attrazione degli investimenti.
I problemi che si pongono sono i seguenti : quali saranno gli strumenti di intervento? Quando saranno resi i regolamenti ? Vuol dire che avremo un vuoto temporale! Questa “attesa” misura antirecessiva non è forse “scarsa” di risorse finanziarie? Perché viene cancellato il “fondo perduto” senza che gli corrisponda il “credito d’imposta”? Infine perché bloccare gli impianti di alcune delle misure negoziate che potrebbero continuare ad agire sulle cosiddette “economie”?
Ma la questione di fondo è proprio l’articolo 23 che riordina gli strumenti esistenti per l’incentivazione delle attività imprenditoriali, trasformando il Fondo speciale rotativo per l'innovazione tecnologica (FIT) nel Fondo per la crescita sostenibile.
In particolare il comma 3 dell’articolo 23 stabilisce che il MISE, con decreti di natura non regolamentare, ai fini dell’erogazione delle agevolazioni, individui le priorità, le forme e le intensità massime di aiuto concedibili nell’ambito del Fondo, con riferimento all’articolo 7 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123 ad eccezione del credito d'imposta. Ovviamente le misure sono attivate con bandi o direttive del Ministro dello sviluppo economico.
Secondo l’articolo 7 del D.LGS 31 marzo 1998, n. 123 , gli aiuti possono essere erogati nella forma di concessione di garanzia , contributo in conto capitale , contributo in conto interessi e finanziamento agevolato , con esclusione del credito di imposta:
- bonus fiscale;
- concessione di garanzia;
- contributo in conto capitale;
- contributo in conto interessi;
- finanziamento agevolato.
Ora , il rinvio a decreti di natura non regolamentare è stato oggetto di esame da parte della Corte Costituzionale già con la sentenza n. 116 del 2006, con riferimento ad un decreto ministeriale del quale si esplicitava la natura non regolamentare (articolo 3 del decreto-legge n. 279 del 2004), lo qualificava come “un atto statale dalla indefinibile natura giuridica”. Più recentemente, il Consiglio di Stato in adunanza plenaria, con sentenza 4 maggio 2012, n. 9, sulla natura giuridica dell’articolo 4 del decreto ministeriale in data 6 febbraio 2006, ha osservato che: «deve rilevarsi che, nonostante la crescente diffusione di quel fenomeno efficacemente descritto in termini di “fuga dal regolamento” deve, in linea di principio, escludersi che il potere normativo dei Ministri e, più in generale, del Governo possa esercitarsi medianti atti “atipici”, di natura non regolamentare».
Insomma il riferimento alle leggi vigenti in materia di procedimenti e modalità per l’erogazione delle agevolazioni appare confuso, si sovrappongo procedure esistenti con nuovi indirizzi che suggeriscono al Ministero di scegliere la strada della riscrittura della disciplina.

- Creato 15 Luglio 2012
TENTA DI ESTORCERE DENARO ALLA MADRE: DI NUOVO IN CARCERE
Nel tardo pomeriggio di ieri, a Nardò, i militari della locale Stazione Carabinieri hanno arrestato, in esecuzione di un ordine di ripristino della misura cautelare in carcere, M.G., classe 1987, del posto, già noto.
NARDO' (Lecce) - Nel tardo pomeriggio di ieri, a Nardò, i militari della locale Stazione Carabinieri hanno arrestato, in esecuzione di un ordine di ripristino della misura cautelare in carcere, M.G., classe 1987, del posto, già noto.
Il 25enne, agli arresti domiciliari dal dicembre scorso per tentata estorsione continuata in danno della propria madre, nei primi giorni di luglio, reiterava il comportamento aggressivo nei confronti della signora: mediante minacce, pretendeva, invano, la consegna di soldi per acquisto di dosi di stupefacente.
A luglio scorso, intervenivano sul posto i militari della Stazione di Nardò, chiamati dalla madre, che denunciavano il giovane. A seguito di quella segnalazione, la Corte di Appello di Lecce – 2^ Sez. Penale, emetteva il provvedimento restrittivo eseguito nella giornata di ieri.
A seguito delle formalità di rito presso il comando Compagnia di Gallipoli, l’arrestato veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Lecce.

- Creato 08 Luglio 2012
ADDIO “TRIBUNALE” DI NARDO’!
"... la nostra Nardò - è detto in una nota del Coordinamento del Centro Studi “don Milani” - continua ad essere nell’occhio del ciclone dei tagli! Un’altra vittima, oggi, dopo l’ospedale, cade sotto i colpi di scure del Governo Centrale."
NARDO' (Lecce) - "La crisi generale finanziaria che attanaglia la nazione Italia non si ferma! Miete vittime continuamente ed in questa operazione solo poche realtà si salvano!"
E' quanto si legge in una nota del Cordinamento del Centro Studi "don Milani", che così prosegue: In particolare, poi, la nostra Nardò continua ad essere nell’occhio del ciclone dei tagli!
A nulla vale aver affrontatato tanti sacrifici di tempo e di relazioni politiche per dotare o potenziare alcuni servizi essenziali per la comunità di Nardò e per il circondario.
Un’altra vittima, oggi, dopo l’ospedale, cade sotto i colpi di scure del Governo Centrale.
Assistiamo impotenti, dopo appena pochi anni dalla sua inaugurazione e funzionamento, alla chiusura di un meraviglioso gioiello espressivo e connotativo della nostra operosa comunità circondariale!
A metà degli anni ottanta, l’Amministrazione comunale, retta dal prof. Giovanni Però, si incaricò di chiedere il finanziamento necessario al Ministero di Grazia e Giustizia per realizzare la costruzione di una nuova Pretura a Nardò.
Il progetto della nuova Pretura era stato redatto dall’ing. Mario Colomba e dall’arch. Vittorio Manca ed aveva già ricevuto, da parte degli enti locali interessati, il meritato nulla osta.
Per la sua costruzione e finanziamento occorreva il beneplacito del Ministero competente.
Per quegli anni ottanta e per i correnti, la progettazione era altamente moderna, esaustiva sul piano dei servizi previsti, facilmente raggiungibile come sede, funzionale sul piano dei parcheggi, completa di accessori tecnologici, ma oggi per ragioni dei tagli lineari governativi, viene colpita al cuore e quindi chiusa.
La chiusura del “Tribunale” di Nardò ha comportato, inoltre, per la popolazione del distretto, ulteriori disagi e disservizi afferenti alle funzioni dell’Ufficio del Giudice di Pace.
I disagi sociali, economici, giudiziari facenti capo ai cittadini, agli avvocati e agli stessi giudici, provocati da tali chiusure sono facilmente immaginabili!
L’opera, all’epoca, è stata fortemente voluta per superare l’angustia dei locali della Vecchia Pretura, per offrire maggiore fruibilità di spazio agli utenti e liberare Piazza Salandra dai tanti non leciti e accorsati parcheggi.
Il progetto richiedeva un finanziamento ufficiale del vecchio conio di LIRE 5.300.000.000 (cinquemiliarditrecento milioni) a carico del Ministero di Grazia e Giustizia.
Il prof. Però ricorda ancora, come fosse ieri, la lunga ed estenuante trattativa romana per l’approvazione definitiva del progetto e dell’autorizzazione al relativo finanziamento portata avanti personalmente dallo stesso (Sindaco all’epoca) e dall’Ing. Mario Colomba, attraverso un lungo confronto con una Dott.ssa Giudice, donna, molto preparata, particolarmente capace ed esperta preposta dal Ministero di Grazia e Giustizia a tale importante funzione.
La Giudice nell’esaminare il faldone progettuale presentava continue obiezioni ritenendo l’elaborato molto interessante e innovativo ma sovradimensionato per Nardò e oneroso per le casse ministeriali.
Dopo estenuanti trattative e relativi convincimenti, la valutazione del progetto fu positiva tanto da mettere i relativi timbri di autorizzazione e di finanziamento senza apportare alcuna modifica al progetto originale.
Ritornarono a Nardò stanchi e felici per aver conseguito un così meritevole risultato.
L’inizio dei lavori fu immediato! Col passar del tempo, purtroppo, le già note difficoltà tecnico costruttive e finanziarie ritardarono il suo definitivo compimento e la sua apertura istituzionale.
Ora la contingenza finanziaria italiana ha imposto la sua chiusura!
Cosa accadrà all’immobile? avrà altra destinazione? da chi sarà utilizzata?
Intanto dall’alto del suo splendore - conclude la nota - continuerà a rammentare ai passanti di continuare ad essere, al di là della destinazione umana, una luce imperitura riverberante Giustizia, Verità ed Equità. Ad Mayora!"